Una sfida così non poteva finire in modo banale: partiamo dal risultato, Dario Noseda ha toccato terra dall’altra parte dell’Oceano con la sua Star, dopo 3500 miglia di Oceano (partito dalle Canarie con pit stop a Capo Verde) ha attraversato l’Atlantico con un mezzo a vela sul quale nessuno prima di lui si era spinto a un simile livello di difficoltà. L’ “atterraggio” però è stato quanto mai rocambolesco e pericoloso.
Noseda, stremato, stava affrontando le ultime miglia, diretto in Martinica dove era previsto il suo arrivo. Ma per la stanchezza non si rende forse conto che la sua rotta non è quella ottimale, quando se ne accorge e riesce a contattare terra la situazione è seria. Non sta arrivando in Martinica ma a Santa Lucia, poco più a sud, e gli scogli sono vicini, troppo vicini. Ma Noseda è un osso duro, resosi conto che con poco vento e molta onda la Star ha serie difficoltà a uscire da questa situazione, riesce a contattare terra per inviare le sue coordinate e chiedere immediatamente soccorso marittimo.
Soccorsi che partono immediatamente, ma nel frattempo Dario Noseda e la sua Star vanno letteralmente a scogli, fanno naufragio. Ma Noseda ha mille vite, ed è lui stesso, non appena giunto in qualche modo a terra, ad avvisare del suo “sbarco” dopo avere raggiunto nel frattempo, a piedi, la marina di Rodney Bay. La Star purtroppo, dalle prime notizie che trapelano, è praticamente distrutta. Ma quello che conta in questa storia è che l’impresa è fatta, Dario Noseda è il primo uomo ad attraversare l’Oceano Atlantico con una Star, onore a lui.
3 commenti su “Star in Oceano, finale col botto: Noseda fa naufragio ma tocca terra, è fatta!”
sempre detto: in certe situazioni meglio stare al largo dalla costa …
Strepitoso !!!!!!
A poggiare c’è sempre tempo, grande avventura!
Velista dell anno! Assolutamente