SPECIALE PESCA 1 – Quando l’elettronica va oltre la bravura del pescatore
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Torna la nostra rubrica dedicata ai consigli su come avere successo a pesca. L’estate è il momento migliore per rispolverare l’attrezzatura da pesca e tornare in azione con la barca, sia a vela che a motore. Le prede importanti spesso sono il risultato di un equilibrio complesso, che prevede a monte l’esperienza e la tecnica del pescatore nel conoscere le prede, le condizioni di mare adatte, le esche giuste e il modo di presentarle. Un bravo pescatore ha più speranze di successo se a bordo ha anche l’attrezzatura elettronica giusta per non pescare “al buio”, riuscendo così a battere le zone migliori. In questa puntata dedicata alla pesca dalla barca, andremo a vedere, in collaborazione con gli specialisti di Garmin Marine Italia e in particolare con il responsabile tecnico Simone D’Aiuto, i principi generali nella scelta dell’elettronica e la comprensione dell’utilità.
IL FISH FINDER ALLA BASE DI TUTTO
Qualsiasi equipaggiamento elettronico per la vostra barca parte da lui, il “fishfinder“, letteralmente “cercatore di pesce”. Stiamo parlando di un sistema con un display che lavora in coppia con una sonda/trasduttore la quale ci trasmette un’immagine grafica del fondo e l’eventuale presenza di pesce. Come funziona? Lo schermo è collegato alla sonda che lancia verso il fondo degli impulsi sonori che, “rimbalzando” su ciò che incontrano lungo la loro discesa, di ritorno allo strumento restituiscono dei feedback differenti in base a quello che hanno incontrato, che si trasformano in segni grafici sul nostro schermo. Il fishfinder ci darà quindi il dato sulla profondità, la conformazione del fondale e l’eventuale presenza di pesce alle varie altezze. Sullo schermo ogni specie, o tipologia, di pesce si caratterizza per un preciso segnale grafico che il più delle volte, oltre che per la taglia, viene determinato dal tipo di movimento che la preda fa.
VARI TIPI DI STRUMENTI
Il fishfinder è solo lo strumento base dell’elettronica dedicata alla pesca. Per avere una strumentazione più completa sarà necessario affiancare al fishfinder un chartplotter. La cartografia infatti è importante per la maggior parte delle tecniche di pesca e ormai la maggioranza degli strumenti in commercio prevedono il chartplotter con il fishfinder integrato. La differenza tra le varie tipologie di strumenti è la potenza e il tipo di trasduttore. La sonda infatti può essere da poppa, da interno o passante a seconda del tipo di imbarcazione e della tecnica di pesca. Lo strumento, anche in base alla sua potenza, può lavorare con impulsi sonori su diversi tipi di frequenze. In linea generale vale la regola che le frequenze alte sono ideali per pescare, con un alto livello di dettaglio, a profondità non elevatissime, diciamo entro o poco oltre i 100 metri, come nel caso della traina costiera o del bolentino medio-leggero. Di questa famiglia fa per esempio parte l’ ECHOMAP Plus 72 SV e il 92 SV della Garmin. Al contrario le frequenze basse sono ideali per scandagliare profondità elevatissime, anche fino a 1000 metri, ma con un minore livello di dettaglio, caratteristiche richieste per esempio nel bolentino di profondità con sonde da un 1 KW di potenza, come la serie GPSMAP xs o xsv.
QUANTO CI AIUTA L’ELETTRONICA
Pensare che l’elettronica sostituisca il pescatore è sbagliato. Serve a dare luce, a illuminare la via per essere consapevoli del contesto in cui si tentano le catture. Cruciale è la tecnica del pescatore nello scegliere la colorazione giusta di un artificiale o nel presentare nella maniera più naturale possibile un’esca, l’esperienza nell’interpretare il meteo. L’elettronica, è vero, in alcuni contesti può fare la differenza perché basta una traiettoria diversa di pochi metri per avere successo o non averlo, ma occorre sceglierla bene e saperla usare.
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