La denuncia del diportista: “Così la polizia francese mi ha rovinato la vacanza in barca”
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Non necessita di troppe presentazioni l’articolo che ci ha inviato il velista Sergio Storini, protagonista suo malgrado di una disavventura in Costa Azzurra. Alla base della vicenda, a quanto si legge, l’incompetenza dei poliziotti francesi. Cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento!
“COME LA POLIZIA FRANCESE MI HA ROVINATO LA VACANZA IN BARCA”
Buongiorno
Sono un assiduo lettore della vostra rivista che acquisto in edicola; posseggo una barca a vela di 12 metri che tengo a Sanremo.
Vi voglio raccontare cosa mi è accaduto l’altro giorno in Francia.
Io e mia moglie abbiamo portato ad Antibes una coppia di amici, il giorno 24 luglio di ritorno ci siamo fermati per un bagno nella baie de Roquebrune di fronte alla plage Du Buse dove sono situate delle boe gialle che delimitano la zona da non oltrepassare. Ho dato ancora e ho controllato di essere all’esterno delle boe.
Dopo 2 ore ho salpato l’ancora e appena terminata l’operazione è arrivato un gommone con tre poliziotti che mi hanno intimato di fermarmi (tralascio i modi) per un controllo. Si attaccano a una bitta, spengo il motore e mi chiedono i documenti: patente nautica, carta di identità, libretto di navigazione della barca, assicurazione.
Mi chiedono di vedere i razzi e quattro salvagente (in barca ne ho 8). Dopo 15 minuti, terminato il controllo senza aver trovato nulla da contestare, mi dicono che sono entrato all’interno delle boe. Certamente senza ancora e loro col gommone che spingevano era il minimo che potesse succedere; dico che prima del controllo ero all’esterno in posizione regolare ma insistono che loro hanno visto diversamente: mi ritirano la carta di identità e la patente nautica e mi dicono che la mattina dopo devo presentarmi al posto di Polizia di Mentone. Vado al porto di Mentone e ormeggio per la notte.
La mattina seguente 25 luglio mi faccio una camminata di 2,5 km e vado al posto di Polizia: qui come in una barzelletta mi chiedono un documento; dico che loro mi hanno ritirato la carta di identità e per farla breve si accontentano di una fotocopia che ho sempre nel dossier della barca.Dopo un po’ mi riceve il poliziotto del giorno prima, mi richiede ancora i documenti della barca e stende un verbale con scritto che stavo navigando a 300 metri dalla costa e all’interno delle boe gialle: cerco di contestare ma come il giorno prima non ci sono storie; mi restituisce i documenti e mi da un foglio con l’obbligo di presentarmi il giorno dopo all’ufficio Des Affairs Maritimes di Nizza. Chiedo se posso tornare in Italia e mi dice che non ci sono problemi, l’importante è che mi presenti il giorno seguente a Nizza.
Torno a Sanremo, nel frattempo vista la situazione ci siamo rovinati la breve vacanza e la mattina seguente vado a Nizza. Qui trovo altre persone e una coppia di ragazzi Italiani che avevano noleggiato un barchino a motore di 4 metri senza l’obbligo di patente a Bordighera: loro erano all’ancora e non si erano accorti che effettivamente erano entrati di un paio di metri all’interno delle boe, ma un barchino così piccolo può anche andare a riva con il motore spento.
Dopo un po’ vengo ricevuto dal capo dell’ufficio: si presenta e gentilmente mi dice che parla un po’ di Italiano (io parlo un po’ di Francese) e mi chiede come si è svolta la faccenda: quando gli dico che mi sono stati ritirati i documenti, a momenti salta dalla sedia, poi terminata la mia esposizione mi chiede quanto è lunga la barca. Alla risposta 12 metri, guarda il verbale che riporta navigazione a 300 metri dalla costa e mi dice che non c’è nessuna sanzione che può applicare perché ero in regola.
Mi dice che nella nuova normativa Francese solo le barche oltre i 20 metri devono ancorare a una batimetrica oltre i 30 metri.
Mi saluta e mi dice che posso andare.
Tutto bene quello che finisce bene, ma nel frattempo ho perso 2 giorni di vacanza, mi sono fermato una notte a Mentone, ho fatto 100 km andata e ritorno Sanremo-Nizza e speso i soldi dell’autostrada, più l’arrabbiatura per una contestazione di un’infrazione che non ho fatto, senza poi contare i modi di approccio con i turisti.
Sergio Storini
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15 commenti su “La denuncia del diportista: “Così la polizia francese mi ha rovinato la vacanza in barca””
non vi fidate dei Francesi – potrei scrivere un libro di tre velumi (e scritto pure piccolo)
non vi fidate dei Francesi – potrei scrivere un libro di tre volumi (e scritto pure piccolo)
..quando si dice è una cosa francese …è tutto dire. Comunque di merde di cd. parchi marini noi ne abbiamo a bizzeffe per stipendi assurdi per politici e para politici ..e ogni mondo è paese…
che i poliziotti francesi siano fuori di melone nei confronti di noi italiani è cosa risaputa da tempo: basta vedere come si sono comportati a Ventimiglia e a Bardonecchia ed in tanti episodi simili a quello riferito. Bisognerebbe fare denuncie per abuso di potere.
