Se n’è andato Vincenzo Zaccagnino, uno dei “padri fondatori” della nautica italiana. Per noi del Giornale della Vela, Top Yacht Design e Barche a Motore è la perdita di un maestro di giornalismo, da cui tutti noi che lavoriamo in questo settore abbiamo attinto, ispirandoci alle sue idee, intuizioni, scritti.
Si, perché Vincenzo è morto a 84 anni dopo aver passato tutta la sua vita a raccontare il mare. E ha inventato e scritto di tutto. Da giornali famosi come Nautica, che ha diretto dalla sua fondazione per 24 anni, a gare motonautiche, regate, manifestazioni, libri, saloni nautici.
L’imprinting glielo aveva dato la sua famiglia, originaria di Lussino, oggi Croazia. Una famiglia di armatori, e grandi pescatori. Era stato dovunque in tutto il mondo e aveva conosciuto e intervistato tutti coloro che voleva la pena di conoscere, basta che avessero un legame con il mare e la nautica, famosi e non.
Sapeva tutto, ricordava tutto. Era un’incanto sentirlo raccontare, ad esempio, della prima volta che Gianni Agnelli gli aveva parlato di Coppa America, di quando aveva ideato la prima gara di motonautica sul Tevere o di quando aveva incontrato Donald Trump che voleva fare un affare rivendendo il suo motoryacht.
Vincenzo, Zac per chi lo conosceva bene, era dovunque, nei momenti che contavano. Se volete saperne di più cliccate qui
Nei suoi scritti traspariva passione ed ironia. Un distacco tipico di chi sa cosa dice e non ha paura di affermarlo. La sua capacità e la sua passione l’ha trasmessa al figlio Matteo, direttore di Top Yacht Design, a cui tutti noi della Panama Editore siamo vicino in questo triste momento. (L.O.)
BUON VENTO ZAC!
Da tutti noi di Panama Editore
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