Le Olimpiadi del compromesso di Parigi 2024: qualcuno pensa agli atleti?

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A circa due settimane dalla conclusione della riunione di metà anno di World Sailing, la federvela internazionale, proviamo a riflettere a mente fredda sulle novità introdotte (ne avevamo parlato qui) dopo la frenetiche giornate di maggio in cui è stato deciso il destino della vela olimpica.

PER RIASSUMERE

  • il kite surf entra alle Olimpiadi 2024 in un format di regate a squadre miste tra uomini e donne.
  • Nel 470 non ci saranno più due medaglie diverse per maschi e femmine, ma un’unica flotta di barche in doppio dove proprio gli equipaggi saranno misti.
  • Ci sarà nuovo evento, una non ben specificata regata mista a squadre su derive singole: se nel caso degli uomini potrebbe essere ancora protagonista il Finn, per quanto riguarda le donne la barca sarà tutte nuova.
  •  Tavole a vela RS:X cambierà il format delle regate con l’introduzione di altre specialità come potrebbe essere lo slalom e potrebbe cambiare la tavola, diventando foil

I cambiamenti sono tanti, importanti e ricalcano tutti la linea del compromesso, un po’ di “cerchiobottismo” come si dice nel gergo giornalistico per quelle prese di posizione che non vogliono scontentare nessuno. E in effetti sono ben pochi quelli che possono dichiararsi scontenti alla luce del programma per Parigi 2024 – o meglio Marsiglia, dove saranno posizionati i campi di regate – perché il numero di atleti maschi e femmine sarà lo stesso, perché vicino ai kite regateranno anche finn e 470, sebbene “ridimensionati” e perché anche i format delle regate saranno aggiornati.

Quello che viene da pensare a questo punto – con le classi in “salvo” e modernizzate – è il futuro degli atleti e delle società di vela. Perché alla fine dei conti è dai circoli e dai velisti che nasce la vela: ad esempio, come si strutturerà un circolo per creare una squadra di finn/nuovo singolo femminile per le regate a squadre? Quali classi saranno propedeutiche a questa nuova specialità? O, supponendo che la filiera del 470 continui a passare per il 420, il doppio giovanile più diffuso in Italia, come si farà a creare una flotta di equipaggi misti – in ottica olimpica – se ad oggi, nel 420, le ragazze sono poco più di ¼ dei ragazzi? Queste sono solo alcune delle domande a cui la nostra Federvela dovrà dare risposta quanto prima, per riuscire ad effettuare per tempo il cambio di mentalità auspicato dal presidente della Fiv, Francesco Ettorre.

Giuseppe Boniventi

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