Polemica sul nostro Pagellone 2017, rettifica dell’avvocato sul caso Della Valle che impazza sul web
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Abbiamo ricevuto la richiesta di rettifica da parte dell’avvocato della signora Barbara Della Valle al nostro “Il pagellone del 2017 del Giornale della Vela” dove abbiamo riassunto fatti, eventi, personaggi, storie che hanno caratterizzato il mondo della vela nell’anno appena trascorso.
Il punto incriminato è:
Della Valle, Barbara. La mamma è sempre la mamma: un caso che ha fatto impazzire il web. Accusa di mancato soccorso l’allenatore delle sue figlie, denuncia la Fraglia Vela Riva, parla di mobbing da parte dei compagni delle ragazze, la FIV tentenna. Operazioni legittime, ma con un’eco sul web che non fa bene alla vela (e, probabilmente, anche alle ragazze). Voto 4 a Della Valle e 3 alla Giuria Federale
Qui potete leggere l’articolo che abbiamo pubblicato su questa triste storia:
che ha avuto un epilogo nei tribunali sportivi della Federazione Italiana Vela, che potete leggere qui:
http://www.federvela.it/sites/default/files/decisione_4_2017.pdf
Prendiamo atto delle precisazioni lecite dell’avvocato Francesco Missori, il quale precisa meglio che cosa è accaduto (e che per brevità giornalistica abbiamo omesso nel testo pubblicato). Ribadiamo però il nostro parere, un utilizzo del web che mette in piazza fatti che riguardano casi personali non fa bene alla vela e ai giovani che la praticano. Che immagine diamo di questo sport ai genitori e ai ragazzi che pensano di frequentare una scuola di vela, mettendo alla berlina e al pubblico giudizio sommario dei social fatti, lo ribadiamo, personali?
Ecco il testo integrale della rettifica richiesta dalla signora Barbara della Valle tramite il suo avvocato Francesco Missori:
“In merito all’articolo apparso sul mensile Giornale della Vela pubblicato anche on line, in data 2 gennaio 2018: “Sono giusti i voti del PAGGELLONE 2017? Voto 4 a Della Valle e 3 alla Giuria Federale”, in nome e per conto della signora Barbara della Valle intendo precisare che non vi è stata nessuna “accusa di mancato soccorso alla figlie” – e nel caso de quo alla figlia – ma fu infatti il padre, esercente la responsabilità genitoriale, considerata la grave culpa in vigilando dell’allenatore nonché la mancata comunicazione dell’incidente ai genitori e le minacce alla minore affinché non raccontasse l’accaduto agli stessi genitori ed il successivo mobbing sportivo, ad esporre i fatti alla Procura Federale.
Di seguito, esaurita la fase istruttoria e poi la fase dibattimentale, il Tribunale Federale ha comminato una condanna all’allenatore per il suo non corretto comportamento, condanna in seguito confermata dalla Corte di Appello Federale.
Da ultimo, non è corretto attribuire il mobbing “da parte dei compagni delle ragazze” in quanto tale scorretto comportamento è stato imputato al solo allenatore e al presidente pro tempore della Fraglia della Vela Riva ASD.
Premesso quanto sopra si chiede e Vi invito, vista la difformità dei fatti da Voi pubblicati, ad una immediata rettifica dell’articolo in identica forma e spazio.
Rimango in attesa di un Vs. riscontro.
Valga la presente a tutti gli effetti di legge.
Distinti saluti.
Avv. Francesco Missori”.
(la foto di copertina è puramente indicativa e non si riferisce ai fatti accaduti)
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