Il catamarano ai raggi X: tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere

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Tutti pazzi per i catarani, ormai non è una semplice moda ma una vera e propria tendenza di mercato consolidata ai quali i cantieri prestano sempre più attenzione (SCOPRI IL PRIMO CAT DI DUFOUR). Dopo la nostra prima puntata dedicata al “fenomeno” (SCOPRILA QUI), torniamo sull’argomento con una panoramica generale sull’universo catamarani. Non tutto il grande pubblico infatti li conosce a pieno e molti continua a porsi domande sulle sue caratteristiche tecniche. Sarà l’occasione per un excursus completo sulle varie filosofie progettuali che interessano questo segmento, con un occhio anche al mondo degli open sportivi. Come è fatto un catamarano? Quali sono le sue componenti essenziali? Come si comporta a vela? Quali sono le differenze tra un modello sportivo e uno più prettamente da crociera?

IL CATAMARANO AI RAGGI X

I pozzetti anteriori che contraddistinguono i moderni Bali

Partiamo dalla considerazione più banale: il catamarano è un mezzo a vela dotato di due scafi, due timoni, doppia motorizzazione, non ha chiglia con bulbo ma è dotato di derive più o meno profonde o regolabili in base alla tipologia progettuale. Le prestazioni dei catamarani moderni , nella maggior parte di andature e condizioni sono superiori a quelle dei mono per un motivo molto semplice: a parità di lunghezza, un cat ha una superficie bagnata inferiore rispetto a quella di una barca a vela classica e in più non ha il bulbo, che nei mono è cruciale per garantire la stabilità e il raddrizzamento ma aggiunge ulteriore resistenza idrodinamica. Nelle andature dalla bolina larga fino alla poppa, soprattutto con vento dai 10 nodi in su, non esiste praticamente storia sulle performance tra, per esempio, uno monoscafo e un catamarano entrambi da crociera e di uguale lunghezza. Per quanto riguarda le andature di bolina stretta, con vento leggero o intenso, il confronto è diverso e dipende molto dalla tipologia progettuale del cat e dalla tipologia delle derive. I modelli da crociera tra i due scafi hanno una piattaforma che ha molteplici funzioni: assorbire le sollecitazioni e le torsioni della struttura, e accogliere la cellula abitativa. Verso prua può esserci una prosecuzione della piattaforma o, in quelli più sportivi, compare la classica rete e la traversa anteriore sulla quale insiste il bompresso. La cellula abitativa, il classico “tugone” dei cat, è uno dei nuclei centrali: può essere più o meno alta, più o meno a poppa, a seconda della filosofia progettuale. Queste variabili dipendono dal progetto: più sarà sportivo, meno la cellula sarà voluminosa. Più sarà da crociera e più la tuga sarà alta, con la possibilità che venga installato un fly bridge, il ponte superiore sulla quale può essere rinviata la timoneria.

DERIVE E PRUE, LA FORMA CONTA

La variabile delle derive è un fattore importante per definire il tipo di catamarano. Quelli ideati per il la crociera pura o con una filosofia improntata sula facilità di gestione, hanno piccole derive fisse a basso pescaggio e affidano molta della portanza alle geometrie dei volumi degli scafi e alla stabilità di forma, con limiti in certe condizioni come la bolina con poco vento, ma restando comunque veloci nelle andature larghe. Le alternative sono principalmente due: le più classiche derive a “baionetta”, un compromesso tra pescaggio ridotto ed efficienza, o quelle a movimento verticale tipo “daggerboard”, a volte ricurve, performanti ma più complesse da regolare. Queste ultime si trovano nei cat con ambizioni sportive, e rendono bene anche sugli angoli di bolina. Per il resto i catamarani affidano il raddrizzamento alla stabilità di forma data dalla larghezza pronunciata, che gli consente di navigare piatti sull’acqua o ad angoli di sbandamento ridotti (non vedrete mai, se non in casi anomali, un catamarano da crociera alzare lo scafo sopravento). Le forme delle prue sono un’ altra variabile. Nei cat ad alte performance sono inverse e presentano volumi anteriori contenuti e affilati per avere un’alta efficienza idrodinamica e una bassa resistenza aerodinamica. Avere scafi più stretti determina spazi interni sacrificati, per questo sui modelli da crociera le prue tendono ad avere forme importanti e un angolo non inverso, così da massimizzare gli spazi. I volumi anteriori più potenti aggiungono sicurezza, impedendo che il cat ad alte velocità possa immergere le prue diventando complesso da controllare.

