L’unico requisito è quello di avere un’attività che possa essere svolto in remoto e non soffrire di una brutta forma di mal di mare: sia che facciate gli ingegneri, i creativi, i giornalisti, i grafici, gli architetti, i web designer, persino i musicisti, sappiate che potete farlo girando il mondo in barca a vela. Pensate che bello al mattino, prima di mettervi al computer, potervi tuffare in acque cristallo e lavorare per tutto il giorno con l’odore del mare nelle narici. E’ il sogno di tutti.
L’idea è di Coboat, che propone un concetto di coworking innovativo: ovvero a bordo di un Nautitech 82 (24,99 m x 9,14 m) che naviga intorno al mondo (la stagione 2019, la terza, è partita dai Caraibi, attualmente il cat è in Martinica).
La start-up organizza gruppi di un massimo di 12 persone che, per un determinato lasso di tempo, si trovano a dover necessariamente lavorare in uno spazio ridotto ma ben strutturato come quello offerto da un catamarano (barca-casa per eccellenza) di 82 piedi. I vantaggi del coworking li conosciamo: confronto continuo, contaminazione tra discipline diverse, più idee, più creatività.
L’energia di bordo è ricavata da pannelli solari, generatori eolici e idrogeneratori. Il cat è sospinto da un motore elettrico Oceanvolt da 15 kW, nell’ottica di ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Ovviamente in barca troverete una affidabile rete wifi: “Lungo le coste”, si legge sul web, “usiamo una rete 3G/4G. La tecnologia fornita dal nostro partner CELLweaver può combinare fino a quattro connessioni 4G/3G in un unico flusso di dati con velocità fino a 400 Mbit/s, garantendo così un’ottima connessione internet a bordo fino a 10nm al largo della costa.Gli utenti possono aspettarsi una velocità media realistica di 40 MBits/s in aree 3G e 160 MBits/s o più dove c’è 4G”.