E’ la Volvo Ocean Race baby. La regata che ti spacca le gambe
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Bella la vela, bello l’Oceano, belle le regate oceaniche e bella la Volvo Ocean Race, ma che botte amici! Guardate questa foto, lei è Cecile Laguette, francese, classe 1986, a bordo di Team Akzo Nobel, e nessuna donna probabilmente vorrebbe mai avere le sue gambe in questo momento. Deve avere preso veramente una “bella botta” Cecile, a giudicare dall’enorme ematoma che rende brutale l’aspetto della sua coscia. Molto doloroso immaginiamo, chi ha subito una forte botta al quadricipite femorale potrà certamente confermare e, nonostante non ci sia nulla di rotto, lavorare a prua con un infortunio di questo genere deve essere tutt’altro che facile.
E non solo, le gambe della forte prodiera tradiscono anche quanto possa essere fastidioso indossare per molti giorni indumenti tecnici spesso umidi, a giudicare dalle irritazioni che vediamo, e possiamo solo immaginare in che stato siano mani e piedi che in queste tipo di regate, e su queste barche, sono le parti maggiormente esposte all’umidità.
Per questo Cecile merita tutta la nostra stima, lei che ha già fatto una campagna di Coppa America (la numero 34) nello shore team di Team New Zealand e vanta un’esperienza non da poco sui Figaro.
Mentre si svolge questa scena la flotta è impegnata nella sesta tappa, da Hong Kong ad Auckland, 6100 miglia. Guida Scallywag, con 2 miglia di vantaggio su Akzo Nobel, segue Team Brunel a 19, più staccati gli altri, quando alla Nuova Zelanda ne mancano ancora oltre 1700.
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