Addio a Willy Persico, il genio delle grandi barche che ogni velista sogna

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Si è tolto la vita nella notte del 12 maggio Guglielmo Persico, detto Willy, 79 anni, imprenditore e ingegnere navale, notissimo nel mondo della vela. Alla base del gesto estremo che il patron del cantiere Southern Wind ha compiuto nella sua villa di Sant’Ilario (Genova), ci sarebbero stati problemi di salute. Persico è stato uno dei personaggi più influenti della cantieristica mondiale con le sue grandi barche a vela di lusso “per navigare, più che per apparire”, che hanno solcato i mari dal Mediterraneo all’Antartide: e che, va ricordato, non hanno mai tradito la propria anima di “vere barche a vela”.

Prima di una retrospettiva di quelle che sono state le barche “capolavoro” del cantiere con base a Cape Town (Repubblica Sudafricana), le barche sogno di ogni velista, vi proponiamo l’intervista che avevamo realizzato con lui qualche tempo fa nel suo studio genovese.

Nato a Milano nel 1939, Persico si era laureato nel 1963 in ingegneria chimica a Napoli, poi ha vissuto tra Milano, Londra e Genova. Era stato capo dell’ufficio approvvigionamenti di greggio della Sir, il colosso petrolchimico di Angelo Rovelli, poi socio e vicepresidente di Cameli Petroli, responsabile dell’attività di trading. Era stato presidente dei Cantieri navali Rodriquez. Nel 1990 aveva fondato Southern Wind, di cui era amministratore delegato.

LA NOSTRA INTERVISTA A WILLY PERSICO

Un altro milanese nella nautica…
Macché milanese, io a Milano ci sono nato, è vero, ma per errore. La mia è una famiglia napoletana da generazioni, a due anni vivevo già a Napoli.

Ma veniamo a Southern Wind. Anche perché l’inizio della storia è inusuale.
Tutte le belle storie hanno alla base una buona dose di incoscienza. In effetti stavo cercando un cantiere che si occupasse della costruzione di un 73 piedi disegnato da Ron Holland per me e di un 72 piedi disegnato da Farr per un amico. Così decisi di esplorare fuori dall’Italia cantieri più competitivi. Trovai in Sud Africa quello che mi sembrava il miglior rapporto qualità-prezzo. Ma durante le costruzioni il cantiere entrò per diversi motivi in grande difficoltà. Decisi pertanto di rilevarlo. E così nacque Southern Wind Shipyard.

Come fece, quando ancora non eravate una realtà consolidata come oggi, a far superare un iniziale scetticismo dei potenziali clienti a comprarsi una barca fatta in Sudafrica?
Due ragioni principali, direi. La prima è sicuramente la qualità: progettuale e di costruzione. Le prime barche erano firmate da Bruce Farr, una garanzia assoluta. La seconda il prezzo: nei primi tre anni di vita del cantiere godevamo di un contributo del governo sudafricano che ci ha consento di proporre prezzi davvero competitivi.

Che realtà è oggi Southern Wind Shipyard?
Southern Wind Shipyard è un cantiere moderno, che si sviluppa su 17 mila metri quadri, con 329 dipendenti tra operai nei reparti di laminazione, falegnameria, allestimento, impiantistica e verniciatura, oltre agli impiegati e i dirigenti negli uffici tecnico, acquisti, amministrazione, finanza e controllo gestione. Nel giro di pochi anni la produzione è aumentata da una a tre barche all’anno e abbiamo sviluppato nuove tecniche di costruzione, passando dalla vetroresina al composito e in seguito al carbonio. Oggi la produzione custom e semi-custom conta sei modelli da 72 a 100 piedi, firmati dai più noti architetti navali e interior designer, ai quali si affiancano i nuovi progetti di 110 e 120 piedi. L’ltalian style non poteva essere meglio rappresentato, all’inizio, dal contributo di Antonio Minniti e, in tempi più recenti, di Mario Pedol e Massimo Gino con Nauta Design. Grazie a Nauta siamo entrati nel mercato di imbarcazioni maggiori e ad alto contenuto tecnologico, interpretando con attenzione le esigenze dei nostri armatori. Naturalmente, in cantiere ho voluto poi uno staff di prim’ordine che di recente si è arricchito di un uomo di grande esperienza qual è Luciano Scaramuccia.

