“Solidarietà ai croati contro l’invasione cafona del turismo italiano”: la lettera fuori dal coro di un lettore

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L’estate dei croceristi in giro per il Mediterraneo è stata movimentata e non sono mancati i casi di racconti di disavventure più o meno significative (LEGGI QUI), tra disservizi, soprusi e torti di vario genere denunciati dai diportisti. A finire nel mirino è stata la Croazia. Sui social si sono lette per tutte l’estate lamentele sul trattamento ricevuto dagli italiani tra marina, campi boe, piccole o grandi disavventure dove il cattivo sembrava essere sempre lo stesso: il croato gestore del marina, gestore del ristorante di turno o responsabile dell’ufficio di questa o quella capitaneria. Tra le tante mail che abbiamo ricevuto ce n’è stata anche una fuori dal coro, che per questo motivo abbiamo deciso di pubblicare. Una lettera di un nostro lettore che salta la barricata e guarda la questione da un altro punto di vista, dal punto di vista del popolo croato.

Per tutta l’estate vi siete lamentati di quanto siano cattivi, sgarbati, forieri di soprusi, i croati. Avete riempito i gruppi social di denunce indignate e pompose, dichiarando “Mai più in Croazia, l’estate prossima non ci metto piede”. Ma speriamo mi viene da dire, speriamo che questa promessa la manteniate. Vivo le coste croate da quando sono bambino, ovvero da oltre 50 anni, e in particolare la realtà di un piccolo paese di cui non vi dirò mai il nome neanche sotto tortura, perché siamo già in tanti. Ho visto cambiare la Croazia, anno dopo anno, osservando il tentativo degli operatori di adeguarsi al turismo consumista sfrenato, di cui i diportisti e i tanto raffinati velisti non sono per nulla esenti. Sono arrivato a pensare che il turismo sia una piaga. Posti magnifici, paesi storici, nature incontaminate deturpate da questa massa di barche ambulante che cerca di ancorare dove non può, e quando il suo equipaggio scende a terra ha come obiettivo quello di fare orribili foto col cellulare e comprare la calamita da portarsi a casa. Ho visto italiani cafoni mercanteggiare oscenamente con i pescatori per un po’ di pesce, come del resto farebbero, non meno oscenamente, anzi peggio, anche con un ambulante in spiaggia per comprare un gingillo alla loro signora. Ho visto italiani lamentarsi per un conto un po’ salato in un ristorante, quando invece all’Argentario si farebbero spennare senza fiatare, perché a Capalbio e dintorni “fa chic”. Ho visto giovani rampolli ubriachi, figli di armatori, molestare le ragazze “perché in Croazia è pieno di figa”. L’essere velisti del resto non può guarire la vostra becera cafonaggine, non può guarire la vostra incapacità di fare sfaceli in un porto quando ormeggiate con un po’ di vento, non può guarire la vostra ingordigia di andare a raccogliere montagne di ricci dove magari non è consentito, o anche dove è consentito non vi rendete conto che state esagerando. Andate in barca con un charter una volta l’anno e vi atteggiate da grandi velisti, indossate i guantini da vela quando siete ancora in porto anche quando fuori c’è bonaccia. Andate in Croazia in vacanza “perché si spende ancora poco e c’è una natura incontaminata”. Non è vero, la natura l’avete contaminata con i vostri ormeggi impropri e non si paga più poco perché, in fondo, ve lo meritate, e fanno bene i croati a spennarvi: perché  per esempio alle Balerari non fiatate e qui protestate? Ho visto troppe cose per non solidarizzare in maniera totale con i croati insofferenti. Cari amici italiani, la mia Croazia è un posto fantastico, e non ha fatto nulla di male per meritare il vostro volgare, finto chic, e in fondo cafone modello di turismo“.

Valerio Penna

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14 commenti su ““Solidarietà ai croati contro l’invasione cafona del turismo italiano”: la lettera fuori dal coro di un lettore”

  1. Marco Pellanda Venezia Mar 25 Set 2018

    Bravo Valerio Penna: ha detto tutte verità sugli italiani in Croazia.
    Personalmente ricordo ancora quando, sessant’anni fa, i cafoni lasciavano mance al ristorante quasi uguali al costo del pasto, sentendosi ricchi signori.
    Poi i comportamenti villani sono peggiorati e Penna ne descrive una buona parte.
    Spero, con Penna, che quelli che protestano non vadano piu’ ne in Croazia ne in Dalmazia. Di piu’ che si comprino una bella roulotte che è il mezzo per loro.
    Marco Pellanda 25 Sett 2018 Venezia

  2. Anch’io quest’anno ero sul punto di non mollare gli ormeggi per la Croazia, dissuaso dal becero brusio di blog e forum di velisti o pseudo tali. Alla fine con mia moglie e il mio piccolo, a fine agosto, siamo salpati alla volta della bella Croazia. La prima cosa straordinaria è stata che abbiamo incontrato pochissimi charteristi e armatori cafoni italiani. Abbiamo in 17 giorni fatto piccolo cabotaggio e dato fonda in posti di rara bellezza dove la natura e qualche pescatore ci hanno accolto con gentilezza e Cordialità. Ultimo, ma non per importanza, nelle konoba e nei campi boe i tanto vituperati croati ci hanno accolto e aiutato, visto che eravamo io e mia moglie, in ogni modo e non abbiam speso mai cifre esorbitanti per mangiar divinamente. Che dire… Velisti cafoni tenetevi lontani dalla Croazia di modo che resto quella che pochi, ma buoni, amano

  3. Credo che di Italiani che si comportano da cafoni ve ne sia piena l’Italia è ve ne sono sparsi in tutto il pianeta. Credo pure che a raggiungere le mete un po’ più lontane sono via via i meno cafoni. Credo dunque che si tratta essenzialmente del turismo di massa e delle sgradevolezze che questo produce da una certa percentuale dei turisti nostrani che si comportano all’estero come farebbero in patria. Secondo me il popolo Croato è diverso da noi sotto molti aspetti e non possiamo attenderci che si comportino come in generale facciamo noi con loro.

