CONOSCERE Punto Nave, rotta vera e rotta bussola, correzioni
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Dopo avervi raccontato tutto quello che c’è da sapere sulla bussola, partiamo con un po’ di pratica.
IL PUNTO NAVE
Per definizione, il punto nave è la posizione dello yacht all’istante considerato, le cui coordinate geografìche sono date dall’incrocio della latitudine e della longitudine. Nella sua essenza, tutto il lavoro al tavolo di carteggio consiste nel determinare proprio questo dato fondamentale, il più possibile preciso e in “tempo reale”.
Se si conosce il punto nave sulla carta (ovvero si è ben sicuri del luogo in cui ci si trova), le coordinate si determinano tracciando con la matita e l’ausilio di un rapportatore, di un regolo o delle squadrette, le due rette parallele ai meridiani e ai paralleli, dal punto considerato fino al bordo della carta ove sono riportate le scale (Figura 1). Oppure si apre il compasso dal punto nave fino al meridiano o parallelo più vicino e si riporta la distanza trovata sulla scala (Figura 2).
Si opera in questo modo anche per determinare quanto, nella realtà, distano tra loro due punti indicati dalla carta (ricordando sempre che 1’ di latitudine = 1 miglio marino).
Se viceversa si conoscono le coordinate di un punto, lo si può individuare sulla carta operando in modo inverso a quanto sopra esposto, cioè riportando sui bordi della carta i rispettivi valori di latitudine e longitudine e da qui tracciando le due rette tra loro perpendicolari (una orizzontale e una verticale): il punto di intersezione rappresenta univocamente il punto nave.
LA ROTTA
La rotta è la direzione lungo cui dobbiamo navigare per andare da un punto ad un altro; per semplicità (e ancora una volta per convenzione internazionale) essa viene espressa in gradi sessagesimali, così che l’angolo di rotta rappresenta in effetti l’angolo tra la direziono che stiamo tenendo e il Nord geografico.
ROTTA VERA E ROTTA BUSSOLA
Nella realtà, a meno di non accontentarsi di un dato per approssimazione, non è però possibile dedurre immediatamente dalla lettura della bussola il valore dell’angolo di rotta reale. Cerchiamo di chiarire bene questo aspetto, che rappresenta una delle maggiori difficoltà delle operazioni di calcolo sul carteggio.
Per individuare con esattezza il significato del riferimento che deduciamo dalla lettura della bussola di bordo, dobbiamo infatti tenere presente che il Nord magnetico (Nm), determinato e influenzato dalla distribuzione e composizione dei volumi di materiale ferroso del pianeta, non coincide col Nord geografico (o Nord vero, Nv, vero perché è il punto per cui passa, assieme al Polo Sud, l’asse di rotazione terrestre). L’angolo compreso tra Nv e Nm, cioè la declinazione magnetica (d), varia inoltre con continuità nel tempo e per ogni punto della superfìcie terrestre, in quanto le grandi masse magnetiche che giacciono sotto la superficie interagiscono tra loro modificando il campo magnetico locale.
Inoltre l’ago della bussola indica un particolare Nord bussola (Nb) che può discostarsi anche notevolmente dal Nord magnetico terrestre, poiché la bussola è anch’essa influenzata dalle masse ferrose e dal circuito elettrico di bordo. La bussola subisce, cioè sempre, in termini più o meno grandi, una deviazione magnetica (δ) che, dipende a sua volta dall’angolo di rotta tenuto (ovvero da come il magnetismo di bordo è orientato rispetto al magnetismo terrestre).
Tutto questo può apparire molto complesso ma in realtà la spiegazione è assai semplice: il campo magnetico terrestre agisce in modo un poco differente a seconda del luogo in cui ci troviamo, mentre la bussola risente anche del materiale col quale è fatta la barca (basti pensare alla notevole differenza tra una nave di ferro e un veliero tutto costruito in legno).
Da queste considerazioni risulta allora che si possono definire tre tipi di rotte: la Rotta vera (Rv, cioè quella tracciata sulla carta e riferita al Nord geografico), la Rotta magnetica (Rm, ovvero l’angolo di Rotta vera a cui sia stato aggiunta o sottratta la declinazione magnetica) e infine la Rotta bussola (Rb, cioè quella effettivamente indicata dagli strumenti magnetici di bordo).
La determinazione di tutte queste differenze è la base del lavoro del responsabile alla navigazione. Non ci si deve spaventare: come vedremo il tutto si restringe a calcoli semplici, purché si seguano alcune regole e soprattutto non si faccia confusione tra addizioni e sottrazioni.
CORREZIONI DI ROTTA
Se il Nord magnetico è spostato verso Est (ovvero in senso orario, di aumento del valore dei gradi da O a 360), oppure verso Ovest rispetto al Nord vero, la declinazione magnetica (d) si considera allo stesso modo positiva oppure negativa (cioè di aumento o di diminuzione dei gradi). Per determinare d occorre seguire le indicazioni riportate al centro delle rose graduate delle carte nautiche. Se ad esempio leggiamo “Decl. (1984) 0°50 ‘ W Dim. ann. 4’ circa” significa che in quella zona nel 1984 il Nord magnetico era spostato verso Ovest di 50’ e che, ad esempio, nel 1991 (7 anni dopo), d vale 4×7 = 28’ meno di allora, cioè 0° 22’ W (=-28’). Questo significa che se procedessimo per rotta esattamente Nord seguendo la bussola, in realtà raggiungeremmo un punto spostato verso Ovest di 22’.
Come abbiamo appena fatto nell’esempio, occorre fare attenzione che in questo calcolo, indipendentemente dal segno + o – della declinazione, si esegua sempre una sottrazione se l’indicazione è “Dim.” e una somma se è “Aum.” sulle note riportate nella carta.
Volendo perciò andare per rotta N dovremo procedere (se non ci fossero altre correzioni da fare) seguendo un angolo di rotta di 0°22’ (E).
…NELLA PROSSIMA PUNTATA: IL CALCOLO DELLA DEVIAZIONE MAGNETICA, LO SCARROCCIO E LA DERIVA…
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