Quando la tradizione uccide, in Italia tagliano le teste alle tartarughe
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Dalla Puglia alla Cina, a causa di superstizioni e credenze, molti animali rischiano l’estinzione.
La faccenda, già ampiamente dibattuta su internet e i social network negli ultimi giorni è questa, cinque tartarughe decapitate sono state trovate sulle spiagge pugliesi.
E’ inutile dire che a noi del Giornale della Vela e di Medplastic, il nostro progetto di sensibilizzazione a difesa del mare, la storia ha toccato e non poco e ci ha fatto ragionare riguardo l’impatto di insensate credenze popolari su animali terrestri e marini, ormai quasi tutti sull’orlo dell’estinzione. A latere delle tartarughe pugliesi, forma più alta di becerismo italico, l’indice va puntato verso una grande, enorme responsabile, la Medicina tradizionale cinese (MTC). In occidente viene troppo poco collegata al problema del bracconaggio dei grandi mammiferi africani (in primis rinoceronti ed elefanti) e quasi mai si associa al depauperamento della fauna marina sempre più senza freni.
Prenderemo in esame solo alcune specie e alcuni dati per dipingere questo crudele fenomeno. Partiamo da quello è successo nei nostri mari.
Tartarughe:
Alcune tartarughe marine sono state trovate decapitate sulle spiagge pugliesi, intorno alla costa barese. Vengono ritenuti responsabili alcuni pescatori, che una volta trovati i rettili nelle loro reti, per scongiurare sfortuna nella pesca hanno ritenuto opportune infierire sugli animali come quanto descritto in precedenza. Decapitandoli. Ricordiamo solo che più di 40000 tartarughe marine muoiono ogni anno nel mediterraneo a causa dell’uomo.
Cavallucci Marini:
Ogni anno 20 milioni di cavallucci marini vengono catturati per far fronte alla richiesta della MTC. In Cina, Filippine e Indonesia in primis. I cavallucci vengono ingeriti tramite pillole o si trovano essiccati per essere grattuggiati, si crede abbiano effetti afrodisiaci.
«I negozi di medicina cinese sono pieni di sacchetti contenenti cavallucci, ma anche altri animali marini – dice Gary Stokes, il direttore della parte sud-est asiatica del Sea Shepherd Global -. Ci sono sacchi con pinne di squalo e stelle marine morte. Ma quando vedo centinaia di cavallucci mi si spezza il cuore».
Squali:
Ogni anno vengono uccisi nelle maniere più cruente 73 milioni di squali, principalmente per le pinne dorsali, che per la MTC sono un tonico naturale e aumentano l’appetito, oltre a essere ovviamente afrodisiache. Dalla sola Hong Kong passano 10,5 tonnellate di pinne che hanno un valore al kg di 900 euro. I “pescatori” che operano in questa industria tagliano le pinne e ributtano i pesci in mare ancora vivi, su youtube è pieno di video a riguardo. Studi condotti parecchia anni fa hanno evidenziato quanto siano prive di fondamento tali credenze.
Mante:
Uno degli animali più incredibili della terra viene decimato per prendere le branchie e le branchiospine. Il credo attribuisce loro di favorire la circolazione sanguigna, guarire una serie di malattie quali l’infertilità o alcune tipologie di tumori. Le cifre di questo mercato nella sola Cina muovono più di 11 milioni di dollari. Come se non bastasse La pesca delle mante e delle mobule è diventata un grande business perché al commercio per le presunte proprietà benefiche, si aggiunge il mercato delle pelli, usate per borsette e scarpe e la vendita delle cartilagini che, mischiate alle pinne di squalo, forniscono una versione più economica della famosa zuppa. La pesca di mante e mobule è diffusissima oramai in tutti i luoghi in cui sono presenti quali Indonesia, Mozambico, India, Tanzania, Messico, Ecuador e Perù, anche a causa della facilità della cattura (con reti o lance).
I nostri esempi finiscono qui, in una seconda puntata se volete parleremo della mattanza dei delfini in Giappone e di quelle delle balene Franche in Islanda e altre isole del nord.
Questo è l’unico mondo che abbiamo quindi ricordiamo a tutti di agire per difenderlo anche nelle vostre città, se a esempio in qualche ristorante o negozio etinico vedere alcune delle “mercanzie” sopracitate non esitate a chiamare la polizia, la commercializzazione di quanto sopra descritto è reato!
Sostenete anche voi Medplastic, difendete il mare!
Cos’è Medplastic
Time to Take Action (tempo di agire) è lo slogan di Medplastic, il progetto del Giornale della Vela e di Barche a Motore per la salvaguardia del Mediterraneo. Iscrivetevi al gruppo Facebook MedPlastic Team, lì potete postare notizie, progetti, fotodenunce, video. Partecipate poi al contest Instagram NO Plastic (mandando una foto alla nostra inbox instagram – @giornaledellavela – o sul gruppo Medplastic Team, come hanno fatto tutti gli autori delle foto che vi mostriamo qui): premieremo le migliori testimonianze al VELAFestival 2019. In più, se avete progetti strutturati da proporre che pensate possano essere utili alla “causa”, mandate una mail a savethemed@gmail.com. www.medplastic.org
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