  4. sono 45 anni che con la mia barca esploro per 2/3 mesi l anno il mediterraneo e mi associo alle considerazioni di Valerio purtroppo vere nella larga generalità dei casi . Gianni Plicchi

  5. Da Croato che da ormai 27 anni vive in Italia, non posso che ringraziarvi per le gentili parole in diffesa della mia patria d’origine.
    Grazie
    Josip Buric

  6. Ho messo piede in Croazia (che allora si chiamava Jugoslavia) nel 1973 e ancora ci navigo. In tanti anni ho registrato alcuni episodi di scortesia certamente ma in misura molto minore rispetto a Corsica o Baleari. Lo ritengo ancora uno dei migliori posti del Mediterraneo per il turismo nautico. A Lissa, alcuni anni fa, la banda locale ha intonato “Va pensiero” per salutarci alla fine di un concerto… Dipende sempre da come ci si pone.
    Andrea Buscaroli

  7. Io sono di Venezia città e di turismo cafone ne so’ qualcosa. I croati, come gli italiani, sono tanti e siccome a “mazzo si prendono i fiori” i distinguo sono d’obbligo a cominciare dalla geografia: posso essere d’accordo con Valerio per l’Istria ma se passi le Incoronate cambia tutto. Chi va in Croazia deve fare i conti con chi ha una cultura dell’ospitalità turistica in formazione: punto. E’ un po’ come chiedere ai Greci di essere efficienti! In qualsiasi posto si vada chi ci ospita è sempre un po’ come il vento: non lo puoi programmare e lo devi sfruttare al meglio, altrimenti che marinaio sei?

  8. Ma che dice questo Signore! L’anno scorso, a fine agosto, in un ristorantino malandato a Lastovo, in tre persone e per un piatto con 3 branzini, per giunta cotti male, e un antipastno di 6 alici spinate ho speso l’equivalente di 45 euro a testa

      1. Umberto, io mi lamento se mangio male in un posto dove il prezzo medio è 45€ o 200€. Ho navigato tante volte in Croazia e non ho mai subito particolari soprusi, ho incontrato cafonauti di tutte le nazionalità e fighetti integralisti che ‘solo loro sono bravi’ e si vergognano dei connazionali. Il mondo è bello perché è vario dice un detto popolare, dovunque andiamo troveremo sempre qualcuno che si comporta in modo che non condividiamo e che non condivide il nostro comportamento, per questo io cerco sempre di ottenere rispetto e di rispettare chi mi sta intorno e non do molto credito ai dispensatori di sentenze

  9. con la pubblicità degli ultimi anni per ogni tipo di barca (vela e motore) e insistendo che “tutti possono andare per mare”(il che non è vero) per motivare i mercati di barche e accessori
    riviste e programmi dedicati, pur sapendo il rischio che si corre mandando le folle allo sbaraglio sul mare

    questa è la conseguenza
    quando erano in pochi a conoscere la “segreta arte” era una favola
    ora tutti si sentono comandanti riproducendo la guida automobilistica (che conosciamo bene tutti)
    volevate ampliare il target di utenti interessati al mare e alle barche
    beh ci siete riusciti

    etica (responsabilità verso la collettività) ? cos’è ? qualcosa che si mangia ? un vino ?
    poi ci lamentiamo delle plastiche nel mare e di incidenti di marinai delle domeniche d’agosto

    e non è che solo l’inizio ……..

  10. Onestamente, mi sento profondamente offeso, da ITALIANO, da un articolo stupido, generalista e populista come questo!

    La cafonaggine la si puo’ trovare (e la si trova, purtroppo) dappertutto.
    I tempi cambiano, la gente viaggia e non tutti capiscono che l’educazione e’ un’arte per molti ma non per tutti.

    I croati non eccellono in simpatia, e questo e’ un dato di fatto, ed io, da velista EDUCATO e RISPETTOSO cui sono, mi adatto, tanto e’ che non ho mai avuto problemi, e il mio turismo non e’ solo mordi e fuggi.

  11. Voce fuori dal coro: la mia prima considerazione in merito ai commenti del Sig. Valerio Penna e sostenitori, è: perché non vi trasferite nella innegabile bellissima Croazia? No, perché, d’italiani che si auto flagellano e non amano l’Italia e gli italiani ve ne sono fin troppi! Qualcuno in meno potrebbe essere un buon inizio per cominciare ad avere un pò di connazionali che amano veramente la propria Patria.
    Non conosco le Vostre frequentazioni di diportisti “velisti, motoristi”; nella quasi totalità delle mie, pur riscontrando una piccola percentuale di incivili (che si riscontra in qualunque ambito), la restante parte è degna di rispetto. Anch’io da due anni frequento da velista la bella Croazia. Quest’ultima stagione ho visto un dimezzamento di diportisti, probabilmente per l’innalzamento delle tariffe di soggiorno e per il costo di ormeggio nei marina “ACI”. Ho trovato nettamente migliori gli altri marina perché meglio organizzati e più cortesi. Ma un dubbio mi viene spontaneo: non sarà forse vero che gli addetti preposti alla ricezione sono un tantino scontrosi?

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