Luna Rossa vuole vincere la Coppa America: e ci proverà così
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“Vogliamo portarla a casa”. Sta parlando della Coppa America 2021, Max Sirena, e strappa la lacrimuccia. Il Team Director di Luna Rossa, ad oggi l’unica barca italiana che prenderà parte alla sfida per la prossima “Brocca”, è stato tra i protagonisti dell’incontro “Il futuro dell’America’s Cup”. Dai foil alla sostenibilità dei mari” all’Università di Bergamo.
La sala gremita, a sottolineare l’interesse per la regata più vecchia del mondo allo stesso tempo più innovativa dal punto di vista tecnologico. “Stiamo costruendo un team dalla forte impronta italiana. Per contratto, James Spithill a bordo dovrà parlare italiano”.
CHI TIMONA?
I curiosi che volevano capire chi sarà il timoniere del velocissimo monoscafo volante AC75 che proverà a sottrarre la coppa ai kiwi sono stati delusi: “Sarà la barca a deciderlo”. Quindi 50% a Checco Bruni 50% a Jimmy Spithill.
I TEST SUL “BRACCIO” DEL FOIL
In cattedra, moderati da Matteo Zaccagnino, direttore di Top Yacht Design, anche i “tecnici”: Horacio Carabelli, che del team di Patrizio Bertelli è coordinatore per la costruzione della barca, Marcello Persico, CEO di Persico Marine, il cantiere bergamasco che ha costruito le ultime Luna Rossa compreso il TP52, Gianni Cariboni per i sistemi idraulici, Emanuele Cecchini di Harken.
Con loro si è cercato di capire a che punto è la preparazione di Luna Rossa, e in generale delle tecnologie applicate agli AC75, in vista della prossima Coppa. Le appendici consisteranno sostanzialmente in una T rovesciata, anche se la parte lunga non è retta ma ovviamente avrà una forma curva. Il sistema di movimentazione idraulica di questa T, più il lato lungo (che chiameremo “braccio”), saranno One Design, uguali per tutti. I progettisti invece si occuperanno di completare l’appendice con il lato corto finale della T.
Il team al lavoro alla Persico Marine ha prodotto, per adesso, almeno una parte fondamentale dell’appendice in carbonio (ovvero il braccio, la parte strutturale: quella che viene spinta dal pistone idraulico per intenderci. Sistema idraulico – di Cariboni – e braccio – sviluppato da Persico Marine – saranno forniti uguali a tutti i team): in fase di test, gli ingegneri hanno provato a sottoporla a un carico sempre maggiore, arrivando fino alla sollecitazione di 35 tonnellate per metro.
Superata – di non sappiamo quanto – questa misura critica, il braccio ha avuto una rottura: forse c’è qualcosa da rivedere – o forse no – ma il fatto di non poter consegnare il pezzo definitivo ai progettisti potrebbe rappresentare un problema in termini di tempi.
IL CLAMOROSO RITORNO DELL’ACCIAIO
Per quanto riguarda i bracci sono in fase di test due modelli in carbonio, dalla forma vagamente ad esse, e, a sorpresa anche uno in acciaio. Affidabilità in caso di collisioni: quanto conterà più del risparmio di peso? Questo farà propendere più per un’ipotesi che per un’altra?
TORNEREMO A VEDERE REGATE “TATTICHE”?
Il pistone che comanda l’appendice dovrà essere velocissimo (e in quello sembra che il team di Luna Rossa sia a posto), in modo tale da sfruttare la rotazione generata sullo scafo in manovra, che sarà molto più veloce in virata, e con ripartenza migliore, rispetto a un catamarano. “Non sottovalutiamo questo fattore”, ci ha raccontato l’esperto Vittorio d’Albertas, ieri all’incontro, “la possibilità di non perdere tempo in virata potrebbe far sì che venga meno il cosiddetto “corridoio” di percorso, facendo optare per percorsi di regata più “aperti” e tattici”. Un ritorno alla filosofia che accompagnava le regate in monoscafo, quindi, che accontenterebbe tutti quelli che “la Coppa è solo velocità, non c’è più tattica”.
DECELERAZIONE INCREDIBILE IN CASO DI INGAVONATA
Torniamo ancora sulle sollecitazioni: la decelerazione a cui andrà incontro il monoscafo volante, prevedono gli ingegneri, in caso di “slamming” (ovvero di improvvisa ingavonata) è un dato di fondamentale importanza perché è… incredibile. L’accelerazione negativa è di – 10 G (G è la forza di gravità). Se questo numero non vi dice nulla, sappiate che, come ci ha raccontato Vittorio d’Albertas, “gli aerei militari durante le manovre arrivano “solo” a – 9 G”. Pensate un po’ a che sforzi andrà incontro la struttura dello scafo! Va detto che la decelerazione interesserà alcune zone della barca (altrimenti l’equipaggio volerebbe via). I punti di impatto avranno una decelerazione che sarà ampiamente ammortizzata su tutto ciò che c’è a poppa dell’impatto.
Tra il pubblico si sono avvistati anche i membri del direttivo del team Columbus 2021 (c’era anche il progettista Maurizio Testuzza), che ha detto di voler lanciare la sfida alla Coppa con lo Yacht Club di Imperia, ma ancora non ha effettuato l’iscrizione (c’è tempo fino al 3o novembre). C’è chi sostiene che il sindacato sia ancora in pista, e chi invece è pronto a scommettere che si risolverà tutto con un buco nell’acqua. Staremo alla finestra pronti raccontarvi la conclusione di questa vicenda!
La prossima edizione della Coppa America inizierà il 6 marzo del 2021 ad Auckland con le regate degli sfidanti. I campi di regata saranno cinque, quasi tutti al riparo dell’isola di Rangitoto. Oltre al defender Team New Zealand, gli sfidanti ad oggi sono tre: Luna Rossa, American Magic e Ineos Team UK.
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