Brindisi-Corfù: è Morgan IV il mattatore della super classica
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Più che una regata è quasi un mito, un evento che unisce due mondi, due popoli, due mari: al confine tra Adriatico e Jonio, una rotta ideale tra Italia e Grecia, la Brindisi-Corfù, regata internazionale la cui prima edizione si disputò nel 1986 è tutto questo e anche di più. Una classica di inizio estate quasi irrinunciabile per la flotta adriatica e dello Jonio, una regata su un percorso breve ma intenso, un percorso di vera altura attraverso il canale d’Otranto
A causa delle condizioni meteo di quest’anno in realtà il traguardo è stato spostato nella vicina Merlera ma poco importa, le 92 miglia nautiche della regata hanno avuto comunque il loro solito fascino.
A giungere per primo al traguardo posto nelle acque dell’isola di Merlera è stato il trimarano Ad Maiora dell’armatore Bruno Cardile. Per compiere la traversata ha impiegato 12 ore, 10 minuti e 17 secondi. Dopo soli sei secondi la sirena dei giudici di gara ha suonato per Idrusa, l’imbarcazione del Circolo della Vela di Brindisi con lo skipper Paolo Montefusco. Terzo “Lupa of the Sea” di Fabio Cannavale che ha impiegato 12 ore, 12 minuti e 16 secondi.
La classifica “overall” in tempo compensato è stata vinta dall’imbarcazione Morgan IV, Grand Soleil 39 di Nicola De Gemmis del Circolo Canottieri Barion di Bari (nei giorni scorsi si era aggiudicata a Sebenico il campionato mondiale di categoria e nel 2019 ha vinto il nostro premio Most Voted al Velista dell’Anno TAG Heuer). Si aggiudica il Trofeo Magna Grecia, intitolato al compianto Mirko Gallone ed il Trofeo Kalantzis – gruppo B.
La prima della classifica “maxi” (gruppo A) è il Comet 50 Verve-Camer di Giuseppe Greco del Circolo velico Le Sirene di Gallipoli. Nel gruppo C il Sun Fast 3600 Skip Intro di Marco Romano – Diporto Nautico Sistiana di Trieste.
Nel gruppo D “Frequent Flyer” di Anteo Moroni della Lega Navale Italiana di Pesaro.
Nella sezione multiscafi Ad Maiora di Bruno Cardile dell’Associazione sportiva Olandese Reale di Marina di Pisa.
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