Prosegue il nostro viaggio alla scoperta di tutti i segreti per diventare un cambusiere provetto e gestire al meglio le risorse alimentari della barca. Nella prima puntata vi abbiamo parlato del profilo migliore da tenere per occuparsi della cambusa, evitando litigi e rispettando gli spazi altrui, nella seconda abbiamo stilato una lista di cosa avere in cucina per essere superaccessoriati, ma… senza il superfluo. Oggi ci occupiamo della conservazione dei cibi.
PANE & CO. IN CAMBUSA
Se volete soddisfare l’equipaggio con pranzetti e cene da chef di bordo, sappiate che molte ricette necessitano dell’uso di generi freschi, quindi è necessario sapere come conservarli al meglio. Partiamo dal pane allora, che è un alimento che si può tenere in barca, sistemandolo in ambienti abbastanza secchi, anche per una settimana. Alcuni tipi particolari anche di più: il pane nero al lievito indurisce lentissimamente e anzi comincia a essere appetitoso solo dopo tre o quattro giorni. Per quanto riguarda invece i cibi sostitutivi del pane, come cracker, snack, fette biscottate e grissini, questi si conservano abbastanza a lungo “da soli” nelle proprie confezioni di cellophane. Meglio scegliere quelli che all’interno di una più grande scatola sono poi divisi in più piccole monoporzioni da aprire, consumare e terminare.
FRUTTA E VERDURA IN CAMBUSA
Meno facile lo stivaggio di frutta e verdura che sono alimenti più deperibili: è consigliabile metterli in luoghi ventilati, sistemati in cestelli, retine o nelle apposite cassette, solo dopo però avere controllato che non ci siano pezzi troppo maturi o già avariati.
LATTE & DERIVATI
Capitolo latte e derivati. I formaggi freschi sono ovviamente alimenti molto delicati per la vita di bordo poiché vanno tenuti esclusivamente in frigorifero o in ghiacciaia. Meglio conservabili sono quelli stagionati (interi e non grattuggiati però) come parmigiano, pecorini e provola. Lo stesso latte, sia intero che a lunga conservazione, una volta aperto si può tenere solo in frigo e deve essere pure consumato nel giro di tre o quattro giorni al massimo.
UOVA, PESCE, CARNE
Uova e pesce sono altri alimenti che si conservano esclusivamente in frigorifero o in ghiacciaia (e il pesce solo per un paio di giorni, perfettamente pulito dalle interiora; le uova hanno sulla confezione una data di scadenza invece). Stesso discorso ovviamente anche per la carne fresca, mentre comoda da utilizzare in barca è quella in scatola (e in questa categoria inseriamo anche il pesce inscatolato, come tonno e salmone), ci sono numerose ricette da barca che ne fanno uso.
OGNI COSA AL POSTO GIUSTO
Passando alla sistemazione, bisogna partire dal presupposto che il primo passo per garantirsi una crociera all’insegna del relax è la capacità di fare un corretto stivaggio mettendo “ogni cosa al giusto posto”. È per questo motivo che per prima cosa le provviste si devono distribuire in base e tre variabili: ingombro, peso e utilizzo. Insomma è importante innanzitutto sapere che in cucina si sistema solo il necessario all’uso quotidiano, mentre le scorte vanno ripartite tra sentina e gavoni.
Oltretutto un trucco importante è quello di redigere a fine stivaggio una cosiddetta “pianta di cambusa”, nella quale sono elencati i luoghi di conservazioni di ogni alimento o bevanda. Senza dimenticare nemmeno che sistemando il carico più pesante è buona regola, soprattutto negli scafi più piccoli, pensare a una distribuzione equilibrata dei pesi, considerando pure la quantità di acqua dolce e di carburante imbarcate. In base a questo principio allora le cose più pesanti vanno sempre sistemate a centro barca. Il contatto con l’acqua e la sensibilità all’umidità dei cibi è un’altra variabile importante nello stivaggio: per questo lo scatolame e i contenitori protetti dall’umidità vanno messi nelle sentine.
Sempre qui è buona norma sistemare, sotto i pagliolati, acqua e varie bevande: in questa posizione infatti si manterrano più fresche che altrove e il loro peso sarà distribuito verso il basso. Unica accortezza quella di bloccare bene le bottiglie singole per evitare che rotolino. Nei gavoni invece vanno inserite le cose più delicate, mentre nei posti più scomodi da raggiungere, come ad esempio sotto i divani della dinette, si mettano quelle cose che si prelevano con meno frequenza. Altra buona norma da non dimenticare è quella di togliere, prima di salpare, gli imballi e le confezioni di cibi e bevande che sono superflue e che anzi dopo l’uso creano una mole eccessiva di spazzatura.
All’interno del frigorifero è invece molto importante utilizzare sempre recipienti chiusi per conservare i cibi, evitando che si possano così rovesciare durante la navigazione. Allo stesso modo gli eventuali avanzi vanno sistemati in contenitori di plastica a chiusura ermetica o comunque ben avvolti nella pellicola trasparente o nella carta alluminio. Altra cosa da evitare è che nel fondo del frigo si possa formare un guazzetto maleodorante per la condensa o per l’otturazione dello scolo. Così è molto utile, dopo qualche giorno di navigazione, svuotare il frigo per riordinarlo, pulendone l’interno con aceto. Per aumentarne invece l’azione refrigerante è utile acquistare nei marina dove è possibile del ghiaccio da riporre proprio sul fondo del frigo. Evitare sempre per quanto possibile di sistemervi del cibo ancora caldo o comunque di riempirlo a dismisura. Per finire un vecchio trucco da marinai: per conservare i fiammiferi senza che si inumidiscano li si può sistemare nel barattolo del sale fino.