“Soldini vieni a fare con me due bordi sul Class 40”: intervista ad Andrea Fantini
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Andrea Fantini, ferrarese di 36 anni, è uno dei volti nuovi, ma non troppo, della vela oceanica italiana. La Transat Jacques Vabre del 2011 è stata il suo esordio. Poi tanta gavetta con Giovanni Soldini su Maserati e adesso, proprio sul Class 40 di Giovanni, nuove avventure all’orizzonte: è fresco di vittoria alla RomaX1. Ma non ditegli di “sfidare” la carriera del navigatore milanese, Fantini è un ragazzo con i piedi per terra e per lui sarebbe anche solo un sogno avere Soldini come “Cicerone” sul Class 40.
E’ un periodo in cui non proprio tutto va per il verso giusto (ritiro Jacques Vabre e ritiro alla Saint Tropez au Large), come si superano questi momenti?
Si è dura, soprattutto per la responsabilità che si ha nei confronti di chi ti supporta, quindi il nostro partner tecnico principale Enel Green Power, e nei confronti di tutte le persone che lavorano duro per portare avanti questo progetto (alcuni tra gli sponsor tecnici: Slam, ubi Maior, Intermatica, Gottifredi Maffioli, Garmin, ndr). Certo, poi è dura anche per me, ma non ho mai pensato che dall’oggi al domani avrei subito ottenuto risultati, sono convinto del fatto che se arrivano sarà dopo anni di lavoro, di miglia, di sconfitte. L’unico modo per superare questi momenti è non voltarsi indietro, riprendere subito il mare, allenarsi e restare positivi, perchè in fondo stiamo facendo quello che ci piace ed è una fortuna immensa.
Qual è il velista che ha ispirato di più l’Andrea ragazzo e quale invece rappresenta oggi un modello per l’Andrea navigatore?
Come lo chiamava lui “il sacro fuoco della navigazione d’altura”. Pasquale De Gregorio, fin da piccolo leggevo i libri dei navigatori solitari e delle grandi navigazioni oceaniche, da Slocum a Chicester a Tabarly a tutti i navigatori Italiani, Soldini, Bianchetti, De Gregorio. Un giorno conobbi Pasquale a Rimini, aveva portato il suo 50 piedi in Adriatico dopo la Vendée Globe. Ebbi la fortuna di navigare un po’ con lui, e quello fu l’episodio scatenante diciamo. Allo stesso modo l’esperienza con Soldini su Maserati è stata incredibile, anche Giovanni mi ha trasmesso molto. Un personaggio che per me è mitico, un esempio di navigatore, è Francis Joyon. Poche parole, un sorriso gentile, umile, e tanti fatti.
In Italia ancora oggi Giovanni Soldini è il velista più famoso e anche quello più vincente. Hai navigato con lui, cosa significa questo nome per te e raccontaci se ti senti pronto a “sfidare” la sua carriera.
Sono cresciuto come molti altri leggendo le sue storie, le sue vittorie, è uno che mi ha fatto sognare e che ho sempre sperato di incontrare, un bel giorno è successo. Ho imparato molto da lui sia in mare che a terra. Sfidare la sua carriera? Ha fatto due giri del mondo in solitario di cui uno vinto, ha vinto la Transat Jacques Vabre, non so quante Ostar, è andato in giro per il mare in solitario sull’Orma, sta battendo dei record con un MOD che vola. Sarei stupido, presuntuoso e ridicolo se anche solo pensassi di poter “sfidare” la sua carriera. Sarei già tanto felice se venisse a fare due bordi con me sul Class 40.
Il momento più bello da quando hai intrapreso la carriera da velista?
Difficile individuare singoli momenti. In generale quelli belli sono tutti quelli in cui posso mollare gli ormeggi, ma alcuni di questi sono stati anche a terra, quando ho trovato il mio primo sponsor nel 2010, la mail di Giovanni che mi diceva di venire a provare su Maserati. I più brutti sono i no degli sponsor.
Cosa fa Andrea Fantini in barca quando non è impegnato in allenamenti o regate? Esiste un lato “cruise” nella tua personalità?
Assolutamente si! Io ho iniziato cosi’ del resto, piccole crociere in famiglia con piccole barche. Ogni volta che posso, purtroppo troppo poco, cerco di navigare su qualsiasi barca, amo la crociera in tutti i suoi aspetti.
Una barca da regata e una da crociera che per te rappresentano un sogno.
Barca da regata un’ Imoca 60 (le barche con cui si corre il Vendée Globe. NDR)..e “chettelodigoaffà”! Come barca da crociera mi piacerebbe un Oyster per fare un bel giro del mondo.
Programmi a breve-lungo termine?
A breve termine l’obiettivo è la Route du Rhum 2018, a piu lungo termine rifare la Jacques Vabre, ancora piu’ a lungo termine un giro del mondo..
Mauro Giuffrè
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