Prendiamo spunto da alcuni fatti di cronaca per la nostra “tesi”. Qualche mese fa il vincitore della Route du Rhum, 3.542 miglia in solitario da Saint Malo a Pointe-a-Pitre, in Guadalupa è stato Francis Joyon.

Ha 62 anni. Il navigatore nato nel 1956 a Hanches (nella piana agricola della piccola e sperduta regione dell’Eur et Loire), famoso per i suoi record oceanici, sembrava un ragazzino a bordo del suoi maxi-trimarano IDEC Sport, 31,50 x 22 metri di “bestio”.
Poco tempo prima, Jean-Luc Van den Heede, 73 anni, scuffiava in pieno Pacifico alla Golden Globe Race (giro del mondo in solitario senza scalo su barche a chiglia lunga ante-1988, senza elettronica) mentre era in testa alla regata, si “rialzava” e nonostante i danni all’albero decideva di continuare, citando Moitessier: “Devo arrivare a Les Sables d’Olonne per salvare la mia anima”. E pare proprio che ce la farà: domani è atteso il suo arrivo da vincitore a Les Sables.
Cosa significa tutto questo? Che la vela è uno dei pochissimi sport dove il “calo fisico” dovuto all’età è largamente compensato dall’esperienza. Direte voi: “Begli esempi che avete citato! Joyon e Van den Heede (che, ricordiamolo, detiene il record di circumnavigazione del globo in solitario senza scalo da ovest a est, contro i venti dominanti) sono grandissimi marinai”.
Vero, ma la vela è anche i due signori modenesi che con il loro Amel si sono sparati il giro del mondo a 70 anni (QUI la loro bellissima storia), è Angela Besana Gagliardi, al timone di un Dufour alla scorsa VELA Cup a 100 anni suonati (in copertina). E’ Sven Yrvind, lo svedese ottantenne che si lancia in traversate con microbarche. E’ Rossana, che sul popolare gruppo Facebook “Velisti in Facebook” scrive: “LA FOLLIA NON HA ETA’. Io 73 anni, Stefano 79, ci siamo regalati un Wauquier Centurion 47. Stiamo dedicando tutto il nostro tempo libero per una completa revisione e messa a punto, e salpare per dove ci porta il vento”. Ci permetta di correggerla, cara Rossana. Nessuna follia, la sua. E’ la vela che non ha età!
Eugenio Ruocco
1 commento su “Non si smette mai di essere velisti: vi spieghiamo perché”
Grazie Eugenio Ruocco,i per me è stata una grande emozione essere menzionata con i grandi della vela.
Cordialmente.
Rossana Fantinati