PAROLA D’ORDINE SEMPLICITA’

Il flybridge di un moderno cat, con le manovre principali adiacenti alla timoneria

Per quanto riguarda le manovre la tendenza generale va verso la semplificazione. Oltre al carrello della randa classico prendono campo i punti fissi, poco ingombranti e semplici da gestire. Nel caso in cui sia presente il fly bridge con timoneria rialzata, soluzione molto apprezzata per la visuale prua poppa, le manovre principali (randa, drizze e fiocco) vengono rinviate appositamente vicino la postazione del timoniere. I piani velici prevedono una randa a forte allunamento, in alcuni casi anche square top, e fiocchi senza sovrapposizione dalla ridotta superficie velica, quasi sempre autoviranti con rotaia a prua dell’albero.

Un piano velico semplice ma efficace, che con un layout di manovre ben concepito può essere comodamente gestito anche da un equipaggio ridotto. Per quanto riguarda la motorizzazione, sarà sempre presente una coppia di motori, uno per scafo, al fine di potere gestire una barca che, nelle fasi di ormeggio, data la sua imponente larghezza e altezza sull’acqua, può risultare complessa. come una casa In barca come in villa, o in barca come in spiaggia. Gli spazi interni e esterni sono in definitiva la chiave del successo dei catamarani.

L’ammiraglia Lagoon, il Seventy 7

Queste barche esaltano la comodità e i loro spazi ricordano quasi l’ambiente di una grande villa al mare, ma che in più naviga, bene, a vela. La zona living interna è il cuore pulsante del catamarano, generalmente molto luminosa e aperta direttamente a poppa sugli esterni. Uno dei grandi vantaggi delle tughe dei catamarani, dotate sempre di finestre continue o quasi, è quella di avere una visuale interno/esterno eccellente. D’estate gli esterni sono la gioia dei diportisti: a prua si aprono spazi prendi sole inimmaginabili e alcuni cantieri hanno deciso di potenziare ancora di più quest’aspetto installando dei pozzetti anteriori apprezzati dai croceristi. La pulizia da ingombri delle zone esterne è del resto uno dei punti di forza di queste barche.

IL MONDO OPEN

RS CAT

Parallelamente al mercato del diporto si è sviluppato anche quello degli open sportivi. Piccoli catamarani, derive potremmo dire, per un pubblico giovane che ama l’adrenalina. Possiamo dividerli in due grandi famiglie: i modelli da “prima volta”, ovvero quelli più semplici da gestire, con scafi dai volumi più pronunciati e quindi più stabili, perfetti per provare l’adrenalina del multiscafo ma adatti a un pubblico ampio anche non di esperti, e il mondo dei foiler. Questi ultimi sono un vero e proprio capitolo a parte, che ha avuto un impulso notevole solo negli ultimi anni.Tra queste due grandi famiglie ovviamente si collocano numerose variabili ed è difficile tracciare una linea di separazione netta: esistono infatti catamarani non foiler molto performanti, tecnici e complessi, così come iniziano a essere prodotti anche foil cat semplici da gestire per tutti coloro che decidono di approcciare il mondo della vela direttamente “in volo”. Il minimo comune denominatore di questo fenomeno in continuo movimento resta in definitiva la velocità: chi prova l’ebbrezza del catamarano sportivo open rischia il colpo di fulmine perché fin dalla prima uscita l’adrenalina è una costante anche con poco vento. Se a ciò si aggiunge la leggerezza e la facilità di alaggio e varo di questi mezzi dalle spiagge e dagli scivoli, è facile intuire il perché, dai laghi alle coste, siano sempre di più gli appassionati dei multiscafi sportivi.

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