LE GATTA-CARTOLINE Saluti e baci da…Carloforte
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Prosegue il viaggio di Adriano Gatta sulla Rotta Sardegna – Trapani -Sardegna, in direzione “ostinata e contraria). Ecco la nona puntata…
Si scrive Isola di San Pietro si pronuncia Carloforte. Questo è il nome dell’unico centro abitato dell’isola di San Pietro, e quasi tutti identificano San Pietro con Carloforte ed alcuni dicono addirittura Isola di Carloforte.
Fatto sta che quest’isola, peraltro la sesta in estensione in Italia separata in classifica da Sant’Antioco solo da Pantelleria, è una chicca, uno scrigno che racchiude in se’ tutte le bellezze del Mediterraneo: coste alte e rocciose ricche di grotte, alternate a belle spiagge di sabbia chiara, un mare cristallino e soprattutto la lingua.
Se su Sant’Antioco solo gli abitanti di Calasetta, peraltro emigrati da Carloforte, parlano il ligure antico, qui tutta l’isola, peraltro quasi deserta a parte alcuni insediamenti turistici, ed in particolare Carloforte parla il Pegliese (di Pegli) antico…per intenderci quello di Crêuza de mä di Deandrèiana memoria.
Ed anche il paese sembra un presepietto ligure con i suoi caruggi ed i nomi delle vie scritti in genovese. Ma veniamo a noi, scusate ma io, come sempre, mi perdo a raccontare notizie e curiosità che con la vela hanno ben poco a che fare…ma tant’ è che, finchè perdura sto’ Maestrale…
Quindi, giornata trascorsa tra le viuzze ed i negozietti del borgo,la visita alle saline con i “soliti” fenicotteri, una sistematina al Bravo Papà ed uno sguardo alle bellissime barche a vela presenti in Porto; alcuni equipaggi, però, non erano molto esperti ad addugliare cime e scotte….(vedi foto)
Ah già ecco i Marina: tre; due sul porto dove arriva il traghetto da Portovesme eCalasetta ed uno più piccolo appena in fondo al lungomare(500 mt.)
Prezzi in linea con Calasetta anzi, leggermente inferiori.
Sarebbe un ottimo posto dove stazionare tutto l’anno se non fosse per la logistica; volo da Cagliari + transfer 100 km + traghetto……
Se Favignana lo è per la Sicilia,Carloforte è la patria del tonno Sardo.
Nei ristoranti della cittadina lo trovate fatto in tutti i modi.
A proposito di ristoranti….qui a Carloforte trovate il ristorante originario dello chef stellato Luigi Pomata ( vedi cartolina da Cagliari) che assieme ai fratelli Nìcolo ed Antonello gestiscono sia il ristorante sul lungomare che il Bistrot in un vicoletto interno. Non perdetevelo!!!
Se poi il vento e le onde continuano a martoriare la costa nord e ovest e vi piace immergervi potete scegliere di fare delle immersioni lungo la costa. Sull’isola c’è solo l’Isla Diving ed è ottimamente gestito da Elena, una simpatica ragazza romana. Purtroppo e stranamente, vista la varietà di fondali, questa zona non è parco marino e quindi il pesce è un po’ scarsino ma potrete compensare con gorgonie,nudibranchi e grotte.
Ma arriviamo finalmente al giro dell’isola in barca (circa 20 miglia); il maestrale è scemato, anzi è calato del tutto(come sempre o troppo o niente) e quindi giro a motore in senso antiorario.
Usciti dal porto, subito una puntata all’isola Piana per vedere da vicino il bellissimo borgo/resort di VillaMarina e al vicino isolotto dei Ratti dove ci facciamo un bagno fantastico, poi, doppiato Capo Grosso e la vecchia tonnara ci infiliamo nel budello di Cala Lunga, assolutamente da non fare se c’è vento o risacca.
La costa nord, ovviamente visto il vento dominante, non ha spiagge ma poche ,ma stupende, calette visitabili dal mare solo in condizioni di calma di vento. Da Cala Lunga in un attimo siamo all’isolotto di Stea dove ci facciamo un altro bagno.
L’assenza di vento avrà i suoi difetti ma anche dei pregi…
Cala Vinagra, poco pù avanti, in queste condizioni di mare, lascia stupiti per le trasparenze da poster Caraibico. Arrivati a Cala Fico, diamo fondo e, a piedi ,(5 min.) andiamo a trovare una cara amica, Nicoletta, conosciuta quando abbiamo fatto il giro dell’isola in scooter( leggi maestrale forte) che gestisce un chiosco, raggiungibile anche in auto o scooter, dove si mangia benissimo e, quando non c’è troppo vento, fanno pure la grigliata ed il porceddu.( altra cosa da non perdere).
Risaliamo a bordo e transitiamo sotto il faro di capo Sandalo, noto anche per il suo orrido, un canalone ripido ed oscuro, ben visibile dalla barca, che precipita dalla sommità del capo sino in mare. Doppiato il capo, inizia la costa “ a libeccio” dell’isola che è caratterizzata da altissime scogliere, da bellissime grotte ma anche da alcune spiagge. Come La Caletta ed il golfo di Mezzaluna, dove i più coraggiosi(o pazzi) si tuffano da altezze vertiginose (Noi No !!!)
Noi ci limitiamo a dare fondo, facendo attenzione a non incattivare la catena, e visitiamo col tender alcune grotte, dopodichè ci prepariamo un bel piatto di pasta……caffè, pisolino al sole e poi via per completare il periplo dell’isola.
Varie spiagge più o meno “affollate”(sempre molto relativo):
Lu Caise, Le Colonne, Le Bobbe, Guidi….difficile decidere qual è la più bella…… Lasciamo giudicare a Voi, cari lettori del GdV che vorrete andare a veleggiare attorno a questa splendida isola. A noi, che ripartiremo verso Nord, non resta che augurarVi, come sempre,
Buon Vento
Testo ed immagini di Adriano Gatta
Adriano Gatta, bresciano DOC, classe 1956, free-rider, alpinista, ex nazionale di judo, appassionato di fotografia (sono sue le foto che corredano il racconto), collabora da tempo con il Giornale della Vela.
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