Matt Kent, 4.000 miglia dentro a uno scatola di alluminio a vela lunga un metro. Pazzo? No, ingegnere
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C’è un uomo che, dal 3 gennaio del 2018, aspetta di poter salpare dalle Canarie per la Florida, 4.000 miglia di traversata. Una traversata “folle”. Matt Kent vuole provarci su una barca lunga un metro e 6 centimetri. Avete capito bene, 1,06 m: vi presentiamo Undaunted (in inglese, “imperterrito”) questa sorta di “scatolone” di alluminio con vela quadra, progettato dal 35enne statunitense. Giusto per farvi capire la stranezza della barca: il pescaggio (1,5 m) è superiore alla lunghezza fuoritutto!
SE CI RIUSCIRA’…
Matt è pronto a partire da Gran Canaria, se riuscirà a compiere la transatlantica sarà record.
Nessuno ci ha mai provato su una barca così piccola (nel 1993, Hugo Vihlen in 105 giorni aveva attraversato l’oceano dall’America a Falmouth su una barca di 1,6 metri). Il tempo stimato di navigazione è di 2-3 mesi.
LA SFIDA DI UN INGEGNERE
Ha iniziato a disegnarla nel 2012. Non sappiamo se Matt sia laureato in ingegneria, ma per noi è “ingegnere”: più che dal senso epico della traversata (“l’Atlantico viene attraversato da secoli”, dice) Matt Kent è stato attirato dalle sfide “logistiche”. Come studiare soluzioni per lo stivaggio del cibo e per l’esercizio fisico a bordo di una microbarca di 1 metro in una navigazione stimata di 3.500 miglia?
UN MICROCOSMO DI BARCA
Considerato che per la traversata Undaunted sarà equipaggiata con AIS, GPS, zattera, muta d’emergenza, telefono satellitare, dotazioni di sicurezza standard, doppio desalinizzatore manuale, una batteria da 105 A/h, pannelli solari, un generatore meccanico manuale, 40 galloni di acqua dolce d’emergenza e cibo per fornire 1.500 calorie al giorno fino a 130 giorni. La barca è stata letteralmente “plasmata” attorno a Matt, il quale dopo averla testata a lungo ha dichiarato di non aver avuto problemi a dormire, seduto. “Non sono un tipo claustrofobico”, ha detto.
A fermare Matt, per ora, sono state le leggi e la guardia costiera di La Gomeira, alle Canarie: hanno richiesto un certificato di assicurazione sulla barca per un valore di almeno 300mila euro e una lettera della Guardia Costiera statunitense che afferma che la barca è stata dichiarata ed è attesa al termine della traversata. Per come si sono messe le cose pare che l’esperimento sia destinato a essere posticipato di qualche mese ancora.
La sfida servirà per raccogliere fondi per il programma di educazione ambientale Bioreserve. Forza Matt! E speriamo che il tuo cognome sia di buon auspicio per trasformarti in “Superman” dei mari, ne avrai bisogno!
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IL FENOMENO DEL “MICROCRUISING”
Lo chiamano “fenomeno microcruising” e racchiude in sé quella strana voglia di affrontare l’oceano con barche, spesso autocostruite, che al massimo raggiungono i 18 piedi, ma che molto più spesso non superano i 10.
Per intenderci, Alessandro Di Benedetto, che ha circumnavigato in solitario il globo non-stop su un Mini 6.50 (scopri di più), o Serge Testa (intorno al mondo con una barca di 3 metri e mezzo), sono già dei casi limite… Un nome storico è Sven Yrvind, che dei “microsolitari” è il veterano: fu il primo, nel lontano 1980, a passare Capo Horn su Bris II, un 5,90 metri da lui costruito. QUI La sua storia.
I NUMERI DI UNDAUNTED
Lunghezza: 1,06 m
Pescaggio: 1,5 m
Dislocamento a pieno carico: 815 kg
Velocità: 2,5 kts
Per saperne di più e seguire Matt: pagina Facebook, sito web
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