VIDEO Cade in mare senza salvagente né cintura di sicurezza alla Volvo. Salvo!
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Poteva finire molto peggio. Momenti di tensione alla Volvo Ocean Race, durante la navigazione verso Hong Kong, in pieno Indiano, a bordo di Sun Hung Kai/Scallywag. Il giovane velista australiano Alex Gough è stato trascinato via da un’onda durante un cambio di vele con 15/20 nodi di vento.
Il team si è subito messo in modalità di sicurezza, ammainando la vela di prua e avvicinandosi a Gough che illeso ha potuto risalire a bordo dopo circa sette minuti. Scallywag ha dunque ripreso la regata. “Era sul bompresso, io ero al timone, è arrivata un’onda e lo ha sbalzato via come se fosse su un cavallo”, ha spiegato lo skipper David Witt. “La cosa importante è che lo abbiamo recuperato e sta bene. Però è un incidente che mostra bene quanto sia difficile vedere un uomo a mare. Persino di giorno, con il sole e con 18 nodi di vento… Di certo di notte a 20 nodi sarebbe stato molto peggio.” Gough non indossava salvagente e non era legato.
Witt ha detto che avrebbe dovuto prestare più attenzione o quantomeno dire al timoniere cosa stesse facendo, prima di andare sul bompresso. “Sono stato abbastanza stupido, ma fortunatamente i ragazzi se ne sono accorti. E hanno reagito in fretta. Sto bene, è stato abbastanza spaventoso però”. Ha detto Gough. Il video del salvataggio, che vi mostriamo in calce, è da manuale.
QUI IL VIDEO DEL SALVATAGGIO
Doug, abbiamo detto, non era legato. Un errore che gli sarebbe potuto costare di più rispetto a quello della mancanza del giubbotto. Ne approfittiamo per ricordarvi l’importanza della jackline e come armarla a bordo della vostra barca.

Se nei vostri programmi invernali, avete deciso di continuare a navigare nonostante la stagione fredda possa riservarvi condizioni avverse e mare formato, allora è il momento giusto, se non l’avete già fatto, di installare le jackline, o quantomeno, di controllare che le abbiate armate nella maniera corretta. Uno degli elementi più semplici, ma allo stesso tempo più utili, presenti a bordo: si tratta di una cinghia che passa su entrambi i lati della coperta, permettendo di spostarsi in sicurezza a bordo rimanendo legati alla barca tramite una cintura di sicurezza, un cordone ombelicale da agganciare alla cinghia.
Un tempo le jackline erano costruite in acciaio inox. Con l’inconveniente che rischiavano però di scivolare sotto i piedi, motivo per cui oggi si preferiscono le cinghie in tessile. L’installazione delle jackline non è complicata, ce ne si può tranquillamente occupare da soli, salvo tenere in considerazione alcune precauzioni. Se si naviga di notte, o con mare formato è indispensabile agganciarsi alle jackline tramite la cintura di sicurezza anche se si rimane in pozzetto o se si è di turno al timone (una straorza, una strambata involontaria possono mettere a rischio di caduta in mare anche chi si trova in pozzetto).
I tre disegni sopra mostrano due corretti armi delle jackline (i primi due) e uno sbagliato (l’ultimo). Il primo disegno prevede un’unica cinghia che passa da poppa a prua per tornare a poppa in un circuito unico che consente di non sganciare mai il moschettone. Nel secondo, consigliato per barche con bagli importanti, la jackline si sdoppia all’altezza del piede dell’albero, frazionando in due il passaggio. Nell’ultimo invece le lifeline passano troppo esterne e non garantiscono sicurezza.
UTILIZZATE CINGHIE REALIZZATE PER QUESTA FUNZIONE
Come prima cosa tenete in considerazione che le cinghie devono resistere almeno a una forza pari a due tonnellate. Le jackline più comode da installare sono pensate con una bocca di lupo a una estremità e sono disponibili in misure diverse o regolabili a seconda della lunghezza del vostro scafo.
FISSATELE IN COPERTA A PUNTI IN GRADO DI SOPPORTARE IL CARICO
Le cinghie vanno fissate alle loro estremità a dei punti solidi in coperta: ci sono degli appositi anelli in acciaio inox fissati a delle controplacche per il montaggio delle jackline, poiché, come le cinghie, anche questi punti di fissaggio devono essere in grado di sopportare carichi fino a due tonnellate. Sulle barche moderne di categoria A e B, questi punti di fissaggio sono già previsti e installati dal cantiere.
FATE PASSARE LE CINGHIE IL PIU’ INTERNAMENTE POSSIBILE
Le cinghie lavorano meglio se armate a circuito chiuso, in modo tale da poter camminare in sicurezza lungo tutta la coperta, da prua a poppa, senza la necessità di dover sganciare la cintura di sicurezza e doverla poi riagganciare. Inoltre, un buon consiglio è quello di armare le lifeline internamente rispetto ai passavanti, facendole volendo anche passare sulla tuga. La cosa migliore è fissare o far passare a prua un’estremità in un punto centrale possibilmente dietro il salpancora, mentre le estremità di poppa vanno fissate in coperta sui passavanti in prossimità dell’inizio del pozzetto.
