Mondiale ORC, prova offshore: l’Italia 11.98 la sa “lunga”
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Il Mondiale ORC si apre con una lunga dura, di oltre 130 miglia che la flotta ha divorato in meno di 24 ore, con il vento che ha praticamente fatto del suo meglio per mettere in difficoltà gli equipaggi: da zero a oltre venti nodi, con tanti salti di vento, grazie anche a un percorso tra le isole della zona di Sibenik, Croazia, che hanno reso decisamente poco banale il tutto. 110 le imbarcazioni iscritte, 13 per il gruppo A, 47 per il gruppo B, 50 nel gruppo C, la presenza italiana è, come nelle attese, decisamente numerosa, ben 52 barche.
Dopo la prima prova del mondiale ORC la notizia è che l’Italia è decisamente in corsa su più fronti. Partiamo dalle barche: l’attesissimo Italia Yachts 11.98 nel gruppo C non ha deluso le attese , andando a vincere la prima regata nel gruppo C con gli estoni di Sugar 3, armatore Ott Kikkas e skipper Sandro Montefusco. Alle loro spalle l’M37 Hebe V di Zdenek Jakoubek, Republica Ceca, terzo posto per il Grand Soleil 37 spagnolo Tanit IV di Maria Jose Vila Valero. Abbiamo sentito Daniele De Tullio, uomo Italia Yachts e tattico dell’11.98 Scugnizza di Enzo De Blasio, per sapere come è stata questa regata offshore per il loro gruppo: “Abbiamo appena tagliato il traguardo (ci racconta in tarda mattinata), dopo un 80% di regata dove abbiamo navigato nel gruppo di testa con Sugar, Neomania (il Neo 350) e Katrina (progetto one off di Cossutti per un equipaggio estone), in uno degli ultimi passaggi cruciali prima dell’arrivo abbiamo beccato una bolla e ci siamo staccati dalla testa della regata, siamo rimasti fermi 3 ore mentre gli altri scappavano. Ma c’è sempre stato vento a parte questa fase, siamo partiti con 11 nodi e siamo arrivati fino a 22, il campo di regata era bellissimo con tutte queste isole da passare sopra o sottovento, è impegnativo ma veramente bello, è stata infatti una regata divertente. A parte il nostro risultato sono contento del passo della barca, ci siamo, sia noi che Sugar, eravamo più veloci in molte fasi rispetto alla flotta, l’equipaggio di Sugar è stato ovviamente più bravo. Il livello è ottimo, e adesso dobbiamo riposare perché domani sono in programma tre prove a bastone“.
Nel gruppo B è stata battaglia tra due barche italiane, due Swan 42, Selene Alifax di Massimo De Campo e Digital Bravo di Alberto Franchi. La spunta Selene, con Digital secondo e il GS 42R Code Zero del greco Michalis Belegris al terzo posto.
Abbiamo raggiunto telefonicamente, svegliandolo dal suo riposo post regata, il tattico di Digital Bravo, Andrea Casale, che ci ha raccontato la loro regata: “E’ stata una regata incredibile, ci siamo divertiti molto ma è anche stata dura. Siamo partiti forte, abbiamo girato la boa di disimpegno in testa, con Selene che ci tallonava e praticamente non ci siamo più lasciati. Per oltre 120 miglia non abbiamo avuto mai più di 10 lunghezze di distanza l’uno dall’altro, ci siamo marcati con virate sulle vele, ci siamo anche pacatamente mandati a quel paese (ride), ogni tanto andava avanti una barca e ogni tanto un’altra. Il vento non ha mai mollato, siamo sempre stati in movimento. Al passaggio dell’ultima isola noi eravamo avanti, abbiamo deciso di passare sopravvento all’isola e quando noi non potevamo più fare altra scelta loro hanno imboccato il lato sottovento e hanno trovato un canale d’aria diverso e ne sono usciti prima, andando a vincere la regata. Siamo stati praticamente sempre svegli per 22 ore, nessuno ha dormito un attimo, avevamo fatto i turni ma sono saltati subito perché eravamo troppo vicini a Selene e 130 miglia di regata sono troppo poche per prendersi una pausa in queste situazioni, abbiamo spinto sempre al 110% la barca“.
Battaglia italiana anche nel gruppo A, con il Tp 52 Air Is Blue di Roberto Monti che si impone su Xio Hurakan di Marco Serafini, terzo posto per il Tp 52 Generali dello sloveno Samo Zvan.
Domani in programma tre prove tra le boe.
Mauro Giuffrè
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