Autunno, tempo di rimessaggio fai da te / Prima parte
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Ecco un vademecum in punti per la manutenzione ordinaria che potete eseguire voi stessi: vi sveliamo i primi cinque consigli e i trucchi per preparare nel migliore dei modi la vostra barca in vista del lungo riposo invernale. (Foto sopra di Nicola Riva).
OPERA VIVA
Alata la barca, si procede alla pulizia della carena con un’idropulitrice (in commercio se ne trovano svariati modelli per poche centinaia di euro). Passate tutta l’opera viva con molta cura, mantenendo la lancia sempre a una certa distanza dalla superficie. Insistete maggiormente sui punti in cui si sono formati i denti di cane, come le prese a mare, la linea di galleggiamento, la trasmissione, l’elica e il timone. A primavera sarà sufficiente una leggera carteggiatura e poi si potrà applicare direttamente l’antivegetativa. Nel caso in cui lasciaste la barca ormeggiata, applicate subito l’antivegetativa.
OPERA MORTA
Non essendo costantemente immersa, la pulizia dell’opera morta è meno impegnativa di quella della carena. Con uno spazzolone passate la superficie con acqua dolce e detergente specifico. Vi sono in commercio delle spazzole che si collegano alla manichetta per agevolare questo tipo di operazione.
CHIGLIA
Costituita nella maggior parte dei casi prevalentemente di piombo, la chiglia va trattata nello stesso modo della carena. Una volta tolte le incrostazioni marine, controllate la superficie nella zona di attacco tra scafo e chiglia e tra la lama della chiglia e il bulbo. In quest’area è possibile che si formino delle crepe nello stucco dovute normalmente alla flessione della chiglia a barca sbandata. Rimuovete il vecchio stucco e ripristinatelo, lasciate asciugare, carteggiate e pennellate la parte con gelcoat. Questa operazione consente di preservare il vostro scafo da possibili infiltrazioni di acqua.
PRESE A MARE E SCARICHI FUORIBORDO
Tenete sotto controllo lo stato delle vostre prese a mare, lubrificandole dentro e fuori con spray protettivi. Controllate la solidità dell’assemblaggio delle valvole allo scafo e che le fascette di fissaggio dei tubi flessibili non siano ossidate o allentate. Vi consigliamo di chiudere tutte le valvole delle prese a mare e degli scarichi, soprattutto quelle che si trovano sotto la linea di galleggiamento (in particolar modo se non tirate la barca in secco). Non chiudete mai gli scarichi degli ombrinali di pozzetti e gavoni.
ELICA, TRASMISSIONE E TIMONE
A volte l’idropulitrice non basta a rimuovere le incrostazioni dall’elica e dal timone. Occorre munirsi di una spazzola di ferro e sfregare energicamente sino a quando il metallo non inizia a luccicare. Una passata sulle pale dell’elica con della carta abrasiva a grana medio-fine è consigliabile, in modo da avere una superficie perfettamente liscia. Verificate lo stato di usura degli zinchi, sia quelli sugli organi di trasmissione, che quelli montati a filo della carena. Se lo spessore degli anodi sacrificali è inferiore alla metà di quello originale, procedete alla sostituzione. Per facilitare questa operazione a volte è utile dare qualche leggero colpo con il martello, per distaccare gli zinchi dalla sede del supporto. Pulite con una spazzola di ferro la piastra di massa o la zona di fissaggio, come l’asse dell’elica o la pala del timone. Verificate lo stato dei perni e dei bulloni di montaggio; usate dello spray protettivo quando rimontate il tutto.
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