LE GATTA-CARTOLINE Saluti e baci dalla costa sud-ovest della Sardegna

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Prosegue il viaggio di Adriano Gatta sulla Rotta Sardegna – Trapani -Sardegna, in direzione “ostinata e contraria). Ecco l’ottava puntata…

Wroom,wroom, rumore strano per una barca, infatti è quello di uno scooter 200. Avete portato il casco? Occhio, perché qui a Calasetta la Polizia locale è rigidissima anche con i parcheggi e la differenziata della spazzatura…..
bene allora partiamo!!!

Ma ‘sto maestrale rompe anche in moto, …azz!! devo stare attento perché ci ha già spostati due volte….. Giro dell’isola in senso antiorario, ripassando dalle baie del giorno precedente, raggiungiamo le spiagge del lato sud, ben ridossate(nel senso che, almeno, non c’è onda).

Capo Sperone, Peonia Rosa, e poi una sosta per visitare la Torre Cannai ed ammirare il panorama su le isole Vacca e Toro e sulle lontane, ma non poi tanto, dune di Porto Pino e su Capo Teulada.

Coaqquaddus, Maladroxia e Portixeddu(Maladroja e Portijeddu con la j francese), malgrado il nome che ricorda i templi aztechi o maya, ci lasciano abbastanza delusi.

Grandi spiaggie “piene”( non certo come quelle romagnole) di ombrelloni e sdraio con alcuni chioschi dove ci beviamo qualcosa di fresco. In breve siamo a S.Antioco-paese ed attraversiamo lo stretto istmo che separa l’isola dalla terraferma.

Alla nostra destra, verso il golfo di Palmas, stagni e saline, a sinistra un grande braccio di mare con una profondità media di 1 mt. ed un canale navigabile ? che segue la costa orientale sino a Punt’e trettu. Fenicotteri ovunque con le piume arruffate dal vento che cercano gamberetti nel limo dei bassi fondali.

Puntiamo all’interno, su Carbonia, alla quale diamo un’occhiata furtiva prendendoci un caffè in piazza poi ancora verso il paese natio di Julio…Iglesias (bah)

E finalmente torniamo sul mare all’altezza della spiaggia di Plagemesu battuta dal maestrale con cavalloni surfati da decine di tavole e di Kite. Da qui ai faraglioni di Masua ,Porto Flavia ed al Pan di Zucchero è un volo d’uccello su una strada panoramica a picco sul mare.

Sembra di essere in Costiera Amalfitana o sul mio vecchio e caro Alto Garda.
<<Se nei prossimi giorni cala il maestrale ci fermiamo qui per un bagno ?>>
<<Pöt dìga po’ a Giuro !!!>> ( puoi giurarci!!!)rispondo a mia moglie in idioma bresciano.

Rinunciamo alla vista delle miniere che scaricavano i minerali direttamente da una galleria scavata nella parete a picco sul mare e ,visto che l’appetito si fa sentire, andiamo, percorrendo una spettacolare strada di montagna incassata fra profondi canyons, sino a Cala Domestica.

Un lungo sterrato in fondo ad una gola nei monti del Iglesiente ci porta a questa splendida baia che merita di essere vista da terra, quando c’è maestrale e dal mare con tutti gli altri venti.

Le onde frangono sulle rocce a picco all’ingresso della baia e noi ci fermiamo per un panino-merenda all’unico chiosco della spiaggia. Fatto riposare il fondoschiena, abbiamo già fatto otre 100 km, ritorniamo lungo la costa sino a Porto Scuso-Porto Vesme, zona industriale orrenda, punto d’imbarco del traghetto per Carloforte e S.Antioco, circondata dalla selvaggia zona umida del parco di Bo cerbus e di Punt’es Aliga……fenicotteri, cavalieri d’Italia, aironi,marangoni dal ciuffo….peccato che il tramonto arrivi fra qualche ora, sarebbe magico fermarsi qui.

Ma Beppe e Patti arrivano per l’ora di cena, il dovere ci chiama.
Torniamo a Calasetta terminando il giro dell’isola sul lato est ed in breve siamo in porto.
<<Giusto il tempo di tirare fuori dal frigo, per l’Ape di rito, il Vermentino sardo che abbiamo acquistato ieri ed ecco l’N.c.c. che porta i nostri amici in arrivo da Cagliari .
Perfetto, domani ci sarà ancora maestrale ma riusciamo ad attraversare il canale e andare a Carloforte.
“Se vedemu e…Bón Vénto”

Testo ed immagini di Adriano Gatta

Adriano Gatta, bresciano DOC, classe 1956, free-rider, alpinista, ex nazionale di judo, appassionato di fotografia (sono sue le foto che corredano il racconto), collabora da tempo con il Giornale della Vela.

LEGGI LA PUNTATA PRECEDENTE

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Lago Maggiore

Come si va in crociera in barca a vela sul Lago Maggiore

Capita spesso di raccontare di avventure, regate e traversate al limite del verosimile, esperienze “salate”, per così dire. Meno, però, capita che si parli di laghi. Eppure la vela non è certamente estranea alla tradizione lacustre, e non parliamo solo

Torna in alto