Gasolio addio? Arriva la batteria che ricarichi come al distributore

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Quali sono i principali ostacoli alla grande diffusione della propulsione elettrica a bordo? Principalmente due, un’autonomia ridotta rispetto al tradizionale motore endotermico e tempi lunghi di ricarica. E se invece diventasse possibile ricaricare un motore elettrico in pochi minuti, rabboccando il liquido alla batteria come in un qualsiasi motore a gasolio? Questo è il sogno rivoluzionario di Bettery, start-up italiana, che presto potrebbe diventare realtà.

Per arrivare a questo obiettivo tre ricercatrici di chimica dell’Università di Bologna – Irene Ruggeri Francesca Soavi, Francesca De Giorgio – hanno lavorato per quasi dieci anni ad una batteria litio-ossigeno, chiamata Nessox (NEw Semi Solid OXygen battery). Questa macchina rappresenta un radicale cambio di rotta perché permette di ricaricare un motore elettrico ad un distributore in pochi minuti semplificando di molto l’utilizzo e quindi la diffusione su larga scala. L’altro punto di forza è l’energia che Nessox è in grado di sviluppare, 5 volte più alta dei migliori sistemi in circolazione. L’applicazione concreta abbatterebbe le emissioni di CO2 e ridurrebbe i fiumi di benzina che inquinano gran parte dei porti nel mondo.

I punti di forza di Nessox sono:

  • maggiore autonomia di percorso
  • 5 volte più potente dei motori elettrici più potenti
  • ricariche istantanee e facili

La benzina potrebbe avere i giorni contati, se questo progetto già brevettato diventasse realtà in tempi brevi. Essendo la batteria più leggera, con la maggiore energia specifica e durata mai riportate, potrebbe facilmente essere introdotta anche a bordo di imbarcazioni a vela e a motore. Le batterie litio-ossigeno sono studiate già da una decina d’anni – aveva spiegato Francesca De Giorgio al magazine di UniBo – ma fino ad oggi avevano problemi di stabilità”. Il brevetto nato a Bologna, invece, ha superato i problemi utilizzando una particolare componente liquida allontanado i prodotti di reazione responsabili del fine vita della batteria.

I costi dovrebbero rimanere contenuti in un mercato – quello delle batterie elettriche – che attualmente vale 65 miliardi, ma che dovrebbe triplicare entro il 2020. Nessox potrebbe così mandare “in pensione” il petrolio, almeno nel settore dei trasporti, coinvolgendo ogni ambito, inclusi i motori marini. Un punto enorme a favore della tutela dell’ambiente e dell’eco-sostenibilità.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

1 commento su “Gasolio addio? Arriva la batteria che ricarichi come al distributore”

  1. Personalmente il problemi principali potrebbero identificarsi in:
    – garantire duratura stabilità
    della batteria, per un periodo/cicli standard di utilizzo;
    -costo ed energia utilizzata nell’intero processo produttivo dell’accumulatore;
    -smaltimento a fine vita .
    Se il processo produttivo e dismaltimento risulterà avere un modesto/basso impatto ambientale, e si arrivi ad avere un’economia quanto più possibile circola anche su questo tipo di prodotti, allora si arriverà a proporre un prodotto davvero competitivo su larga scala! Per ora complimenti ed un grandissimo in bocca al lupo per il lavoro a venire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Cirrus (22 m), un moderno 68 piedi dal sapore vintage

Stephens Waring Design, con sede nel Maine, celebra la consegna di un nuovo cruiser oceanico da 68 piedi, progettato su misura per un esperto cliente velista americano. Sopra la linea di galleggiamento le linee hanno un design classico, ma sott’acqua

Torna in alto