D’Alema ora affitta la barca. Ma è sempre quella che aveva venduto
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“Peccato che l’abbia venduta. Era così una bella barca”, commentarono in molti in banchina, nel 2012, quando l’ex parlamentare Massimo D’Alema vendette il suo Ikarus.
Lo costruì il cantiere Stella Polare su progetto del compianto Roberto Starkel, diciotto metri per 4,86 di larghezza, un albero di oltre 20 metri e un’attrezzatura da barca da regata. D’Alema personalmente contribuì ad attrezzarla scegliendo il meglio (ve ne avevamo parlato qui)
Per fortuna sua e dei suoi fans quest’estate è riuscito a noleggiarla. I quotidiani della Sardegna hanno avvistato l’ex premier navigare dalle parti delle isole Lavezzi e Cavallo, sotto Bonifacio, in Corsica, con la sua ex barca. Ora l’Ikarus ex D’Alema si chiama Giulia G (come sua figlia) e batte bandiera inglese, è di proprietà della società Chase Book Ltd gestita dal cittadino svizzero Stefano Camponovo, come scrive l’informato quotidiano Il Giornale.

Siamo lieti che D’Alema sia riuscito a far navigare di nuovo la sua ex barca, sarebbe stato un peccato lasciarla ferma in un porto inglese. Grazie Massimo!
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7 commenti su “D’Alema ora affitta la barca. Ma è sempre quella che aveva venduto”
Pensar male è peccato…però ci si prende! Ma non viene a nessuno, in particolare alla GdF, il dubbio che sia stata una vendita fittizia per sgamare lo spesometro? Così anche D’Alema ha raggiunto il Paradiso…fiscale, ben s’intende!!! Per fortuna che le sinistre sono di specchiata trasparenza!!!
Già invece la destra è specchiata…visti i 58 milioni spariti della lega
….uniti ai 20 milioni di € che fece sparire Rutelli….insomma i politici sono pieni di soldi, la fanno sempre franca se vengono malauguratamente citati in giudizio, sia loro che i loro famigliari e la nazione sta andando a rotoli tra un aperitivo è una cena e giri vari nn citabili
Buon vento, caro Massimo!
Non ho dubbio che la mente politica più sottile di cui disponiamo in Italia sappia navigare con “esprit de finesse” anche a vela, raro caso di politico che sa anche un’arte che richiede intelligenza, sensibilità, conoscenze tecniche ed esperienza, come la vela.
Notiamo che la scelta di Ikarus, che risale a molti anni fa, indica anche buon gusto, senso estetico, cultura marinara, capacità di gestirne la complessità. Anche la scelta dei luoghi di navigazione è coerente con tutto quanto sopradetto.
Buon vento, Massimo! Quanto ti vorrei ancora in sella all’armata Brancaleone della sinistra, a darle un po’ d’ordine e d’indirizzi; sopratutto, un po’ di memoria della sua missione.
Co affetto
Francesco Alberto Tamburrano
Un modo come un altro per sfuggire alla caccia di Monti: forse sarebbe stato meglio fermare la pazzia del governo che ha ucciso la nautica invece di pensare solo a se stessi.
…giustamente ..D’Alema non ha mai lavorato in vita sua ..si gode la barca ..sua (non altrimenti ..) …alla faccia dei fessi …
Grande!!! Ma cosa aspetta il popolo bue a drizzare la schiena?!