Collisione Tita-Banti in Nacra 17: la regola 11 va cambiata, e anche in fretta
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Si è concluso il 50esimo Trofeo S.A.R. Princesa Sofia a Palma di Maiorca, con il Nacra 17 italiano di Vittorio Bissaro e Maelle Frascari che ha chiuso al secondo posto (ai risultati di tutti gli italiani dedicheremo un approfondimento apposito), ma a tenere banco è la grave collisione occorsa ai campioni del mondo in carica, i nostri Tita-Banti, con un Nacra 17 tedesco.
La dinamica è stata raccontata da coach Gabriele Bruni in un post sulla sua pagina facebook: “Brutto incidente oggi nella classe Nacra a Palma di Maiorca , fortunatamente nessu ferito. Barca in poppa non vede barca di bolina e si scontrano. Come avevo proposto , andrebbe cambiata la regola 11 a favore della barca che naviga in poppa , Invito tutti i giudici a riflettere su questa cosa prima che qualcuno si faccia davvero male“.
La regola 11 recita che: “11 SULLE STESSE MURE, INGAGGIATE – Quando le barche sono sulle stesse mure ed ingaggiate, una barca al vento deve tenersi discosta da una barca sottovento“. Nel caso della collisione in oggetto Tita-Banti scendevano in poppa mure a sinistra, i tedeschi salivano di bolina sulle stesse mure ed essendo quindi sottovento avevano diritto di rotta. Sui Nacra 17 questa regola diventa molto complessa con una barca che vola in foiling a 23-25 nodi e ha a riva un gennaker che gli ostruisce completamente la visuale sottovento, nonché a quella velocità risulta impossibile sentire un richiamo vocale da parte dell’altro equipaggio se non quando è ormai vicinissimo. E non è ovviamente semplice su un Nacra 17 lanciato in foiling decidere una strambata all’improvviso, c’è un obiettiva difficoltà a potere manovrare velocemente per tenersi discosti. Da qui risulta più che sensata la richiesta del coach italiano di invertire, per i Nacra 17, la regola: la barca che scende in poppa dovrebbe avere precedenza su una che sale in bolina sulle stesse mura. Chi sale in bolina ha la visuale sopravvento libera e ha quindi modo di calibrare più facilmente un cambio di rotta o una virata, e navigando ha una velocità sensibilmente più ridotta può tenersi più facilmente discosto.
“La dinamica dell’incidente era potenzialmente pericolosissima – dichiara il Direttore Tecnico Michele Marchesini – Tita/Banti scendevano di poppa in foiling dopo un jibe-set a oltre 23 nodi mure a sinistra e non hanno visto l’equipaggio tedesco che stava salendo di bolina. Lo scontro è stato violento, ma fortunatamente i danni maggiori sono stati subiti dalle imbarcazioni.
Mauro Giuffrè
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
RC44 Cup a Porto Cervo, come è andata, chi ha vinto, chi c’era
Con due vittorie di giornata e un quarto posto è stato il monegasco Team Nika (foto sopra) ad aver avuto la meglio sullo svedese Artemis Racing (4-3-4) nella tappa italiana di Porto Cervo della RC44 Cup (la seconda del circuito),
“Allargare la base di velisti puntando sui giovani”. Parola di Alberto La Tegola, presidente dell’VIII Zona FIV
Dal 2013 Presidente del Comitato Regionale PUGLIA – VIII Zona della Federazione Italiana Vela, Alberto La Tegola è la dimostrazione vivente che quando si fa bene il proprio mestiere si viene premiati. Alberto La Tegola, presidente “quater” Il dirigente infatti
I maxi danno spettacolo a Sorrento, 30 delle barche più belle al mondo a giocarsi l’Europeo
Che battaglia tra i maxi nelle acque di Sorrento per il programma Inshore dell’Europeo Maxi, rassegna che si è aperta con la Regata dei Tre Golfi e che procede in questi giorni con le prove costiere e tra le
Addio a Giorgio Carriero, il “signore” della vela d’altura italiana
Il mondo della vela piange la scomparsa di Giorgio Carriero, una delle figure più emblematiche della vela d’altura italiana, spentosi serenamente il 17 maggio 2025 all’età di 92 anni. Armatore dei mitici Mandrake, imbarcazioni con cui l’Italia partecipò all’Admiral’s Cup
1 commento su “Collisione Tita-Banti in Nacra 17: la regola 11 va cambiata, e anche in fretta”
Nulla da dire sulla esposizione dei fatti, sull’analisi e sulle conclusioni a cui è giunto Gabriele Bruni con, anche, l’invito ai Giudici a farne una riflessione.
La mia prima riflessione è che qui si tratta di sovvertire le regole naturalmente formatesi e, quindi, poste a presiedere la sicurezza della navigazione della marineria velica, sin dalla sua nascita.
Prima dell’avvento di nuove tecnologie e di nuovi sistemi dell’andare per mare a vela, con i mezzi descritti, la facilita di manovre era delle barche che procedevano con vento a favore, mentre maggiori difficoltà le avevano le barche che stringevano per risalire al vento.
Ora, anche nello sport della vela, i mezzi di andar per mare sono i più svariati e diversi e, a parer mio, è molto difficile fare una regolamentazione che sia innanzi tutto sicura e poi equa.
Concludo dicendo: giusto l’invito a fare una riflessione, ma solo come inizio. Poi bisogna studiare, studiare ed ancora studiare. Io ho esposto quanto dalla mia riflessione.
Giovanni Pellizza