Il Futuro dell’America’s Cup: dai foils alla sostenibilità dei mari. Un evento da non perdere
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Dietro una sfida di Coppa America ci sono i velisti, l’uomo in generale, ma anche e soprattutto le menti e la tecnologia, e le menti in grado di portare ai massimi livelli la tecnologia stessa. La storia dell’America’s Cup è fatta di intuizioni geniali, di sorprendenti invenzioni che hanno cambiato le sorti delle regate.
Di questo e molto altro si parlerà in un evento a Bergamo l’11 ottobre, presso la ex Chiesa di Sant’Agostino alle ore 17, di cui noi siamo orgogliosi media partner. Potrete conoscere dal vivo i grandi protagonisti delle sfide italiane (e non solo) alla regata più famosa del mondo: primo su tutti Max Sirena, team director di Luna Rossa…
Potete accreditarvi (gratuitamente) all’evento CLICCANDO QUI.
L’EVENTO
Il Futuro dell’America’s Cup: dai foils alla sostenibilità dei mari, si prefigge l’obiettivo di accendere i riflettori su questo nuovo affascinante capitolo nella storia del trofeo sportivo più antico nel mondo. Un momento nel quale approfondire i temi legati a una nuova avvincente sfida progettuale alla quale sono chiamati non solo i team partecipanti ma anche le aziende coinvolte nella realizzazione di alcuni elementi che andranno a comporre queste vere e proprie macchine volanti.
A iniziare proprio da Persico Marine chiamata ancora una volta a fornire il suo contributo in materia alla luce della lunga esperienza maturata in questa competizione. Per continuare con un’altra importante realtà italiana quale Cariboni oggi tra le realtà più dinamiche nella progettazione e realizzazione d’impianti oleodinamici. L’evento sarà anche l’occasione per conoscere da vicino il lavoro di ricerca profuso da Q.I. Composites un’altra eccellenza italiana specializzata nell’analisi strutturale dei materiali compositi ed Harken per quanto riguarda l’attrezzatura di coperta. Fino a Luna Rossa la cui presenza all’evento permetterà di salire “a bordo” della sfida italiana alla 36° Coppa America.
Non ultimo il tema della sostenibilità. Un capitolo questo sempre più presente nell’ambito degli eventi velici di questa caratura come evidenziato nell’ultima edizione del giro del mondo a vela. La Coppa America non vuole essere da meno. Ed ecco che la nuova classe nasce già con l’idea sviluppare una tecnologia accessibile e sostenibile che possa essere trasferita anche ad altre classi d’ imbarcazioni. Alla fine della conferenza si inaugurerà la mostra fotografica di Carlo Borlenghi “About foils”

UNA PANORAMICA SULLA COPPA AMERICA
Dalla goletta America agli AC 75: la Coppa America non è solo una regata prestigiosa ma è soprattutto una splendida sfida tecnologica. Un banco di prova per mettere a punto nuove soluzioni tecniche, sperimentare materiali innovativi, con unico obiettivo: vincere. Ecco dunque che lo schooner America piombò sulla scena introducendo le vele in cotone tessute a macchina al contrario di quelle degli inglesi che erano in lino e cucite a mano. Le regole sempre più restrittive per gli scafi di Coppa, anziché rallentare hanno dato un ulteriore impulso alla ricerca.
Prova ne sono i J Class, barche che sperimentarono soluzioni prestate dall’aeronautica: Endeavour aveva una strumentazione simile a quelle dei cockpit degli aerei dell’epoca per calcolare la direzione e la velocità del vento e un fiocco sviluppato partendo dai profili alari degli aeroplani. Ranger aveva la prua a ginocchio che allungava la lunghezza al galleggiamento.
Una soluzione simile a quella di Ranger venne utilizzata dai neozelandesi nel 1987. Sempre i kiwi furono i primi ad utilizzare la vetroresina per costruire, nel 1987, il 12 Metri New Zealand K7. L’avvento dei multiscafi e più tardi l’ingresso sulla scena dei foil ha dato ulteriore impulso al lavoro di ricerca riducendo le distanze tra il mondo della vela e quello del volo. Un volo garantito proprio da quel sistema foiling che dopo aver dominato la scena sui multiscafi nelle ultime edizioni faranno ora il debutto sugli AC 75, la nuova classe di monoscafi con cui si correrà nel 2021 la Coppa America. Vere e proprie Formula 1 della vela che promettono di essere un autentico concentrato di tecnologia.
T.O
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1 commento su “Il Futuro dell’America’s Cup: dai foils alla sostenibilità dei mari. Un evento da non perdere”
“dai foils alla sostenibilità dei mari”: un titolo altisonante; queste barche di altissime tecnologie tutt’altro che ambientalmente sostenibili non lederanno i mari, perché volando sopra, non li sfiorano. quanta vita ha una barca coppa america?… non ne farà un’altra e non sarà idonea per una traversata oceanica record, quindi pattume.