Velista dell’Anno TAG Heuer, chi è in testa, chi rischia, chi “aspetta Godot”
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Mancano poco più di otto giorni alla chiusura della prima fase di votazioni del Velista dell’Anno TAG Heuer: avete già assegnato 14.500 voti (sembra che vi faccia gola la possibilità di vincere un cronografo TAG Heuer e una vacanza in barca con Globesailor!) e visitato il nuovo sito http://velistadellanno.giornaledellavela.com 67.944 volte: la classifica comincia a delinearsi nettamente.
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Saldamente in testa al “sondaggione” tra i 100 candidati del Velista dell’Anno 2019, dopo aver fatto il pieno di preferenze (quasi mille), c’è Yakamoz (in turco: riflesso della luna sul mare), l’Ovni 41 in alluminio che fa da casa a Giampaolo Gentili e la compagna Basak: un simbolo di come si possa “staccare la spina”, fuggire dalla società “evoluta” e fare downsizing per dedicarsi a un’esistenza sostenibile (e serena). Da anni i due vivono “con meno di 500 euro al mese” tra il Mediterraneo e l’Egeo.
A conferma del fascino che il “vivere a bordo” esercita sul pubblico segnaliamo anche l’ottima prestazione di Gentilina (attualmente in ottava posizione con 511 voti): “La nostra storia comincia come molte altre. Vita di corsa tra mille impegni di lavoro e non, per arrivare la sera a vedersi un paio d’ore prima di mettersi a letto”. A parlare è Fabio Portesan, 38 anni, informatico di Novara. Ha deciso, con la sua famiglia (moglie, figli e gatti), di vendere tutto – casa, macchine, partecipazioni societarie – e di acquistare Gentilina, un Beneteau Oceanis 430 con cui girare il mondo per (almeno) i prossimi due anni. La sua scelta di vita è finita sui giornali di mezza Italia!

Anche la vela oceanica riscuote grande successo e tanti voti: in seconda posizione si trova il minista Matteo Sericano (680 voti), che alla sua prima stagione in Mini 650, a 21 anni, si è laureato campione del Mediterraneo della classe. Al quarto posto un altro grande oceanico: Ambrogio Beccaria (604 voti). Nel 2018 ha vinto tutto quello che c’era da vincere con il suo nuovo Pogo 3 Geomag, inclusa la difficile Les Sables – Horta – Les Sables, conquistando il primo posto su sei regate al Campionato d’altura francese dedicato ai mini, e terminando secondo nell’unica dove non è stato vittorioso. Al Salone di Parigi è stato incoronato campione francese di “course au large”, certificando un dominio che per lunghi tratti è apparso incontrastato.

Al terzo posto una “new entry”: l’X-35 Cavallo Pazzo di Enrico Danielli che ha conquistato il titolo di Armatore dell’Anno in classe 3 dopo una stagione di buoni risultati tra le boe (629 voti), mentre al quinto troviamo il primo dei velisti “volanti”, segno che ormai i tempi sono cambiati. Carlo De Paoli (568 voti). Regata in classe Moth, e nel 2018 ha centrato l’argento all’Europeo di Borstahusen, Svezia, e il titolo italiano sul Garda.

La top ten provvisoria si completa con Pierluigi De Felice al sesto posto (568 voti), Marco Carpinello (560 voti), la succitata Gentilina, Francesca Clapcich (511 voti), i fratelli Francesco e Giacomo Galimberti (439 voti).

Nelle retrovie, intanto è pura bagarre: il cinquantesimo posto, l’ultimo utile per passare alla fase successiva, è attualmente occupato Spirito di Stella, il primo catamarano al mondo senza barriere architettoniche dello skipper Andrea Stella ha percorso un viaggio lungo la nostra penisola all’insegna dell’accessibilità universale, da Lignano Sabbiadoro a Genova, nell’ambito del progetto Wheels on Waves (66 voti), ma la concorrenza dietro è agguerrita: Francesco Lanera è al 51° posto indietro di soli 17 voti, tallonato a sua volta Guido Gallinaro e Federico Colaninno.

Vero è che, come diceva qualcuno, “gli ultimi saranno i primi”: ma chi è fondo alla classifica, per adesso, non ha ancora giocato le sue carte in termini di autopromozione. Al terzultimo posto troviamo Paola 3, il Solaris 50 di Stefano Pozzi, con solo tre voti, davanti ad H20, il Vallicelli 80 di Riccardo De Michele, che di voti ne ha rimediati soltanto due e che condivide l’ultimo scalino assieme a Ulika, Swan 45 dell’Armatore dell’Anno Andrea Masi. A loro possiamo dire soltanto: sbrigatevi a farvi votare, non “aspettate Godot”, il tempo stringe!
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TRE VOTI PER FASE
A partire da quest’anno ci sono due novità: sarà possibile assegnare tre voti per fase (e non più uno solo)! Potete decidere di dare tre preferenze a un singolo candidato, oppure di dividerle tra più candidati. Per la validazione di ogni voto, vi sarà richiesto l’indirizzo email: vi consigliamo di scrivere quello giusto, il perché lo scoprite tra poco:

Quest’anno ci sono due (golosissime) occasioni in più per votare i vostri candidati preferiti del Velista dell’Anno. Tra tutti i votanti del sondaggio che prenderanno parte alla Serata dei Campioni (vi verrà richiesto di registrarvi all’evento con la mail che avete fornito in fase di voto), venerdì 3 maggio alle 19 al TAG Heuer VELAFestival, verranno sorteggiati un prestigioso cronografo Aquaracer del nostro storico partner TAG Heuer e, grazie al nuovo partner del Velista dell’Anno Globesailor un weekend lungo in barca messo a disposizione da Sail Italia (8-9-10 maggio 2020 nella base di Procida a bordo di un Beneteau Oceanis 38, 3 cabine e 2 bagni, skipper escluso).
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2 commenti su “Velista dell’Anno TAG Heuer, chi è in testa, chi rischia, chi “aspetta Godot””
Scusate ma dove è dettagliato che si puo’ vincere un orologio etc?
Buonasera: consulti il sito http://velistadellanno.giornaledellavela.com. Troverà i dettagli nel regolamento