L’Hanse 458 al TAG Heuer VELAFestival 2019
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Al TAG Huer VELAFestival 2019 non poteva mancare Hanse, rappresentata a Santa Margherita dalla Cini&Webster, storico importatore del colosso tedesco per l’Italia. In banchina una delle new entry del cantiere, l’Hanse 458 presentato da pochi mesi, svelato in anteprima mondiale al Salone di Cannes 2018. Noi del Giornale della Vela avevamo provato poco tempo fa la barca, ecco un ricco riassunto della nostra esperienza a bordo.
A BORDO DELL’HANSE 458
L’appuntamento è a Lavagna, nel golfo del Tigullio, molto presto, perché è così che si fanno le prove in Liguria con il bel tempo per sfruttare gli ultimi sbuffi della Tramontana notturna. L’Hanse 458 ci attende placidamente ormeggiato in banchina, già armata di tutto punto. Non perdiamo tempo e usciamo subito, issiamo la randa appena fuori dal porto con un’operazione resa piuttosto agevole dai winch primari elettrici del modello della nostra prova. L’anemometro marca subito 16-17 nodi. A randa piena facciamo rotta sud, spegniamo il motore e srotoliamo il piccolo fiocco autovirante.
L’obiettivo del nuovo 458 è quello di esaltare uno dei punti di forza dell’ultima produzione Hanse, la massima facilità nella conduzione a vela. Tutte le manovre (drizze, scotta randa, scotta fiocco) si regolano dai due winch primari posizionati a ridosso delle ruote del timone. L’opzione di montarli elettrici in questo senso ci sembra un optionals decisamente da sfruttare.
La barca è dolcissima alla ruota: giochiamo a orzare e poggiare per caricarla nelle raffiche e accellerare poi in un lasco profondo, mentre la terra si allontana velocemente alle nostre spalle. Una volta guadagnata abbastanza acqua decidiamo di cambiare andatura e risalire di bolina, vero banco di prova per la facilità di gestione.
Spostandoci sulla timoneria di sottovento cazziamo, prima di orzare, la vela di prua facendola rientrare dentro il pulpito. Poi torniamo alla timoneria di sopravvento, iniziamo a orzare e contemporaneamente a cazzare la scotta randa dall’altro winch. Siamo di bolina e abbiamo eseguito la manovra completamente da soli, senza l’aiuto di nessuno. Per sicurezza teniamo la scotta randa a portata di mano, ma anche quando il vento sale a 16-17 nodi non è mai necessario lascare la randa, sotto raffica basta orzare leggermente per restare sempre in completo controllo della barca. Viriamo da soli, senza toccare niente se non le ruote del timone. La barca si conduce in maniera semplice e intuitiva, mantenendo un buon passo intorno ai 7 nodi.
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