La Giraglia su uno Swan 38, Vincenzo Onorato: “Come fare l’amore con una bella signora”
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“I ragazzi del mio equipaggio ormai sono rassegnati ai miei “colpi di testa”, alle mie “ispirazioni”, ho la fortuna che mi seguono ovunque, e mi hanno detto: ok la Giraglia, ma per favore non anche la Middle Sea Race“. E allora Vincenzo Onorato ha iscritto il suo Swan 38 Mascalzone Latino, progetto del 1974 di Olin Sthepenhs, alla Giraglia. Prima le costiere, chiuse con un ottimo quarto posto in IRC B, poi la prova offshore di 241 miglia con partenza da Saint Tropez e arrivo a Monaco, via Giraglia chiusa al 44mo posto overall, sesto nel gruppo B e terzo nella combinata dello stesso raggruppamento.


Non facile con il mare molto formato “domare” una barca con una carena simile, e qui nel racconto ci viene incontro tutta l’ironia di Vincenzo. “E’ lenta, sotto i 10 nodi non cammina neanche a parlarne, e nelle condizioni che abbiamo avuto non è dislocante, è proprio un sommergibile“, ci racconta facendoci sorridere. “Posso dire di avere fatto il record di velocità della barca, 14,3 nodi, e allora a quel punto ho detto ai ragazzi “andiamo a quota periscopio”; sembrava un sommergibile, bagnatissima. Perché anche in poppa sale tanta acqua con questo mare. La barca è sempre dislocante e più aumenta il vento più è bassa sull’acqua, il pozzetto è autosvuotante ma con quell’onda e vento a volte hai proprio i piedi in acqua, che alla fine è anche piacevole, faceva caldo“, continua a raccontare Onorato in un turbinio di battute e anedoti sulla regata. “Io volevo portare un po’ di buon vino e mettere lo stereo, i ragazzi me lo hanno proibito, hanno il problema di essere così professionali“.
La regata in realtà non è stata esattamente una passeggiata, lo Swan 38 in poppa con vento forte è una bella giostra: “Sono stato al timone 7-8 ore durante la regata. Il timone è sempre duro, ero sudato nonostante il vento, se non anticipi l’onda sei a gambe in aria e puoi solo scegliere tra la strapoggia e la straorza. In confronto timonare il Cookson a 28-29 nodi di velocità come ci è capitato alla Hong Kong (la Volvo Hong Kong to Vietnam, oltre 600 miglia di regata n.d.r.) è molto più semplice, ma questo è il bello dello Swan 38. Sono onesto, una volta abbiamo straorzato, ma i ragazzi sono stati bravissimi. Devo anche ammettere che per rendere la barca un po’ più facile il timone non è quello originale, abbiamo tolto lo skeg e messo una pala più grande, adesso è sempre difficile da condurre ma un po’ meno di prima“.

A bordo di Mascalzone Latino con Vincenzo Onorato hanno regatato Branko Brcin, Vittorio Zaoli, Matteo Savelli, Pietro Manunta, Davide Scarpa, Daniele Fiaschi, Alberto Fantini.
Mauro Giuffrè
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2 commenti su “La Giraglia su uno Swan 38, Vincenzo Onorato: “Come fare l’amore con una bella signora””
Un equipaggino da niente niente… Bravissimi!
Proprio 10 anni fa esatti (nel 2009 equipaggio di amici non professionisti) abbiamo fatto la Giraglia su uno Swan 38 identico! Solo molto meno tirato a lucido e con vele standard che non hanno mai consentito i 14,3 nodi anche in altre occasioni. Barca meravigliosa ed affidabile che non teme onde e vento forte! Naturalmente con vento debole non si muove quasi, ma quando gli altri iniziano a ridurre la velatura tu puoi mantenerla tutta! Proprio la Signora del mare!