FOTOSTORIA Come è cambiata la prua delle barche dalla metà del '500 ad oggi
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Le barche di ultima generazione hanno messo un “naso” a prua che le allunga anche di un metro. La nuova tendenza, che affonda le sue radici nella storia, si chiama “delfiniera”. Non fa picchiare l’ancora contro lo scafo con le attuali prue verticali, visto che le prue ormai non hanno più lo slancio prodiero che preservava lo scafo dal contatto accidentale con l’ancora che bascula. Ma soprattutto la delfiniera permette di spostare all’estrema prua il punto di mura delle ormai indispensabili vele da portanti e vento leggero, come gennaker e Code 0, così da armarla senza ostacolare lo strallo di prua dove è issato il fiocco.
Una soluzione che, come anticipato, sa di antico. Ecco, in breve, la foto-storia di come sia cambiata la prua delle barche dalla metà del ‘500 ad oggi.
COME E’ CAMBIATA LA PRUA DELLE BARCHE
1.IN PRINCIPIO FU LA POLENA Le polene hanno fatto la loro comparsa sui galeoni a partire già dal XVI secolo e servivano, oltre che per mostrare la magnificenza dell’armatore, per indicare il nome della nave che le ospitava a persone che non sapevano leggere. Quelle grandi, essendo molto pesanti, influivano negativamente sulla navigazione, in più costavano molto. Progressivamente, scomparvero tra il XVIII e il XIX secolo.
2. IL BOMPRESSO Anche il bompresso affonda le sue radici nella notte dei tempi (il termine deriva da bōchsprē, albero di prua in sassone). Veniva utilizzato per murare le vele di prua (fiocco, controfiocco) sui velieri fino agli inizi del ’900.
3. LA VECCHIA DELFINIERA Originariamente, con il termine delfiniera veniva definita la rete posta sotto ai lunghi bompressi dei velieri, che consentiva ai marinai di raggiungerne in sicurezza l’estremità.
4. IL DECLINO DEL BOMPRESSO Tra il dopoguerra e gli anni ’80 il bompresso quasi scompare dalla prua delle barche poiché era penalizzante nelle regate e per via dei lunghi slanci poppieri e prodieri degli scafi. Via libera a tangone e spinnaker!
5. IL BOMPRESSO RETRATTILE Verso la metà degli anni ’80 fanno la loro comparsa gennaker e asimmetrici, più comodi in crociera per le andature di lasco e granlasco. Così il bompresso rinasce in forma retraibile e amovibile, in alluminio o carbonio, soluzione ideale per murare questo nuovo tipo di vele utile con venti portanti.
6. LA DELFINIERA MULTIUSO Le nuove barche presentano il dritto di prua verticale se non retroverso: si è resa necessaria la presenza della delfiniera come la conosciamo oggi, su cui montare musoni dell’ancora, frulloni e persino comode scalette per la discesa a terra da prua (determinando la ormai diffusa soluzione del pulpito aperto).
DUE SOLUZIONI “FUORI DAL CORO”
E’ del 2001 Kirribilli, la barca che Alessandro Vismara ha progettato con e per l’archistar Renzo Piano: la sua particolarità è che la parte superiore della prua si solleva per fare uscire il musone dell’ancora e scoprire il verricello.
Su richiesta, il Wauquiez Optio (il primo Daysailer del cantiere francese, lungo 9 metri) prevede un sistema di musone di prua basculante in modo tale che l’ancora possa essere alloggiata in uno spazio incassato in coperta in modo tale da minimizzare gli ingombri.
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