“Chi è il velista normale? Non una pecora, non un leone, ma un orsacchiotto”
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Quasi 13.000 voti, 58.419 visualizzazioni del sito http://velistadellanno.giornaledellavela.com, una fuga in stile ciclistico da parte del primo in classifica. Il Velista dell’Anno TAG Heuer 2019, il premio più ambito della vela italiana, ha fatto registrare numeri mai visti in questi primi cinque giorni e l’adrenalina non è mancata. Avete tempo fino alle ore 12 del 15 di febbraio per dare le vostre tre preferenze ai 100 candidati in gara. E ricordate che votando, potrete vincere un prezioso orologio TAG Heuer e una vacanza in barca offerta da Globesailor.
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CHI E’ IL VELISTA NORMALE?
Intanto, ha stupito tutti il balzo in avanti di Yakamoz, l’Ovni 41 di Giampaolo Gentili e della sua compagna Basak (in testa con 848 voti): l’imbarcazione simbolo di come si possa “staccare la spina”, fuggire dalla società “evoluta” e fare downsizing per dedicarsi a un’esistenza sostenibile (e serena). Da anni i due vivono “con meno di 500 euro al mese” tra il Mediterraneo e l’Egeo. La loro è una bella storia, e i due sono bravissimi nell’autopromozione. Post sul loro blog, newsletter dedicate, rimbalzi social.
In un articolo, Giampaolo (che oggi compie 47 anni, auguri!) pone una bella riflessione su cosa sia il “velista”. Ecco cosa scrive:
Mi scuso con voi in anticipo, perché in questo periodo è facile dovrete sopportare ogni tanto qualche riferimento alla competizione che si sta tenendo, evento molto importante: “Il velista dell’anno”, organizzato ogni anno da “Il Giornale della Vela”. Ma ne parlo volentieri per un motivo specifico e che spero potrete apprezzare: al momento in questione “Yakamoz” è 1°! Ho approfittato del 666° voto per scrivere il presente articolo, in quanto il fatto è per noi davvero “diabolico”.
Ora, sul serio ci sembra di vivere un sogno (e a tratti un incubo), in quanto all’inizio già la sola candidatura è stata da noi presa come un riconoscimento molto piacevole e apprezzato, ma finiva lì. Troppi concorrenti di peso, atleti vittoriosi, barche blasonate a competere per pensare minimamente a un risultato del genere. Invece sta accadendo qualcosa di magico, di unico.
Il pubblico, i nostri amici e forse anche qualcuno che ha iniziato a conoscerci proprio grazie a questo concorso, tutti hanno raccolto la nostra richiesta di partecipazione in modo massiccio, corale. C’è solo una parola per definire tale fenomeno: ‘incredibile’. Dopo le prime sensazioni di ebbrezza, ora che a 47 anni (lunedì li compio) ne ho vissute abbastanza per non illudermi come un bambino, posso sedermi e riflettere serenamente sul perché di tutto questo. Domani scivoleremo in fondo alla classifica, non ha importanza. Ora siamo primi e mi basta.
I miei pensieri mi portano subito a cercare un significato al titolo di “Velista dell’anno”. E ancor più precisamente un senso reale alla parola “velista”.
Perché se con velista intendiamo un regatante, allora chiaro che noi e Yakamoz non avremmo speranze. Ma allora sarebbe stato il caso di chiamare il premio “Regatante dell’anno”, o “Atleta dell’anno a vela”, eccetera. Invece, ed ecco spiegato forse il perché l’organizzazione abbia voluto inserirci nel challenge, il velista è una persona che ha scelto la barca a vela come passione, e il mare (non me ne vogliano i lacustri) come elemento ‘dove fare qualcosa’.
C’è chi esce poche volte dal porto, dedicandosi alla vita di banchina, chi ne fa una passione feticista, lisciando e coccolando il proprio guscio; chi invece viaggia miglia infinite alla scoperta delle terre emerse, come da tradizione secolare. Chi come noi ci vive gran parte dell’anno, in quanto domicilio eletto, girovagando un po’ là, un po’ qua alla ricerca della felicità.
Ah si, e poi certamente chi ne fa una questione di sport.
Dunque, se siamo tutti d’accordo, la parola ‘velista’ comprende molte casistiche, tra le quali quella forse più diffusa è proprio rappresentata dalla persona normale: non un ‘leone’, non una ‘pecora’, ma magari ‘l’orsacchiotto’ del gruppo. Insomma quello della porta accanto.
Noi siamo questo, persone normali che hanno scelto di vivere con poco. E la valanga di voti che stiamo ricevendo, forse hanno un significato che va al di là della simpatia nei nostri confronti; penso che ci sia il desiderio di identificarsi con noi, e il messaggio che lentamente, proprio come la chiglia di Yakamoz, stiamo tentando da anni di portare avanti: la visione della vita basata su schemi più semplici, una decrescita economica necessaria per tornare a più miti consigli; la lentezza come leitmotiv per pensare di più. Insomma c’è forse la voglia di dare una risposta eclatante a un sistema sbagliato, di cui la vela e il diporto, ahimè spesso non fanno eccezione.
Cari amici, non so se mai ce la faremo a salire su quel podio, in questa strana regata virtuale, ma sappiate che noi ce la metteremo tutta, ed oggi comunque vada, abbiamo dimostrato qualcosa di grandioso.
Vai Yakamoz vai, continua a farci sognare.
COME STANNO ANDANDO LE VOTAZIONI
Ecco la top ten: dietro a Yakamoz, Matteo Sericano (632 voti), Pierluigi De Felice (563 voti), Ambrogio Beccaria (539 voti), Cavallo Pazzo II (532 voti), Marco Carpinello (494 voti), Carlo De Paoli (481 voti), Francesca Clapcich (424 voti), Giulio Desiderato (392 voti), Gentilina (387 voti). Al cinquantesimo posto, ultimo utile per il passaggio del turno, Vasco Vascotto con 37 voti.
La nostra redazione vi aggiornerà costantemente con news, post su Facebook e stories su Instagram, sul profilo del Giornale della Vela e su quello dedicato al Velista dell’Anno.
QUI IL REGOLAMENTO DETTAGLIATO DEL VELISTA DELL’ANNO
TRE VOTI PER FASE
A partire da quest’anno ci sono due novità: sarà possibile assegnare tre voti per fase (e non più uno solo)! Potete decidere di dare tre preferenze a un singolo candidato, oppure di dividerle tra più candidati. Per la validazione di ogni voto, vi sarà richiesto l’indirizzo email: vi consigliamo di scrivere quello giusto, il perché lo scoprite tra poco:
VOTA E VINCI!
Quest’anno ci sono due (golosissime) occasioni in più per votare i vostri candidati preferiti del Velista dell’Anno. Tra tutti i votanti del sondaggio che prenderanno parte alla Serata dei Campioni (vi verrà richiesto di registrarvi all’evento con la mail che avete fornito in fase di voto), venerdì 3 maggio alle 19 al TAG Heuer VELAFestival, verranno sorteggiati un prestigioso cronografo Aquaracer del nostro storico partner TAG Heuer e, grazie al nuovo partner del Velista dell’Anno Globesailor un weekend lungo in barca messo a disposizione da Sail Italia (8-9-10 maggio 2020 nella base di Procida a bordo di un Beneteau Oceanis 38, 3 cabine e 2 bagni, skipper escluso).
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