I LED a raggi ultravioletti sono utilizzati da tempo per la sterilizzazione: quando andate dal barbiere, avrete sicuramente notato che ripone le forbici in piccole teche illuminate di azzurro. Oppure conoscerete di certo le tante lampade germicide a ultravioletti in commercio. Nessuno però, fino ad oggi, aveva pensato di sfruttarne il potenziale nel modo in cui lo stanno facendo due colossi come Philips (17,78 miliardi di euro di fatturato) e Akzonobel (9,61 miliardi), che investono tante delle loro risorse in ricerca e sviluppo.
L’unione fa la forza: aiutati dal know-how di Philips nella tecnologia dei LED a raggi ultravioletti, gli ingegneri di Akzonobel stanno sviluppando un sistema antivegetativo mai visto prima. Una grande pellicola ultrasottile con cui rivestire la carena delle barche che integra, al suo interno, tanti piccoli diodi collegati tra loro, in grado di emettere luce a LED ultravioletta e impedire, così, la formazione di alghe e incrostazioni di qualsiasi tipo.
Senza l’utilizzo di biocidi inquinanti, e soprattutto permettendo alle barche di navigare sempre con la carena pulita e quindi con minori consumi, a vantaggio dell’ambiente (e, perché no, del portafogli).
IL SISTEMA SPIEGATO “IN SOLDONI”
L’idea di applicazione è ottima, la sfida è senza dubbio intrigante seppur complessa: il successo del sistema, sicuramente, dipenderà dal costo di realizzazione (l’energia richiesta per l’attivazione dei LED – in teoria poca – da cosa potrà essere tratta? Magari da pannelli solari o idrogeneratori?).
Klaas Kruithof, il CTO di Akzonobel, è più che fiducioso: “In questo caso la partnership con Philips ci consentirà di accelerare la realizzazione di questa importante tecnologia, che intendiamo in un primo momento commercializzare noi stessi, per poi prendere in considerazione la concessione di licenze a terze parti per l’adozione su larga scala del sistema”.