Foil DSS mania: anche Wild Joe li monta, e va a fare la Rolex Capri Sailing Week. VIDEO
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Almeno 27 maxi yacht daranno spettacolo nel Golfo di Napoli e nelle acque circostanti dal 10 al 18 maggio per la Rolex Capri Sailing Week (www.rolexcaprisailingweek.com). I maxi yacht che quest’anno rappresentano una percentuale così significativa della flotta di 150 imbarcazioni sono in parte dovuti agli sforzi dell’International Maxi Yacht Association che opera in collaborazione con il triumvirato di organizzatori della Rolex Capri Sailing Week – il Circolo del Remo e Vela Italia, lo Yacht Club Capri e lo Yacht Club Italiano.
Scorrendo gli iscritti, a far salire ancor di più l’interesse è la presenza di una barca, il Reichel Pugh 66 Wild Joe di Márton Józsa. Una barca assai conosciuta nel mondo delle regate offshore, ma che quest’anno si presenta con una novità alquanto interessante. Il 66′ è stato infatti aggiornato con i foil DSS. Di che si tratta?
LA STORIA DEI DSS FOIL
Dall’intuizione e dalle ricerche dei progettisti inglesi Hugh Welbourn e Gordon Kay, che andarono a fondare poi il marchio Infiniti Yachts, all’inizio degli anni 2000 sui monoscafi sono iniziate le sperimentazioni dei foil DSS(Sistemi di stabilità dinamica). In realtà Hugh Welbourn era già su questa pista dal finire degli anni 90’ e propose ad Ellen Macharthur di sperimentare sul Kingfisher, la barca con cui avrebbe partecipato al Vendée Globe del 2000, queste appendici. La britannica declinò la proposta, temendo una soluzione tecnica troppo radicale per un progetto cruciale per la sua carriera.
Per “sistema di stabilità dinamica”, semplificando di molto il concetto, si intende un’appendice che sviluppa la sua efficacia e il suo effetto quando la barca entra in movimento, cambiando l’assetto della stessa. Tecnicamente quindi tutto il mondo dei recenti foil andrebbero annoverati in questa grande famiglia, anche se poi ogni appendice ha una forma studiata per una funzione piuttosto che un’altra.
In generale però quando si parla di DSS si tende a identificare soprattutto i foil in grado di fornire soprattutto un aumento del raddrizzamento, ovvero minore sbandamento. Le prime appendici di questo tipo infatti erano composte di una sola lama orizzontale, telescopica, che lavorava sottovento appena all’inizio dell’opera viva. Poi sono nate appendici dalla forma a C o a L, che hanno aggiunto l’effetto di sollevamento, ma i classici DSS orizzontali, o appena curvi, sono continuati ad esistere e anzi stanno iniziando a essere applicati non solo nel campo dei racer ma anche in quello della crociera, come testimonia recentemente il Baltic 142 Canova che vi avevamo raccontato QUI.
Minore sbandamento equivale a più comfort, quindi ad un maggiore godimento della navigazione a vela, un paradigma perfetto anche per il mondo del diporto. Come tutte le tecnologie d’avanguardia, anche i sistemi di stabilità dinamica cercano i limiti estremi nel mondo delle regate, per poi trovare applicazione con le versioni maggiormente collaudate sul fronte della crociera. Nelle barche da crociera l’alloggiamento delle appendici è all’interno, sotto il pavimento, le lame vengono movimentate tramite un sistema di paranchi o idraulicamente.
WILD JOE
“La Tre Golfi è un evento unico e fa parte della nostra preparazione per il circuito offshore IMA 2019”, dice Józsa. “Il richiamo della Rolex Capri Sailing Week, anche se non fa parte del circuito offshore, ci offre un’eccellente opportunità per affinare la gestione della nostra barca e continuare a imparare come ottenere il meglio da Wild Joe. Avendo installato il DSS sullo yacht l’anno scorso, abbiamo subito un significativo sviluppo del nostro inventario velico per ottenere il massimo beneficio da questa nuova tecnologia. L’aumento delle prestazioni in mare aperto è stato molto impressionante e stiamo ancora imparando come ottenerne il massimo. Entrambi gli eventi sono l’ideale per il team di Wild Joe per sviluppare le nostre prestazioni in luoghi straordinari”.
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