La Mini Transat? E’ una passeggiata rispetto alle imprese di quest’uomo!
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Buddha ha detto: “Se poniamo a confronto il fiume e la roccia, il fiume vince sempre non grazie alla sua forza ma alla perseveranza”. Quella che vi raccontiamo, prima che essere una storia di mare, di vela e di imprese, è una storia di perseveranza.
Nato nel 1931 a Homestead (Florida), pilota per aerei di linea, Hugo Vihlen salì alla ribalta delle cronache nel 1968, quando mollò gli ormeggi da Casablanca, in Marocco, a bordo di April Fool (in italiano, Pesce d’Aprile), una minibarca di 1,8 metri più profonda che lunga, puntando verso la natia Florida. Un minista ante-litteram, lo ha definito qualcuno scherzosamente. Pare che la voglia di attraversare l’Atlantico in solitario gli fosse venuta a furia di sorvolarlo in aereo.
LA PRIMA TRAVERSATA
Nel corso dei primi 84 giorni di navigazione, percorse 4.100 miglia: sembrava che ormai ce l’avesse fatta quando fu fermato dai venti contrari (l’armo e il profilo della barca non consentivano di bolinare) e dalle correnti troppo forti. Miami era a 6 miglia ma la Corrente del Golfo lo riportò in mare aperto. I suoi genitori avvertirono la Guardia Costiera che iniziò le ricerche: fu avvistato da una barca di un facoltoso editore locale, il quale forno a Vihlen cibo e bevande. Quando gli chiese se voleva “uno strappo” a terra il mini-marinaio orgogliosamente rifiutò, perché sperava di farcela con la sua barchetta. Venne salvato dalla Guardia Costiera poco dopo. Una vittoria mutilata. L’impresa comunque ci fu, perché Hugo diventò il marinaio che aveva attraversato l’Atlantico a bordo della barca più piccola.
Il suo diario di bordo è raccolto nel libro “April Fool or, How I sailed from Casablanca to Florida in a Six-Foot Boat”: il volume è ricco di passaggi interessanti e non privi di ironia. Come quando, dopo 71 giorni di navigazione, Hugo scrive: “Catastrofe. Ho finito la carta igienica. Grazie a Dio ho con me il Reader’s Digest (famosa rivista statunitense, ndr)”.
LA SECONDA TRAVERSATA
Lo strambo record di Vihlen ha resistito per 25 anni: nel 1993 l’inglese Tom McNally compì con successo la traversata dall’isola portoghese di Madera a Portorico, su una barca di pochi pollici più corta di April Fool. L’americano, ormai in pensione, non si volle rassegnare. E a 61 anni, pochi giorni dopo l’impresa di McNally, con una nuova microbarca, il Father’s Day (1,68 metri in vetroresina con cuore in schiuma Airex), salpò da Cape Cod (Massachusetts) in direzione Gran Bretagna: ma fu subito fermato dalla Guardia Costiera.
Allora decise di riprovarci partendo dal Canada, per evitare che le autorità statunitensi gli rompessero le uova nel paniere. Ma non senza aver prima segato la barca di ancora due pollici, portandola a 1,628 metri di lunghezza: pochi millimetri più corta di quella di McNally. Partì da Saint John’s (Terranova) verso Falmouth.
A bordo, in uno spazio super-ristretto, aveva provviste sufficienti per 85 giorni di navigazione: 65 pasti pronti, 8 chili di M&Ms, tre chili e mezzo di frutta secca, 100 lattine di Hawaiian Punch e 130 litri di acqua: completavano il “kit” un dissalatore, una radio VHF e una SSB. L’armo, come per April’s Fool, era con due vele gemelle montate su due bomi differenti i quali venivano uniti in poppa: come nel 1968, era impossibile bolinare.
Infatti impiegò 115 giorni, finendo per essere costretto a razionare i viveri. Sfidò tempeste (una volta dovette rimanere accovacciato dentro la barca con il mento sulle ginocchia, per tre giorni), evitò balene e arrivò a Falmouth più magro di 15 chili e completamente anchilosato: “L’unico modo che avevo per sgranchirmi era quello di alzarmi in piedi quando il tempo era buono”, raccontò al Los Angeles Times subito dopo l’impresa. E aggiunse: “Ve lo prometto, non lo farò mai più”.
SCOPRI TUTTE LE NEWS DI CROCIERE E AVVENTURE
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Addio a Mauro Morandi, l’eremita “guardiano” dell’isola di Budelli
Si è spento a 85 anni Mauro Morandi, ex insegnante di educazione fisica originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto sull’isola di Budelli, in Sardegna, in completa solitudine come un moderno Robinson Crusoe. A 85 anni è morto
Risolto il mistero del Pogo 50 “fantasma” arenato a Cefalù
Lo scorso 7 dicembre una barca a vela di 15 metri in buone condizioni ma senza equipaggio si è arenata nella spiaggia di Cefalù, in Sicilia. Dopo un’ispezione a bordo e una serie di accertamenti la Guardia Costiera ha identificato
Come si va in crociera in barca a vela sul Lago Maggiore
Capita spesso di raccontare di avventure, regate e traversate al limite del verosimile, esperienze “salate”, per così dire. Meno, però, capita che si parli di laghi. Eppure la vela non è certamente estranea alla tradizione lacustre, e non parliamo solo
Replica di nave vichinga fa naufragio: muore archeologa a bordo
L’archeologa di 29 anni Karla Dana è morta nel corso della spedizione “Legendary Viking Voyage” dalle Isole Faroe alla Norvegia a bordo di una replica di una nave vichinga che si è ribaltata per il maltempo. Doveva essere un viaggio
1 commento su “La Mini Transat? E’ una passeggiata rispetto alle imprese di quest’uomo!”
Salpare sempre. non importa per dove