Luca Sabiu ha dovuto abbandonare il suo Mini 6.50 Jolly Roger dopo aver disalberato in Atlantico, al largo di Finisterre, mentre partecipava alla Mini Transat (la traversata atlantica in solitario su barche di sei metri e mezzo senza strumenti – escluso un gps non cartografico – di 4.050 miglia, in due tappe: da La Rochelle a Las Palmas e poi fino a Le Marin, in Martinica). (foto di Benedetta Pitscheider/Pitsfoto)
Passano i giorni, e la sua barca nessuno vuole cercarla. Proprio quando aveva perduto ogni speranza, il suo “Jollyno” alla deriva è stato avvistato da un cargo olandese. La cui comandante era amante della vela e ha dirottato la nave per avvicinarsi allo scafo, fare le foto e spedirle via mail alla Capitaneria locale. La barca, tra l’altro, aveva superato indenne 16 giorni di Oceano, con tanto di passaggio del tifone Ophelia! “Il mio amico Luca Mignani, scomparso nel 2016, l’ha protetta da lassù”, dice lo skipper.
Il capo della torre di controllo di Finisterre, impietosito dalla storia di Luca, ha fatto decollare un aereo – con la scusa di ritrovare un container perduto da un cargo – per cercare la barca, che è stata ritrovata proprio il giorno di compleanno di Luca. E proprio nelle acque antistanti Santiago di Compostela, principale luogo di pellegrinaggio europeo. Se c’è un Dio, pare proprio che abbia deciso di aiutare il marinaio milanese. Questo lo ipotizza lo stesso Sabiu.
Ecco il video (proiettato nel corso della serata sull’avventura di Sabiu organizzata da Vivere la Vela ai Canottieri Olona, a Milano) che racconta tutta la sua storia: lo abbiamo diviso in due capitoli. Prendetevi qualche minuto ed emozionatevi. Dalla fase di qualifica della Mini Transat, alla gioia di essere sulla linea di partenza di La Rochelle, dalla disperazione per l’abbandono della barca (con due costole incrinate e tanto di salvataggio in elicottero) al lieto fine. Buona visione, marinai! E occhio a non commuovervi troppo!
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Grande Luca !!!! Never give up! Appena puoi riarmala e riparti!