
In due arrivano a 44 anni, 23 Carlotta Omari (timoniera) e 21 Matilda Distefano (prodiera), e quando le abbiamo incontrate ai box della base 49er alla Hempel World Cup di Genova erano quasi intimidite dall’essere avvicinate e fotografate da dei giornalisti. Regatano in una classe dove ci sono alcune super star della vela mondiale, nella quale l’Italia è ancora a caccia della qualificazione per Tokyo 2020. Qualche nome? Ne basta uno: Martine Grael, figlia di Torben, già oro olimpico a Rio de Janeiro e una Volvo Ocean Race nella sua scia. La Grael ha chiuso la sua settimana staccata di 16 punti dalle nostre ragazze. E’ chiaro, è solo un risultato, esaltarlo oltre modo è solo un danno per le ragazze, ma vanno fatti loro i complimenti perché sono emerse in una settimana durante la quale alcuni dei grandi campioni hanno steccato notevolmente. Si sono presentate in testa alla classifica a una regata dalla fine, quando in pochi avrebbe scommesso su di loro, nonostante già a Palma di Maiorca al Trofeo Princesa Sofia si fossero visti progressi importanti.
L’ULTIMA REGATA
“Siamo piuttosto emozionate di essere qui per la prima volta – dichiarano a terra Omari/Distefano – non ce lo aspettavamo nemmeno noi, però domani scendiamo in acqua per difendere il primo posto, anche se sappiamo che sarà difficile. Queste sono condizioni simili a quelle del golfo di Trieste a cui siamo abituate, anzi, oggi con 8 nodi eravamo oltre la media di 5 nodi instabili con cui ci alleniamo di solito, noi eravamo veloci e meglio di così non poteva andare. Già a Palma la regata era andata bene, e adesso abbiamo la conferma che con aria leggera possiamo fare bene”, avevano dichiarato alla vigilia della medal race. Oggi a Genova il vento è restato capriccioso e la medal race era difficile per le “Mule” triestine che dovevano guardarsi da tanti equipaggi che le attaccavano, hanno chiuso la regata settime perdendo un posto in classifica, e pazienza se alla fine l’oro è andato alle olandesi Van Aanholt/Jongens, questo è un argento che vale molto, vale per il futuro. Il bronzo è andato alle americane Roble/Shea.
T.O
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