Mini Transat: è super Andrea Fornaro, la caccia al podio è aperta
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Ian Lipinski prova, e sembra riuscirci, ad uccidere la regata. Quando al traguardo di Le Marin mancano ormai meno di 1000 miglia per la maggioranza dei prototipi, lo skipper di Griffon ne ha 133 di vantaggio su Jorg Riechers e 144 su Simon Koster. Per l’Italia le ottime notizie arrivano da un costante Andrea Fornaro, stabilmente in quarta posizione in una tappa che lo skipper di Sideral sta giocando si all’attacco ma anche con molta attenzione e scelte tattiche accurate.
A questo punto Fornaro è in piena lotta per il podio di tappa, le miglia di distacco dal terzo sono 40, ma può ambire soprattutto anche a un buon risultato generale sul computo delle due tappe. Molto interessante appare in queste ore l’opzione sud voluta dallo skipper di Sideral rispetto al terzo in classifica, Simon Koster: una posizione d’attacco che, con una separazione laterale tra i due ben superiore alle 100 miglia, potrebbe riservare delle sorprese.

Tra i serie saldo in testa Erwan Le Draoulec, che conserva poco più di 60 miglia di vantaggio sulla scatenata Clarisse Cremer: i due a questo punto si giocano vittoria di tappa e vittoria generale, dato che il vincitore della prima, Valentin Gautier, in questo momento si trova più attardato, in sesta posizione, ma i calcoli sono ancora prematuri con 1000 miglia da percorrere fino all’arrivo. Il migliore degli italiani tra i serie è Andrea Pendibene su Pegaso Marina Militare, 22mo a 311 miglia dal leader, Emanuele Grassi su Penelope è 41mo a 459 miglia.
Ambrogio Beccaria sembra essere invece ripartito, dopo il pit stop forzato a Capo Verde per la riparazione del bompresso, con il piglio del guerriero. Ha iniziato la sua rimonta mettendosi già alcuni avversari alle spalle e fila spedito a oltre 10 nodi in 48ma posizione a 639 miglia dalla testa, con la concreta possibilità di risalire ancora in classifica. Resta il rimpianto, enorme, per l’avaria tecnica che lo ha costretto a fermarsi mentre stava portando avanti una regata di altissimo livello, ma la vela, si sa, è uno sport meccanico e tutto può succedere.
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