Le sue barche sono fatte per navigare e non per apparire. Mai come in questo caso possiamo dire che la forma sposa la funzione. E’ questa la sua filosofia?
Vede, io sono un appassionato velista prima che un imprenditore navale. Sono convinto che una buona barca debba essere veloce, leggera, godibilmente abitabile ma soprattutto sicura e affidabile. Elegante e classica nell’uso del legno per gli interni e nella ricercatezza delle finiture, progettata e costruita per lunghe navigazioni, dotata di sala macchine di facile ispezione e manutenzione, con quartiere equipaggio separato dalla zona armatoriale/ospiti. Per tutti questi motivi mi rivolgo solo ai migliori progettisti al mondo, rifiuto i progetti di eventuali clienti che non si allineano alle tipologie costruttive del cantiere, cerco sempre di realizzare delle mini serie per garantire progetti più affidabili e con più valore nel tempo. Non a caso siamo anche gli unici al mondo a garantire un test sail di 7.500 miglia quando le barche, consegnate a Cape Town, si dirigono verso il Mediterraneo o ai Caraibi.

TUTTI I SEGRETI COSTRUTTIVI DI SOUTHERN WIND (INFOGRAFICA)

ALCUNE DELLE PIU’ BELLE SUPERBARCHE DI SOUTHERN WIND

SOUTHERN WIND 72
Lenght over all: 21,84 m
Beam max: 5,62 m
Designers: Reichel Pugh Y.D. – Antonio Minniti – Fernando De Almeida

SOUTHERN WIND 78
Lenght over all: 23,95 m
Beam max: 5,91 m
Designers: Reichel Pugh Y.D. – Nauta Design

SOUTHERN WIND 80 DS
Lenght over all: 23,99 m
Beam max: 5,90 m
Designers: Farr Y.D. – Nauta Design

SOUTHERN WIND 93
Lenght over all: 28,40 m
Beam max: 6,80 m
Designers: Farr Y.D. – Nauta Design

SOUTHERN WIND 95
Lenght over all: 29,00 m
Beam max: 6,80 m
Designers: Farr Y.D. – Nauta Design

SOUTHERN WIND 100
Lenght over all: 30,20 m
Beam max: 6,70 m
Designers: Farr Y.D. – Nauta Design

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2 commenti su “Addio a Willy Persico, il genio delle grandi barche che ogni velista sogna”

  1. Grande uomo grande cervello grande umanita’ cuore napoletano amante del mare e delle cose vere e semplici uomo di grande umilta’ nonostante la sua immensa cultura e conoscenza amante della sua famiglia e disponibile verso i suoi amici. Ho avuta la fortuna di conoscerlo …..ciao Willy mancherai a tutti quelli che hai conosciuto. Buon Vento nell’azzurro del cielo. Eddy.

  2. Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere Willy Persico. La prima volta mi fu presentato a Rapallo, successivamente l’ho incontrato a Cannes durante un salone nautico e l’ultima volta che l’ho visto fu a Milano in occasione di un evento organizzato in Via Montenapoleone, un incontro fra il mondo della nautica e le grandi griffe della moda.
    Ricordo un uomo di piccola statura ma di immenso spessore, riservato ma non schivo, cordiale e simpatico, di grande cultura, autorevole e non autoritario: in sintesi il perfetto uomo di mare. La notizia della sua scomparsa mi ha colpito profondamente anche perché ritengo che certi uomini avrebbero diritto alla immortalità.
    Sappi che non ti dimenticheremo mai.
    Buon viaggio Willy.

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