Mi chiamo Maurizio Cossutti, sono l’italiano che progetta le barche dei tedeschi
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E’ lui uno dei progettisti italiani del momento, Maurizio Cossutti con il suo Cossutti Yacht Design è decisamente sulla cresta dell’onda e anche il 2018 promette di essere un anno importante. Dopo anni passati a dominare sui campi di regata con i suoi progetti, Maurizio Cossutti è ormai lanciato nel mondo della produzione di grande serie. La collaborazione con il colosso Bavaria infatti, dopo l’esordio fortunato del Bavaria C57, prosegue con altri due modelli che verranno lanciati ufficialmente al Salone di Duesseldorf, il Bavaria C45 e il C50 (leggi QUI I DETTAGLI). Lo abbiamo contatto per farci raccontare il “dietro” le quinte di questi progetti.
– Dopo il C57 arriva un doppio colpo per lo studio Cossutti, come avete convinto il “colosso tedesco” a proseguire su questa linea più sportiva rispetto alla loro tradizione?
In realta’ non si e’ trattato di convincerli, dopo il positivo feedback sul 57, Bavaria ci ha chiesto di proseguire lo studio della linea “c” con i due nuovi modelli e noi siamo stati ben lieti di continuare la collaborazione, concordando assieme le caratteristiche che avrebbero avuto, quelle da mantenere rispetto al 57, e quelle che le avrebbero differenziate, anche fra di loro.
– Sono in totale continuità con il 57′ o ci sono delle novità?
Dal punto di vista design chiaramente lo scopo e’ costruire un “C line” family feeling, sviluppando i concetti introdotti sul 57 per la coperta, pozzetto, finestrature etc ed adattandoli, ma seguendo un filo logico, al 45 e successivamente al 50 che avrebbe dovuto fare da cerniera fra i due; non rivoluzione, che era gia’ stata proposta ed accettata per il 57 ma evoluzione, anzi, evoluzione “C” che incidentalmente sta anche per Cossutti design.
Quali sono le caratteristiche salienti dei due nuovi modelli?
La prima e’ che scendendo progressivamente di taglia abbiamo voluto via via in maniera maggiore enfatizzare un concetto di “barca per navigare a vela” unito ad un design un po’ piu’ aggressivo, con scafi piu’ tirati, bordi liberi piu’ contenuti etc; ed in acqua la cosa si nota inoltre, la grossa novita’ e’ la differenziazione del prodotto all’interno dei singoli modelli, nel senso che verranno presentati intanto a dusseldorf per il 45, ma poi per 50 e parzialmente 57, 3 allestimenti, quello base, holiday, quello diciamo lusso, style, e la versione sportiva ambition che ci sta particolarmente a cuore; importante sottolineare che quest’ultima non si differenzia solamente per la grafica piu’ aggressiva, ma anche per un upgrade nelle performances, con un albero piu’ alto, una chiglia piu’ profonda, dislocamento piu’ leggero: un vero performance cruiser altri cantieri hanno poresentato sulla carte dele proposte di differenziazione modelli, ma noi ci presentiamo al salone con le 3 barche gia’ pronte ed acquistabili.
– Lo studio cossutti da sempre è sinonimo di barche ricercate e performanti, come si coniuga il vostro background con la produzione di un cantiere di grande serie? come si trova il compromesso?
E’ stato un interessante ed aperto scambio di esperienze, con il cantiere che si e’ dimostrato aperto alle soluzioni non solo di design, ma anche costruttive, che abbiamo proposto. Loro ci avevano cercato per portare una ventata di novita’, per dare una nuova immagine ai prodotti, ed anche a trasmettere alla potenziale clientela la volonta’ di svoltare verso barche, come giustamente dici, piu’ ricercate e performanti proporre un concetto costruttivo completamente diverso che potesse portare all’obiettivo di barche piu’ leggere e rigide e trovare assieme a loro la maniera di industrializzarlo in maniera economicamente conveniente e’ stato molto stimolante e sicuramente ha arricchito il bagaglio di tutto il team progettuale cossutti design.
– Possiamo dire che lo studio Cossutti è ormai ufficialmente la nuova firma bavaria anche per il futuro? dobbiamo aspettarci quindi ulteriori sviluppi in questa collaborazione?
Al momento gli accordi con il cantiere vengono stipulati barca per barca, storicamente dopo Duesseldorf si tirano i bilanci e si programmano le attivita’ future… al momento attuale lo possiamo solo auspicare, sicuramente in questi quasi tre anni oltre all’aspetto tecnico che comunque sta funzionando si sono create delle sinergie che speriamo possano portare i loro frutti.
Mauro Giuffrè
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