Da Trieste a Hong Kong su un Grand Soleil 50: buon vento Fabrizio e Matt!
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Sono salpati stamattina Fabrizio Pizzioli (a sinistra nella foto) e Matt Wakeling: da Trieste, con il loro Grand Soleil 50 Nemesis, vogliono arrivare a Hong Kong, dopo 8.500 miglia, 20 paesi e tre mesi di navigazione.
Venti paesi, 8.500 miglia, tre mesi di navigazione pura. Non ci sono motivi di marketing, nĆ© secondi fini dietro allāavventura che hanno deciso di intraprendere il triestino Fabrizio Pizzioli e lāaustralo-americano Matt Wakeling, se non il piacere di andare a vela e mettersi alla prova su una tratta inconsueta. I due partono oggi da Trieste per Hong Kong (una meta āconosciutaā per i due quarantenni si sono conosciuti in Cina e vi hanno vissuto per circa un decennio).
Loro compagno di avventure Nemesis, un Grand Soleil 50 (14,90 x 4,58 m): non una spartana barca oceanica, ma un cruiser performance dotato di ogni comoditĆ .
IL PERCORSO
Da Trieste i due punteranno la prua su Corfù, poi verso Patrasso e lāistmo di Corinto, per poi veleggiare verso il Canale di Suez. Da Port Said (Egitto) faranno rotta verso Gibuti navigando nel Mar Rosso, per poi dirigersi verso le coste dellāIndia. āLa rotta ĆØ sicuramente poco battutaā, ci ha raccontato Pizzioli, un passato da neuroscienziato e un presente da titolare di un atelier di sartoria, āper otto barche che dallāIndia navigano verso ovest, solo una da Suez risale lāOceano Indianoā. Una tratta insidiosa, aggiungiamo noi: si tratta di mari dove non sono rari atti di pirateria.
LA SCINTILLA
Fabrizio e Matt non hanno grande esperienza di barche a vela: lāidea di questa navigazione, da loro intitolata āWe Sail The Silk Roadā (ānavighiamo la Via della Setaā), ĆØ balenata allāimprovviso quando usciti su un piccolo gommone e spento il motore al largo di Rovigno, in Croazia, hanno scoperto la sensazione di pace che solo il mare sa dare. āPer quanto riguarda la navigazione nellāOceano Indiano, ci faremo dare una mano da un esperto skipper scozzese che salirĆ a bordo con noiā.
UNA BARCA ATTREZZATA AL MEGLIO
Come scritto sopra, la barca ĆØ equipaggiata al meglio per le lunga navigazione: āAbbiamo un sistema integrato di strumenti di navigazione: il ācoreā ĆØ il sistema Triton di B&G, con i multifunzione Vulcan 7 su cui abbiamo installato cartografia Navionics. Abbiamo anche AIS e Radarā, per vedere ed essere visti in mari piuttosto battuti dalle rotte commerciali.
āDisponiamo di un dissalatore Schenker da 60 litri, un generatore diesel Fischer Panda per lāenergia di bordo e un idrogeneratore Cruising della Watt & Sea. Non abbiamo installato generatori eolici perchĆ© contiamo di navigare molto, e nemmeno pannelli solariā. Le vele sono firmate Supreme Sails, veleria slovena che ha disegnato anche quelle usate da Dan Lenard per la sua traversata atlantica senza strumenti. Le provviste? āPorteremo con noi riso, olio, pasta, delle canne da pesca per la trainaā.
Seguiremo periodicamente la navigazione di Fabrizio e Matt: per adesso, in c⦠alla balena ragazzi!
E.R.
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QUI IL SITO DI WE SAIL THE SILK ROAD
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6 commenti su “Da Trieste a Hong Kong su un Grand Soleil 50: buon vento Fabrizio e Matt!”
Ogni tanto c’ĆØ qualcuno che ha la fortuna di potersi permettere di annunciare queste imprese che permettemi di dirlo di speciale hanno solo il budget che li sostiene. Molti annunciano e dopo due mesi non sai più che fine hanno fatto(sono tornati a casetta dopo le prime difficoltĆ ) per noi che siamo i velisti da ferie succede che in quei 20 giorni che vai a fare il giretto nell’egeo ti ritrovi a navigare con la famiglia in situazioni estreme e lo fai non perchĆØ sei un eroe ma perchĆ© il lavoro aspetta e devi rientrare per forza…nessuno applaude per questo.
Gentilissimo Fabio, i due soci che conosco personalmente sono partiti con un budget molto contenuto e non sono tornati a casa, ma arrivati dopo tante peripezie e cca 5000mn in India a Kochi. Qui può seguire https://www.facebook.com/FabSailors
Tanti saluti!
Con invidia, Bravi!!! Certo è un differente modo di navigare per novemila miglia ma è la dimostrazione che tutti hanno il diritto di sognare e se il budget è formato più da soldi che da audacia e coraggio non ha rilevanza, ognuno utilizza i mezzi ed i valori che possiede. Oltretutto potrebbero sempre telefonare a Marzotto, cui da tempo il Giornale della Vela dedica lunghi e ripetitivi reportage.
Con invidia, Bravi!!! Certo è un differente modo di navigare per novemila miglia ma è la dimostrazione che tutti hanno il diritto di sognare e se il budget è formato più da soldi che da audacia e coraggio non ha rilevanza, ognuno utilizza i mezzi ed i valori che possiede. Oltretutto potrebbero sempre telefonare al noto rampollo delle confezioni di tessuti, cui da tempo il Giornale della Vela dedica lunghi e ripetitivi reportage.
Ma si….
Beati loro….
Avercelo il tempo (oltre ai soldi)…
Bravi, bella impresa per due che si dichiarano neofiti della vela. Complimenti, navigando si impara tantissimo. Sono sicuro che tutto andrĆ per il meglio. E comunque per andare a vela, oltretutto con una barca non proprio recente, non vedo questioni di budget. Spenderanno meno che stare a terra tra ristoranti, feste, aperitivi e vestiti firmati.
Buon Vento.