Rivoluzione Bavaria: ecco il piano per il rilancio della produzione del colosso tedesco

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

L’autunno sarà la stagione della definitiva ripartenza di Bavaria, che ha deciso di puntare su una delle sue eccellenze per il rilancio, ovvero la completa produzione 100% in casa, presso il proprio sito di Giebelstadt. Una scelta che in un certo senso guiderà l’intera filosofia commerciale del cantiere, dato che verranno eliminati i siti esterni e Bavaria procederà a un deciso svecchiamento, con un’inevitabile razionalizzazione, della gamma.

Con il marchio di qualità “Made in Giebelstadt”, sia la vela che le barche a motore saranno prodotte e consegnate ai clienti in Franconia. Lo yacht a motore R55, precedentemente prodotto in Croazia, sarà per la prima volta costruito a mano nella sede centrale dell’azienda nella prima metà del 2019. Gli stampi e gli attrezzi vengono trasportati dalla Croazia alla Germania e installati a Giebelstadt.

“Vogliamo che i nostri dipendenti straordinariamente ben addestrati e impegnati sviluppino e costruiscano tutti i nostri yacht principalmente sotto la propria direzione: la forza lavoro si identifica fortemente con Bavaria Yachts, è la caratteristica fondamentale della nostra azienda”, spiega l’amministratore delegato Erik Appel, che è stato capo operativo di Bavaria Yachts da dicembre 2017. “Ecco perché intendiamo aumentare ulteriormente il personale permanente e contemporaneamente ridurre la proporzione di lavoratori temporanei, contribuendo in modo considerevole a ridurre i costi di produzione.Per aumentare l’efficienza del cantiere navale, concentrarsi sulla nostra stessa ingegneria, ovvero lo sviluppo tecnico degli yacht”.

La produzione in serie che Bavaria Yachts sta per essere portata a nuovi livelli. Per fare ciò, sarà necessario ridurre notevolmente la complessità emersa negli ultimi anni. L’attuale portafoglio comprende 26 modelli: entro i prossimi tre anni sarà focalizzato su 10-12 modelli che sono efficienti e apprezzati sul mercato. “La nostra gamma di modelli sarà più attraente e allo stesso tempo di una qualità altamente affidabile, con un portafoglio delle stesse dimensioni”, aggiunge Erik Appel.

Il lavoro è già iniziato e la produzione è stata modificata per alcuni aspetti importanti: il Bavaria C65, presentato nel 2018 ma non andato a buon fine, non sarà più costruito; la E-Line (propulsione elettrica e yacht ibridi) è stata interrotta. La barca a vela C50 è stata rimossa dalla produzione in serie e tecnicamente rielaborata come prototipo. A seguito di una riprogettazione il C50 tornerà alla produzione in serie da novembre 2018. I risultati di questo processo verranno ora trasferiti all’ammiraglia BAVARIA C57 e alla sua sorellina BAVARIA C45.

Dal 2019 sono previsti nuovi sviluppi oculati con la possibilità del lancio  di  due o tre nuovi  prodotti all’anno.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri l’ultimo numero

Sei già abbonato?

Ultimi annunci
I nostri social

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Comuzzi C32 (9,5 m): il daysailer su misura

Il mese di marzo è da segnare in agenda per il varo della nuova creazione firmata Comuzzi; vedrà la luce, infatti, la nuova C32, una barca a vela di lunghezza di poco inferiore ai 10 metri (9,7 metri per l’esattezza)