PROVATA. Salona 380, il cacciatore di brezze. FOTO

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L’avevamo vista al Salone di Düsseldorf a terra e avevamo già intuito il suo DNA grintoso. Con un trasferimento dalla Croazia a Santa Margherita a tempo di record, alla vigilia del nostro VELAFestival abbiamo visto entrare il Salona 380 in porto: la prua alta sull’acqua a restituire una grande sensazione di leggerezza e una poppa che sembra fare altrettanto, così come abbiamo notato già spesso nei progetti di Maurizio Cossutti. Un baglio massimo tutto sommato contenuto, una tuga armoniosa, i volumi di prua affilati: già nel vederla navigare a motore, destreggiandosi tra gli stretti ormeggi del Porto di Santa Margherita, il 380 ci aveva fatto una buona impressione, quella di una barca con una superficie di galleggiamento ben studiata, capace di scivolare sull’acqua in maniera naturale.

QUELLA SENZAZIONE DI FLUIDITA’

Usciamo di buon mattino, con un nordest capriccioso nel golfo del Tigullio che gioca un po’ a nascondino con le nuvole. Poco male, la brezza leggera è una dimensione teoricamente naturale per il Salona 380 e rappresenta un ottimo banco di prova per la nostra uscita in mare. Fluidità. Con questa parola potremmo riassumere la sensazione che abbiamo provato non appena abbiamo stretto tra le mani la ruota del timone. Tutto sembra molto diretto: il tocco sulla ruota viene trasmesso praticamente subito alla pala, che corregge la direzione della carena la quale continua a scivolare, anche nella brezza minima, dimostrando un abbrivio insospettabile per una barca a dislocamento medio leggero di 38 piedi. Sensazioni che ci riportano appunto al primo impatto visivo che abbiamo avuto con questo Salona, leggero sull’acqua, con una carena che nelle parti emerse, e a maggior ragione in quelle immerse, sembra un trionfo di morbidezza e un inno alle forme rotonde e senza esasperazioni.

A SUO AGIO NELLA BREZZA

Appare chiaro che ci troviamo a bordo di una barca per la quale il progettista nel disegnarla prima di tutto sia partito non da quanto debbano essere voluminosi gli interni ma da come debba navigare lo scafo nelle varie condizioni. Partendo da forme armoniose della carena il resto è venuto da se, ma ciò non significa che il Salona 380 sia una barca da regata, anzi, semplicemente se state cercando interni XXL da casa al mare non è questa la barca che fa per voi. Se invece state cercando una carena che possa farvi dimenticare a lungo il rumore del motore, e al tempo stesso offrirvi interni con un buon grado di finiture e una volumetria comunque adatta per la crociera, allora siete sulla barca giusta. Issiamo la randa full batten da crociera, che comunque prevede già un discreto allunamento, e srotoliamo il fiocco avvolgibile. A bordo siamo in quattro ma il corretto dimensionamento dell’attrezzatura di coperta consente di eseguire queste operazioni senza problemi anche in due, o perché no anche in solitario se siamo dotati di autopilota. Poggiamo alcune decine di gradi per allontanare la prua dal vento e ricercare il corretto angolo di bolina che non tardiamo a sentire. è la stessa barca ad avvisarci che si trova nel “canale” giusto: sbanda qualche grado e accelera rapida nonostante la brezza non superi i 6-7 nodi di vento reale. Non facciamo fatica a stringere l’angolo fino ai 40 gradi di reale, con la sensazione che non stiamo forzando la nostra bolina ma anzi la barca si trovi perfettamente a suo agio. Le velocità sono circa 1,2-1,5 nodi sotto l’intensità del vento. Con 6 nodi navighiamo costantemente sopra i 4,5 con 7 superiamo comodamente i 5,5 ma la barca ci sorprende quando entriamo in quella che è a tutti gli effetti una vera bonaccia. L’aria cala a 2,5-3 nodi. Siamo costretti per forza di cose ad allargare l’angolo della nostra bolina, ammorbidiamo la tensione delle scotte e delle drizze, e comunque continuiamo a navigare sopra 1,5 nodi con punte prossime ai 2. Questo Salona 380 sembra avere un vero DNA di cacciatore di brezze, ma il residuo vento ha deciso di lasciarci a secco ed è tempo di rientrare in porto anche perché la barca deve prepararsi per le visite di giornata in banchina durante il VELA Festival.

GLI INTERNI NON DELUDONO

Abbiamo comunque il tempo di passare in rassegna gli interni e valutarne le finiture, che ci sono sembrate buone. Abbiamo apprezzato la soluzione con una sola cabina di poppa (disponibile anche a 3 cabine), funzionale su una barca di queste dimensioni: offre una cabina doppia con un’ottima volumetria e non snatura la forma della carena consentendo un baglio massimo adeguato alla filosofia della barca. Lo stile degli interni potremmo definirlo sobriamente classico, senza incursioni moderniste sia nel layout che nell’estetica. Cucina a sinistra, tavolo da carteggio con seduta dedicata a destra, un tavolo al centro della dimette con un doppio divano simmetrico come seduta a destra e a sinistra. Altezza in cabina di poco superiore ai 2 mt, leggermente inferiore nelle cabina di prua. Luminosità apprezzabile, spazi di stivaggio nella media per le barche sportive.

I NUMERI DEL SALONA 38

Lungh. f.t.: 11,60 m

Lungh. scafo: 10,01 m

Largh max: 3,72 m

Pescaggio: 2,05 m

Disloc.: 6200 Kg

Cabine: 2-3

Acqua: 180 lt

Carburante: 100 lt

Motore: 25 hp

Sup. vel. bolina: 80 mq

Progetto: Cossutti Yacht Design

Cantiere: Salona

Prezzo base: 198.000 e +iva. franco cantiere

www.salonayachts.com

Mauro Giuffrè

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