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Siamo andati a spulciare tra le pieghe del nuovo Codice della Nautica a caccia di norme che cambiano o di nuovo inserimento. Qualche esempio, le targhe che cambiano, le norme per chi viene pescato “ubriaco”, il posto barca per avarie.
Ma prima di iniziare in questa nostra “caccia alla normativa”, vi ricordiamo di cosa stiamo parlando: il governo ancora in carica ha approvato la nuova normativa che regola a 360° il diporto nautico per imbarcazioni battenti bandiera italiana e la normativa per chi naviga in acque italiane. Il punto fondamentale è l’istituzione del Registro Telematico delle imbarcazioni che finalmente rende più semplice, sicuro, tutelato il possesso di una barca e la sua navigazione. Per sapere cosa cambia vi rimandiamo a questo link, in ttesa che entro l’estate (speriamo!) escano i decreti attuativi che la rendono esecutiva.
Finalmente c’è una normativa chiara che obbliga ogni porto turistico a tenere libera una parte di banchina che nel periodo estivo deve essere pari all’8% del totale dei posti barca disponibili per ospitare barche in transito, quelle che si riparano per rifugio da condizioni meteo avverse, quelle in avaria. Il posto barca si può usare per 72 ore, è gratuito per le prime 4 ore al giorno dalle ore 9 alle 19 e per non più di tre volte al mese dalla stessa imbarcazione. In caso di avaria, le 72 ore sono rinnovabili.
Addio alle sigle delle località dove la barca è registrata. Come avviene nelle auto, le targhe diventano delle sigle alfanumeriche composte, in questo caso, da quattro numeri e quattro lettere alfabetiche. Attenzione, in stile americano, il propietario può anche scegliere quali caratteri usare, a patto che non sino “contrari alla moralità, buon costume e ordine pubblico”. Aspettiamoci targhe fantasiose!
Anche per le patenti viene realizzato un registro nazionale (non c’era!) dove vengono annotate multe e sanzioni. Occhio perché, con ogni probabilità si arriverà ad un metodo sempre mutuato dal mondo auto dove la somma di sanzioni gravi porta alla sospensione della patente.
Il Codice della nautica semplifica le procedure per realizzare porti a secco che possono accogliere barche sino a 12 metri.
Era ora, il nuovo Codice della Nautica prevede la creazione di campi boe nelle riserve marine protette nelle zone B o C e almeno il 15% deve essere riservato alle barche a vela. Aspettiamo che questa norma venga colta al volo dalle amministrazioni che governano queste aree, adesso off limits.
Tutte le sanzioni vigenti sono aumentate di un terzo e sono introdotti ulteriori inasprimenti. Ad esempio chi governa una barca senza patente adesso rischia sino a 11.000 euro di multa invece di 2.775 euro precedenti. Se la patente è scaduta si passa da 276 a 1.037 euro! La sospensione della patente diventa più severa e viene estesa anche a chi naviga ad una distanza inferiore ad una boa di segnalamento subacqueo. Se le violazioni sono reiterate nei due anni dalla prima contestazione scatta la revoca della patente.
Adesso se i test (come quelli auto) sono positivi la multa è di 11.017 euro e nei casi più gravi arriva a 15.000 euro. Questi costi raddoppiano se in caso di incidenti gravi.
Le tue informazioni non verrano mai cedute a terzi
6 Comments
E lo smaltimento dei razzi che fine ha fatto ?
Diamoli ai Vigili del Fuoco visto che le Guardie Costiere non sono così ben organizzate e non altrettanto capillari sul territorio nazionale.
Che cosa sono i porti a secco?
Marco Pelanda
Venezia Lun 22 Gen 2018
Quindi se uno d’estate è in barca all’ancora in una rada, tempo stabile, bonaccia totale, mare piatto, pasteggiando con gli amici/parenti si mangia un piatto di spaghetti alla bottarga bevendo in 3/4 persone 1 bottiglia di prosecco (2 bicchieri a teasta) seguita da caffè e un limoncino, si accostano le Autorità, ti trovano qualche microgrammo sopra al limite si prendono € 11,000 di multa ???? Posso capire se uno navigasse sbronzo, non in grado di intendere e volere e costituendo un pericolo per sè e gli altri, ma applicare i limiti automobilistici e stabilire una multa da € 11,000 mi sembra una follia …. Forse il legislatore presume che il cittadino italiano medio guadagni quanto lui.
Questa è una giusta osservazione caro Dirk!
La Redazione
Il legislatore sicuramente non sa cosa significa sudare per gli Euro… sanzioni cosi elevate, saranno difficilissime essere riscosse… Pensate solo a Renzi del PD, che ha detto in una trasmissione tv, che il suo estratto conto è 20.000 eurini. Noi poveri mortali abbiamo anche molto meno e per soddisfare la nostra passione a volte si manga pane e cipolla. Per pagare le eventuali sanzioni si venderà un rene. Povera Italia
Sono d’accordo con Dirk, e rispondo a Gab, non povera Italia ma poveri Italiani.