A seconda poi delle diverse configurazioni del sartiame, il passaggio può essere più o meno difficile all’altezza dell’attacco delle sartie. Una seconda modalità di armo delle lifeline consiste nel separare in due le cinghie in prossimità del piede dell’albero, dividendo così in due fasi separate il passaggio da poppa verso prua. Il punto di attacco dal piede dell’albero sarà il medesimo ma una scorrerà verso poppa sulla murata di sinistra, mentre l’altra su quella di destra. Questo secondo sistema è consigliato per le imbarcazioni con un importante baglio massimo.
SOSTITUITE CON REGOLARITA’ LE JACKLINE
Come tutta l’attrezzatura in materiale tessile, anche le cinghie delle jackline sono soggette all’usura provocata dall’esposizione ai raggi UV e pertanto hanno una durata limitata nel tempo. Di fondamentale importanza è risciacquarle con acqua dolce alla fine della vostra uscita o della vostra crociera, e smontarle se invece decidete di mettere a riposo la barca per l’inverno. Il consiglio, se le disarmate, è quello di stivarle in un ambiente secco e ventilato fino alla stagione successiva. Dopo due anni di utilizzo continuativo o quattro stagioni è necessario sostituirle rimpiazzandole con cinghie nuove.
I PUNTI DI FISSAGGIO
Se le jackline vi permettono di camminare in sicurezza in coperta da poppa a prua, altrettanto importante è avere dei punti fissi e solidi ai quali attaccare la cintura di sicurezza in pozzetto e quando si è al timone. A meno che non siano stati previsti dal cantiere di costruzione, dovrete organizzarvi per installare da soli questi punti per il fissaggio del cordone. I punti migliori dove installarli sono vicino alla discesa per andare sottocoperta e in prossimità della timoneria. Assicuratevi che siano montati correttamente, fissati alla coperta con delle controplacche e che siano quindi in grado di reggere uno sforzo di diverse tonnellate. Se siete armatori di un’imbarcazione di piccole dimensioni, il consiglio è quello di fissare una jackline in fondo al pozzetto (verso prua).
LE CINTURE DI SICUREZZA
La cintura di sicurezza deve essere lunga a sufficienza per permettervi di stare in piedi e muovervi, ma corta al punto giusto da impedirvi di cadere in acqua (per questo, lo ricordiamo ancora una volta, è fondamentale che le jackline siano armate il più possibile a centro barca). Ci sono due modelli a disposizione, entrambi indispensabili: il primo di circa un metro da indossare in pozzetto, il secondo più lungo (circa due metri) per muovervi in coperta da prua a poppa. Assicuratevi poi che il moschettone con il quale vi attaccate alle cinghie abbia una sicura, per evitare aperture improvvise e involontarie. E ricordatevi, non vi attaccate mai né alle sartie né al paterazzo, perché in caso di caduta rischiate di danneggiare seriamente il vostro armo.
TUTTE LE NEWS DI TECNICA & ACCESSORI
SEGUI LA VOLVO OCEAN RACE
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Non solo porti e marina: ecco dove si installano in Italia i pontili galleggianti
Sono sempre di più i porti e i marina che decidono di rinnovare le proprie attività con dei pontili galleggianti: più moderni, flessibili e sostenibili. Ingemar è l’azienda leader al mondo nella progettazione di strutture galleggianti, che ha contribuito all’ammodernamento
I vostri trucchi di bordo: tre soluzioni per avere una barca sempre in ordine!
Dal nostro archivio (questo articolo è stato tra i più letti del 2016). Prosegue la nostra raccolta (qui la prima parte) dedicata ai vostri trucchi di bordo: in questo articolo scopriamo tre soluzioni, geniali ed economiche, ideate da voi lettori per
Adesso hai l’incentivo se compri un motore elettrico
Arrivano gli incentivi per l’acquisto di un motore elettrico marino. Dopo anni di vane attese, lungaggini burocratiche e la sensazione di essere praticamente “invisibili” agli occhi del Governo in quella tanto sbandierata corsa alla “transizione ecologica”, finalmente anche per
Sail-pod 25 kW: elettrico, italiano, ecologico. Per barche a vela da 12 m!
L’azienda italiana Velettrica ha ideato Sail-pod 25 kW, un innovativo sistema di propulsione elettrico con un’elica hi-tech che funziona come un normale propulsore, ma consente nello stesso tempo di recuperare energia quando la barca è spinta solo dalle vele. Leggerissimo,
2 commenti su “VIDEO Cade in mare senza salvagente né cintura di sicurezza alla Volvo. Salvo!”
Eravate andati bene chiamandola con il nome corretto, cioè Jackline e poi al punto Fissatele in coperta, me la richiamate come fanno tanti Lifeline, che in Inglese è la batagliola!
Ho visto il video di Soldini dove un uomo andava a poppa del trimarano per cercare di aggiustare il timone senza jackline ne salvagente non sono dei buoni esempi anche se in entrambi i casi é andata bene