L’essenziale è invisibile agli occhi, scriveva Antoine de Saint-Exupéry nel Piccolo Principe. Perdonateci la divagazione letteraria, non stiamo parlando certo dei dialoghi tra la Volpe e il Piccolo Principe nel celebre romanzo, ma è stata la prima cosa che abbiamo pensato quando abbiamo visto le prime immagini di Luna Rossa, o meglio della Lunetta, il prototipo in scala di Ac 75 in navigazione.
Nella nostra stima ci abbiamo visto giusto, avevamo valutato una lunghezza di 7,5 metri (Leggi QUI) e in effetti la barca sembra essere intorno ai 7 metri anche se non c’è una conferma della lunghezza precisa. Ma ciò che appare chiaro è che Luna Rossa ha evitato accuratamente di mostrare parti sensibili del prototipo: non si vedono i volumi di prua, non si vede il lato corto dei foil, non si vede il profilo della randa e dell’albero e non si capisce quindi se stanno lavorando sulla doppia randa o meno (in questo caso però sembra di no). Insomma la Lunetta naviga, ma ci tiene a restare misteriosa e a non rivelare troppi dettagli, come è giusto che sia ovviamente. Ma qualcosa noi l’abbiamo notata.
Partiamo dal dato più “eclatante”. Che bello vedere Francesco Bruni al timone, un’ulteriore conferma che c’è la concreta possibilità di vedere un italiano al timone di Luna Rossa. Ma che bello anche vedere Ruggero Tita al suo fianco, il fuoriclasse del Nacra 17 è ormai ufficialmente entrato in Luna Rossa e ha preso parte attivamente ai primi test in mare del prototipo.
Per quanto riguarda la barca ci sono alcune cose interessanti da poter dire. Rispetto a quanto hanno fatto vedere gli americani di American Magic e gli inglesi di Ineos Team UK quella di Luna Rossa sembra effettivamente una riproduzione in scala di quello che potrebbe essere l’AC 75.
Vista da prua The Mule mostra volumi più fini e un baglio massimo più spostato verso centro barca rispetto a Luna Rossa
Inglesi e americani avevano adattato scafi già esistenti, non sembra questo il caso di Luna Rossa. La barca appare leggermente più stretta in proporzione a quelle degli altri sfidanti, e si nota un accenno leggerissimo di spigolo a centro barca.
Volumi completamente rotondi invece a poppa. L’altra cosa che si nota nella foto da poppa è che il baglio massimo appare decisamente avanzato, addirittura all’altezza dell’albero se non poco più avanti. Un dettaglio che lascerebbe presagire volumi anteriori non sottili ma anzi consistenti, adatti a dare una spinta dinamica importante quando la barca scende dai foil per evitare il noose diving, l’ingavonamento della prua.
Per la vela di prua si nota un fiocco autovirante di ridotte dimensioni, che lavora su un carrello curvo, analogamente a quanto aveva mostrato American Magic. Tirando le somme l’operazione prototipo di Luna Rossa sembra sia differente rispetto a quella di inglesi e americani. In questo caso sembra proprio che Team Prada abbia realizzato un AC75 in miniatura, mentre i test degli altri sfidanti sembravano maggiormente orientati a sperimentare i sistemi di volo e la soluzione della doppia randa
Ma l’essenziale, almeno per il momento e come spesso accade in Coppa America, è invisibile agli occhi.
Mauro Giuffrè
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