
La nuova Coppa America è definitivamente nata, in una giornata di tarda estate già fresca in quel di Cowes, Inghilterra, Isola di Wight, dove tutto era iniziato a metà ‘800. Che America’s Cup sarà ormai possiamo iniziare a dirlo, a cominciare dalle date dell’evento, dal 6 al 21 marzo ad Auckland l’AC Match (la selezione sfidanti nelle settimane precedenti in una finestra temporale ancora da stabilire).
I campi di regata saranno cinque, quasi tutti al riparo dell’isola di Rangitoto in uno scenario riproducibile in pochi posti al mondo: poca onda, vento che si incalanerà nelle giornate giuste anche oltre i 20 nodi, possibilità di assistere alle regate da terra.

Fuori da Rangitoto si andrà verosimilmente nelle giornate di vento leggerissimo.
Un assetto che sembra decisamente adatto a quella che sarà la tarda primavera e l’estate australe, che come visto nelle gloriose edizioni degli anni 2000 sa riservare condizioni estremamente variabili come vento e onda, la direzione di regata avrà quindi diverse opzioni da scegliere con i cinque campi previsti.
Gli sfidanti confermati al momento sono 3, Luna Rossa, American Magic e Ineos Team UK ma da più parti i rumors mormorano della possibilità molto concreta che questo numero salga, anche fino o oltre ai cinque, con un team italiano ancora in corsa per l’iscrizione e su quale sia questo team tricolore potrebbero non mancare le sorprese.
A Cowes si è parlato anche delle future barche, gli AC75 foiling, con le primi simulazioni che parlano di velocità anche superiori ai 45 nodi in determinate condizioni, e con le immagini dei primi voli degli inglesi su un prototipo in scala. Va anche detto che, parallelamente alle immagini ufficiali del team britannico, nei giorni scorsi circolava sul web anche un video amatoriale che raccontava di una rovinosa scuffia degli inglesi, come raccontato anche da Sailing Anarchy. Insomma come sempre si mostrano le cose buone e si cerca di nascondere quelle meno buone.
Il varo di Luna Rossa è previsto a inizio estate 2019 e verosimilmente nella stessa finestra temporale andranno in acqua anche gli americani e gli inglesi.
Mauro Giuffrè