Ecco come virare e ammainare randa… senza l’aiuto di nessuno
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Non ci stancheremo mai di ripeterlo, se navigate con un equipaggio ridotto o alle prime armi, dovete ragionare come navigatori solitari. Questo è il concetto che abbiamo deciso di portare avanti nella rubrica a cura dell’esperto skipper Luca Sabiu: se non potete contare che su voi stessi, a bordo di una barca a vela, dovrete eseguire manovre semplici che si basano su gesti studiati e collaudati. Senza mai agitarsi, perché trasmettere paura all’equipaggio peggiorando la situazione. In questa puntata Luca, sempre ipotizzando di essere a bordo di una barca da crociera, ci svela passo per passo come virare senza l’aiuto di nessuno (nemmeno dell’autopilota) e un efficace trucchetto per ammainare la randa da soli.
COME VIRARE DA SOLI
(e senza autopilota)
La virata in solitario, senza utilizzare il pilota automatico, è una manovra molto semplice (anche in condizioni di vento più sostenuto) se avete bene in testa la sequenza giusta di operazioni da compiere. Questo tipo di manovra funziona qualora stiate navigando di bolina stretta. Vi spiego come fare.
1. Ricordate che dovrete assolutamente essere di bolina stretta (ad angoli più larghi la manovra non verrà e dovrà essere eseguita diversamente).
2. Cazzate con decisione la scotta sopravento, che diventerà poi quella in uso (questo consente di recuperare l’imbando e di assicurarvi che non ci siano incastri nella scotta, rimarrà poca cima da cazzare nella manovra).
3. Mettete in chiaro, con calma, la scotta sottovento che andrete a lascare (è fondamentale che la scotta fili via senza intoppi o saranno guai, soprattutto quando il vento soffia più forte).
4. Adesso orzate decisamente con il timone, senza indugi perché ogni esitazione rischia di fermare la barca e se c’è poco vento resterete piantati, mentre con ventone rischierete di non governare più e fare danni.
5. La barca virerà e a quel punto avrete tutto il tempo di terminare di cazzare gli ultimi metri di scotta con calma. Et voilà, avete cambiato mura senza neanche accorgervene!
I VANTAGGI
– Avete fatto tutto da soli
– Avete evitato ogni agitazione all’eventuale equipaggio perché avete comunicato sicurezza, eseguendo la manovra in poche e semplici mosse
– Non siete mai usciti dal pozzetto minimizzando i rischi
– Nessuna cima ha sbattuto impazzita rischiando di fare danni
COME AMMAINARE LA RANDA DA SOLI
Una delle manovre che mettono più timore al diportista insieme all’ormeggio è l’arrivo in porto ed essendo lui solo deve gestire randa, genoa, parabordi, accensione motore, chiamata radio, avvicinamento… Negli anni ho perfezionato questa manovra fino ad arrivare alla sequenza semplificata definitiva. Il primo di questi passaggi è l’ammainata della randa in solitaria. Ricordatevi sempre, al termine dell’issata, o comunque ogni volta che viene cazzata o lascata, di risistemarla addugliata intorno al winch a otto in modo che non si formino cocche. Inoltre, non dimenticate che l’accensione del motore deve avvenire solo dopo aver recuperato tutta la drizza per evitare che la cima si incattivi nell’elica o nella pala.
1. Sistemate la drizza della randa addugliata a otto nel winch dedicato, in modo tale che non si formino cocche. Questa fase è delicatissima. Qualsiasi sia l’andatura riportatevi sempre di bolina abbastanza comoda.
2. Solitamente si chiude prima genoa e poi randa, nella mia manovra invece la prima ad essere ammainata è la randa. Lascate abbondamentemente la scotta randa per portare la vela completamente “al vento”.
3. Gettate la drizza a otto a mare dal lato sottovento. Come detto, il posizionamento della drizza a otto è essenziale per evitare cocche che interferirebbero con la manovra.
4. Solo una volta che la drizza è completamente sciolta in acqua, immersa e filante, aprite lo stopper e levate la drizza dal self-tailing del winch.
5. A questo punto la randa per l’attrito esercitato dalla drizza in acqua, scenderà da sola gradualmente per darvi il tempo di andare all’albero a sistemare la vela nel Lazy-bag. Il peso della cima della drizza in acqua controbilancerà infatti la caduta per gravità della randa con l’effetto di evitare spiacevoli incastri nel Lazy jack dovuti a una caduta brusca.
I VANTAGGI
– La randa è ammainata senza necessità di equipaggio
– Non siete dovuti andare prua al vento perdendo il governo, permettendo alla barca di continuare a navigare con fiocco issato
– Mantenendo una bolina, avete evitato (specialmente in condizioni di aria sostenuta) movimenti incontrollati del boma
LUCA SABIU
Luca Sabiu, 43 anni, è milanese di nascita e “cittadino del mare per adozione dall’età di 5 anni”. Comandante navi da diporto, istruttore con più di 200 allievi all’attivo, professionista oceanico e navigatore solitario da tempo in prima linea per la sensibilizzazione alla sicurezza in mare. Collabora con la Scuola Nautica Vivere la Vela, a capo del team d’eccellenza Mastersail: i suoi corsi di formazione alla navigazione d’altura sono un’esperienza unica a 360°. Ci mostrerà, in questa e nelle prossime puntate, la preparazione della barca e i segreti per effettuare tutte le manovre in equipaggio ridotto.
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3 commenti su “Ecco come virare e ammainare randa… senza l’aiuto di nessuno”
Nell’ammainata se lascia il fiocco ed ha la ruota bloccata non serve il motore. Con randa lasca e fiocco la barca è poggiera e rischia di strambare. Drizza in acqua?? L’albero nell’ammainata va abbracciato guardando verso poppa x essere stabili e piegare la vela correttamente… Cercate di consigliare cose corrette…
Non ho ben capito l’osservazione e soprattutto qual’è sarebbe la soluzione
Io, non avendo i carrelli (la randa scenderebbe da sola) ho annodato fissato in penna una “drizza” supplentare che rinvio verso la base dell’albero e quindi in pozzetto. In realta’ non e’ una drizza, ma un’abbassa randa. In ammainata mi tengo di bolina con il fiocco, lasco il boma per mettere la randa controvento, la randa scende un bel po’ grazie al suo peso e termino grazie all’abbassa randa, senza muovermi dal pozzetto.