La barca di marmo esiste. Si, avete letto bene, di marmo
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Avete mai visto una barca di marmo? Noi si e siamo rimasti a bocca aperta. Una vera opera d’arte realizzata in marmo di Carrara che riproduce una barca altrettanto stupefacente, il Canova, un Baltic 142 (44 metri). Ecco come la descrive la barca “reale” il designer artista Lucio Micheletti che ha realizzato il design degli esterni ed interni: “Il B142 è una barca pensata per dialogare con vento, fornita di DSS e motore elettrico con piano velico di nuova visione, porta il comfort in mare. Abbiamo disegnato e seguito la costruzione del 142 plasmando volumi e creando vuoti e pieni, e parlando e presentando la barca abbiamo capito che cambiando la materia, il punto di vista, la gente inizia ad ascoltare le tue visioni. Ho sempre pensato che fosse importante offrire un’altra prospettiva, un’altra visuale”.
E prosegue nello spiegare la filosofia che lo guida: “Ogni barca ha un suo comfort dinamico e assoluto, ha un suo stile, una sua lettura e un suo percorso progettale. Il B142 è una barca pensata per dialogare con vento, fornita di DSS e motore elettrico con piano velico di nuova visione, porta il comfort in mare. Abbiamo disegnato e seguito la costruzione del 142 plasmando volumi e creando vuoti e pieni, e parlando e presentando la barca abbiamo capito che cambiando la materia, il punto di vista, la gente inizia ad ascoltare le tue visioni. Ho sempre pensato che fosse importante offrire un’altra prospettiva, un’altra visuale”.
COME E’ NATA LA BARCA DI MARMO
Abbiamo chiesto a Lucio Micheletti come sia nata la bizzarra idea di riprodurre una barca da un blocco di marmo rendendola una vera opera d’arte. Ecco la genesi della ‘barca di marmo’: “Dopo la Biennale di Venezia, e Open 20, dove avevo portato una scultura di marmo, ho deciso di portare avanti un discorso artistico più completo, più aperto. Al salone di Düsseldorf, ho preparato un’ altra opera sempre di marmo dalle dimensioni generose, che riassumesse il mio lavoro nautico.
Avevo bisogno di una scultura, non di un modello, volevo un dibattito, un dialogo con la gente. Volevo parlare di forme e di profili, di masse e di vuoti. Raccontare come i volumi dialogano con i colori, con i materiali e mettendo tutto in equilibrio. Questa è la nostra nuova e vera sfida, l’equilibrio, non la perfezione. Volevo dare un messaggio forte, ma leggero, il marmo con la sua (in)sostenibile leggerezza, era perfetto. Non riesco a fare una distinzione netta tra architettura, design e scultura. Nella composizione architettonica navale, dobbiamo dialogare con materiali sempre più sofisticati, leggeri, quasi metafisici, in arte è diverso.
Il team di Henraux mi ha insegnato a leggere il marmo in maniera nuova con trasparenze inedite. Ho lavorato tanto intorno a questa barca (la scultura Vento, n.d.r.), ma la parte più difficile è stato plasmarla, renderla dinamica. Io lavoro con il carbonio, con l’alleggerito, uso materiali nobili naturali ma sempre alla ricerca della leggerezza. Quando invece parlo di arte penso che la sua forza sia nella pesantezza. Vedo l’arte come oggetto architettonico, che prima di essere decorazione, ha la funzione di portare i carichi a terra.
Allora perché non fare una scultura che riprenda il lavoro fatto, i volumi tracciati, i calcoli ripassati? Una scultura in marmo che in un certo qual modo immortala questo lavoro. Una semplice opera ricavata dal vento e dal mare. La leggerezza del messaggio viene esaltata dalla pesantezza del materiale. Mi piace far rileggere volumi, con il marmo. È un materiale che ha una indelebile bellezza, incredibilmente drammatica. Forse l’arte è una bellezza collaterale alla nostra vita. Canova è il nome della barca. Vento il nome dell’opera”.
SCOPRI TUTTE LE NEWS DI GENTLEMAN & SKIPPERS
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Hai una barca d’epoca o IOR? Ecco tutte le regate imperdibili del 2025
Lo scorso weekend Venezia è stata il centro della vela d’epoca, ospitando per la prima volta in Adriatico il tradizionale raduno dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca (A.I.V.E.). Nella prestigiosa sede della Compagnia della Vela sull’Isola di San Giorgio si sono celebrati
Vendée Globe, Imoca 60 foil show (con record) nell’Atlantico del sud
Lo avevamo anticipato nelle analisi delle rotte dell’ultima puntata de Il Processo al Vendée Globe che questa depressione del sud Atlantico, nella zona dove nel 2009 Ericsson 4 alla Volvo Ocean Race aveva fatto segnare un record delle 24 ore
Sail GP, a Dubai partenza in salita per il team italiano timonato da Ruggero Tita
Partenza in salita per il Red Bull Italy SailGP Team, che nella tappa inaugurale di Dubai ha chiuso in ultima posizione scontando l’esordio con gli F50 condizionato dalla poca esperienza. Un weekend caratterizzato da vento molto leggero sul campo di
CAT vs MONO: Lagoon 50 e Oceanis 46.1 a Cala dei Sardi da NSS Charter
Uno o due? Catamarano o monoscafo? Chi scegliere per le nostre vacanze in barca a vela? Abbiamo messo a confronto un Lagoon 50 e Oceanis 46.1 di Beneteau a Cala dei Sardi alla sede di North Sardinia Sail. Golgo di
1 commento su “La barca di marmo esiste. Si, avete letto bene, di marmo”
Certo che esiste e da ANNI la costruì uno scultore FABIO VIALE si chiama Ahgalla ed a differenza di questa GALLEGGIA! https://www.youtube.com/watch?v=MwLc-5tUHo8