L’armatore illuminato: “Così ho reso la mia barca eco-friendly”
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
C’è un bel post di Enrico De Crescenzo, armatore del Grand Soleil 48 Race Luduan 2.0, che ha catturato la nostra attenzione. Spinto dai più giovani del suo team, ha deciso di bandire la plastica mono-uso da bordo. “Non dobbiamo demonizzare la plastica, ma solo quella usa e getta!”, ci ha detto.
Un piccolo gesto, forse, ma che ben rappresenta il cambio di mentalità necessario per salvaguardare il nostro mare. Ovviamente non c’è solo la plastica.“Navighiamo a motore il meno possibile”, ci ha detto Enrico: non possiamo che credergli. Il GS 48 Race è una barca che fila anche con le brezzoline per cui il motore te lo dimentichi anche con pochi nodi d’aria.
Lasciamo a Enrico a la parola. Non vi resta che prendere spunto e imitarlo!
SPINTO DAI GIOVANI
“Qualche mese fa uno dei ragazzi del Team propose, nella nostra chat, l’idea di abolire l’utilizzo a bordo della così detta plastica monouso e quindi, ad esempio, le bottiglie di plastica (da sostituire con borracce).
Tra me e me, perplesso, pensai: “ecco un altro problema da risolvere” e quindi mentalmente accantonai l’idea. Dopo un mesetto circa arriva di rincalzo un altro membro dell’equipaggio: “Enri (è questo il mio nome a bordo) dai …… rendiamo la barca eco-friendly”.
Capii quindi che i più giovani avvertivano forte l’esigenza di mandare, prima di tutto a se stessi, un messaggio forte per quanto riguarda la pulizia del mare. La prima reazione fu quella di sentirmi un “dinosauro”, la seconda quella di capire come mettere in pratica, per la verita’ senza troppa urgenza, questo progetto.
Passa ancora qualche giorno e vengo a conoscenza che la regata “La Lunga Bolina” viene dedicata alla tutela del mare in collaborazione con la onlus Marevivo che da anni si dedica a questa importantissima battaglia.
Tre “segnali” in poco tempo mi hanno fatto rendere conto che era giunto il momento di fare qualcosa e, chi mi conosce, sa che passo dall’idea all’azione in pochissimo tempo.
Rendere una barca in regata eco-friendly è semplice e complicato al tempo stesso.

Sostituire le bottiglie di acqua minerale di plastica con “boccioni” da 5/10 litri (che servono da taniche per poi travasare l’acqua nelle borracce) è semplice. Quello che diventa complicato è riempire i boccioni se il porto di partenza non è dotato di acqua potabile (è ovvio che riempire i boccioni usando bottiglie di acqua minerale di plastica è da “dementi”) e quindi devi ingegnarti per trovare una soluzione se non vuoi usare le bottiglie di vetro”.
Pensate che bello se nei porti, sia che stiate per salpare per la crociera estiva o per la regata lunga, ci fosse un furgoncino con cisterna che distribuisce l’acqua potabile, dove andare a rifornirsi con le taniche!

“Sostituire piatti di plastica monouso con piatti di plastica duraturi è molto semplice, basta pero’ trovare il modo per lavarli visto che i serbatoi dell’acqua a bordo, specie nelle regate offshore di uno/due giorni, sono più o meno semi-vuoti per risparmiare peso. Ovvio che se regati in modo serio non stai a “buttare” il secchio a mare per prendere l’acqua visto che questo, comunque, rallenterà la barca.

La raccolta differenziata a bordo è possibile. Più difficile diventa l’utilizzo dei sacchi di tela per la immondizia visto che l’acqua e la umidità sono compagne di avventura. Ma anche qui con un po’ di buona volontà ci si ingegna. Come avrete compreso “ci stiamo lavorando” molto seriamente”. Enrico ha comprato i sacchi di plastica compostabile, sono la soluzione più semplice e alla portata di tutti.
“Chi mi legge penserà che l’impegno di pochi certamente non salverà il mondo e, come effetto, sarà irrilevante. Lo comprendo anche perché questo, fino a qualche giorno fa, era anche il mio pensiero. Quello che però è FONDAMENTALE è il cambiare noi stessi e le nostre abitudini e, se il sostituire una bottiglia con una borraccia può aiutare in questo percorso, ben venga!”.
SCOPRI TUTTE LE NEWS A TEMA MEDPLASTIC
TEMPO DI AGIRE
Time to Take Action (tempo di agire) è lo slogan di Medplastic, il progetto del Giornale della Vela e di Barche a Motore per la salvaguardia del Mediterraneo. Iscrivetevi al gruppo Facebook MedPlastic Team, lì potete postare notizie, progetti, fotodenunce, video. In più, se avete progetti strutturati da proporre che pensate possano essere utili alla “causa”, mandate una mail a sa********@***il.com. www.medplastic.org
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche

Transat Café l’Or: rush finale per gli Imoca, condizioni brutali per i Class 40
Undicesimo giorno di Transat Café l’Or, con gli Imoca 60 che si avvicinano alle battute finali della regata e sono scesi sotto il muro delle 1000 miglia dal traguardo, e i Class 40 invece nel pieno di una scommessa strategica

I Caraibi vi chiamano! Nanny Cay Marina si espande…
Nanny Cay Marina, cuore pulsante della nautica alle Isole Vergini Britanniche, si espande per offrire servizi all’avanguardia a velisti e amanti dei catamarani, con nuovi posti barca, un Travelift gigante e servizi di lusso. Un invito a realizzare il tuo

“Parsifal”, trent’anni dopo: la notte che cambiò la vela italiana
Nella notte del 2 novembre 1995 il mare del Golfo del Leone inghiottì il cutter “Parsifal” e sei uomini del suo equipaggio. Trent’anni dopo, quella tragedia continua a insegnare rispetto e umiltà davanti alla forza del mare. Era la notte

Classic Boat Cult | Polluce: la rinascita dell’Half Tonner della Marina Militare
A poppa di tutte e 223 le imbarcazioni a vela della Marina Militare compare una scritta: S.V.M.M. E’ così da ben 90 anni. Era infatti il 1935 quando, con Foglio d’Ordini Ministeriale, nasceva lo Sport Velico Marina Militare, eredità ancor









2 commenti su “L’armatore illuminato: “Così ho reso la mia barca eco-friendly””
GRANDE ENRI!!!!!
A presto sui campi di regata
Molto interessante …anche noi abbiamo lavorato in questa direzione nella nostra barca..non usiamo più bottiglie di plastica ma prendiamo quasi sempre l’acqua del porto con bidoni e la depuriamo con la caraffa tipo “brita” a carboni attivi