Al diavolo l’incompetenza costante delle forze dell’ordine Francesi… popolo mediocre in tutto… e non aggiungo altro!!
cmq
stare in campana con i Francesi – come già scritto
il fatto è che noi siamo dei tontoloni (creduloni)
1 – andatevi a leggere come hanno sfilato la Corsica ai Genovesi (nel ‘700)
2 – osservare come hanno avvicinato la Germania (i cui nipoti di Hitler sono al potere tutt’ora) per metterci in ginocchio => prima con la privatizzazione dell’industria pubblica – IRI – (“l’Europe lo vuole”) aiutati da politici eletti da noi itaGLiani … e poi privandoci della sovranità monetaria indebitandoci ancora di più e senza poter più decidere alcunché in materia economico-finanziaria
PS
quando hai in mano il debito di qualcuno – allora lo hai in tuo potere !
Io e 18 anni che abito in Francia ed e meglio non capire il perche di tante cose.
Vivo tra Menton e Monaco , siamo tutti gestiti da idioti burocrati comunisti ignoranti superbi, per non dire altro.
cmq
stare in campana con i Francesi – come già scritto
il fatto è che noi siamo dei tontoloni (creduloni)
1 – andatevi a leggere come hanno sfilato la Corsica ai Genovesi (nel ‘700)
2 – osservare come hanno avvicinato la Germania (i cui nipoti di Hitler sono al potere tutt’ora) per metterci in ginocchio => prima con la privatizzazione dell’industria pubblica – IRI – (“l’Europe lo vuole”) aiutati da politici eletti da noi itaGLiani … e poi privandoci della sovranità monetaria indebitandoci ancora di più e senza poter più decidere alcunché in materia economico-finanziaria
PS
quando hai in mano il debito di qualcuno – allora lo hai in tuo potere !
cmq
stare in campana con i Francesi – come già scritto
il fatto è che noi siamo dei tontoloni (creduloni)
1 – andatevi a leggere come hanno sfilato la Corsica ai Genovesi (nel ‘700)
2 – osservare come hanno avvicinato la Germania (i cui nipoti di Hitler sono al potere tutt’ora) per metterci in ginocchio => prima con la privatizzazione dell’industria pubblica – IRI – (“l’Europe lo vuole”) aiutati da politici eletti da noi itaGLiani … e poi privandoci della sovranità monetaria indebitandoci ancora di più e senza poter più decidere alcunché in materia economico-finanziaria
quando hai in mano il debito di qualcuno – allora lo hai in tuo potere !
In Francia c’ è meno disoccupazione perchè riescono a dare un impiego anche a quei buzzurri.
Mi sentirei solo di aggiungere che evidentemente nel Mediterraneo “tutto il mondo è paese”!
I francesi non sono per niente teneri con noi italiani: c’è un misto di arroganza e di complesso di inferiorità nei nostri confronti, anche se è pur vero che, a volte, certi nostri comportamenti per loro sono assolutamente, e giustamente, ingiustificabili.Lo dice uno che ha vissuto diversi anni in Francia. Ciò detto in Italia non accade diversamente di quanto accaduto all’amico velista in Costa Azzurra.
A me è capitato di essermi ridossato da un forte scirocco sulla costa nord dell’isola d’Elba, appena a sinistra di Portoferraio, giusto il tempo di prendere fiato prima di entrare nella rada di Portoferraio. C’era un campo boe davanti a uno stabilimento balneare, ed io avevo ormeggiato al di fuori della linea delle boe. Erano le 20.00 di sera, stavo già salpando l’ancora quando è arrivata una vedetta della Finanza, con almeno 6/7 persone di equipaggio. Sale a bordo un finanziere, ispeziona tutto quanto ha voluto ispezionare, ha chiesto documenti, certificati, razzi, salvagenti, ciambelle e quant’altro e dopo una buona mezz’ora di controlli, alla fine mi dice: “Tutto a posto, sono 480 euro”.
La faccio breve: sapete perché la multa? Perché secondo loro sotto la raffica la barca entrava di almeno 5 metri nel campo boe dello stabilimento balneare! Alle 20 e oramai 40 minuti di sera.
Alla pretesa del Finanziere di misurare con il Gps lo “scodinzolamento” della barca, l’ho gentilmente invitato a finire di scrivere il verbale e a scendere dalla mia barca.
Ecco, questo è solo uno dei tanti episodi di contrasto alla “criminalità nautica”, che com’è noto è terreno di scorribande per malfattori di tutti i tipi, incalliti e pericolosi. Nel ringraziarvi per lo spazio, vorrei porvi infine un piccolo quiz: in una rada dove sono ormeggiate due barche, una a vela da 10 metri ed un panfilo di 30/50 metri, i finanzieri e tutte le altre autorità preposte, secondo voi, a chi vanno a controllare e perché?
In attesa di risposte porgo i miei cordiali saluti, felice di sventolare da circa 10 giorni una bella bandiera belga. Saluti.
io lo so !!!
io so chi andrebbero a controllare
e anche la ragione per cui
ma non posso dirlo
mi beccherei una querela
(e i rapporti di forza sarebbero a me sfavorevoli)
quindi
a buon intenditor, pochissime parole :))
sono d’accordo con Sergio.
La madre degli ignoranti è sempre incinta.