H2Boat, start-up nata in seno all’Università di Genova (dipartimento di Ingegneria Meccanica), ha le idee chiare sul futuro della nautica da diporto. Barche a vela energicamente autonome, grazie… all’idrogeno.
Il prodotto di lancio della azienda (il cui team è composto da tre professori della scuola politecnica e sei ingegneri) è l’Energy Pack di H2Boat, un sistema che sfrutta la tecnologia dell’idrogeno per rendere disponibile alle imbarcazioni da diporto, in particolare quelle a vela, tutta la corrente necessaria per gli impianti di bordo.
IL SISTEMA ENERGY PACK
Il sistema rappresentato si compone di tre parti: una cella a combustibile, in grado di produrre energia elettrica dall’idrogeno; un accumulo ad idruri metallici, in grado di stoccare grandi quantità d’idrogeno in modo sicuro a basse temperature e basse pressioni e un elettrolizzatore, in grado di produrre idrogeno dall’acqua. Nella figura 2 è riportato un esempio dell’Energy Pack composto da cella a combustibile e sistema di stoccaggio ad idruri metallici modulare.
L’Energy Pack 1 può essere inserito in qualunque tipo di imbarcazione nella taglia più idonea in funzione delle necessità dell’utilizzatore e degli spazi disponibili a bordo. Lo stesso sistema può trovare applicazione anche in ambito terrestre dove è richiesto un accumulo di energia in contesti isolati.
LO STOCCAGGIO NELLA CHIGLIA
Il passo successivo è stato quello di ingegnerizzare il sistema di stoccaggio dell’idrogeno all’interno della chiglia di una barca a vela, attraverso la progettazione di un bulbo in grado di contenere gli idruri metallici e di una deriva contenente tutte le connessioni necessarie per il loro funzionamento, (Figura 3). Il prototipo rappresenta la trasposizione dell’Energy Pack 1 sulle barche a vela.
Attraverso questa soluzione brevettata è possibile avere a bordo uno stoccaggio di idrogeno sicuro e capiente in grado di essere trasformato direttamente in energia con elevati rendimenti, senza rumore o vibrazioni, a zero emissioni, senza aumentare il peso della barca! e di conseguenza senza diminuirne le prestazioni o occupare prezioso spazio a bordo.
LA RICARICA
Il sistema è pensato per essere ricaricato a bordo, come una tipica batteria al piombo, attraverso la corrente elettrica disponibile in banchina, o sfruttando le fonti di generazione rinnovabili mediante pannelli solari, generatori eolici, eliche a trascinamento, o ancora se necessario mediante alternatore del motore o tramite un generatore di bordo.
Dicono in azienda: “I nostri prodotti rivoluzioneranno la vita di bordo offrendo comfort oggi irraggiungibili con i tradizionali accumulatori elettrici, rendendo disponibile la corrente 230V AC con tutte le sue applicazioni domestiche, la climatizzazione, winch elettrici e la possibilità di avere una propulsione elettrica supplementare e/o alternativa al diesel, da utilizzare nelle aree marine protette, nelle andature vela-motore elettrico o in emergenza sempre in completo silenzio e senza alcuna emissione”.
Volete saperne di più? Passate allo stand H2Boat allo stand n° V27 nella zona Sailing World dove il team sarà lieto di illustrarvi il sistema in funzione.
Le tue informazioni non verrano mai cedute a terzi
Le tue informazioni non verrano mai cedute a terzi